Fede e dintorni

La vite e i tralci, Gesù e noi

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

La vite e i tralci, Gesù e noi.

– Gesù ci chiama a restare uniti a lui, come i tralci alla vite, per produrre frutti di santità e di pace.
– Gesù è la vera vite. Se siamo uniti a lui, la nostra vita è feconda e porta frutti, se invece siamo distaccati da lui siamo come rami secchi e infruttuosi, destinati al fuoco.
– Noi daremo molti frutti solo restando attaccati alla vite per tutta la vita, cioè se viviamo coscienziosamente la nostra vita come membri della Chiesa di Cristo.
– Ha valore duraturo solo ciò che è compiuto in seno alla comunità, con Gesù Cristo e nel suo Spirito: “Senza di me non potete far nulla”. Ed oggi, soprattutto, uniti al Vicario di Cristo, il Papa.  Perciò chiediamo la grazia di restare sempre uniti a Cristo e alla sua Chiesa.
– Oggi ricorre la Giornata di sensibilizzazione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica.

Dal Vangelo di questa domenica. (Gv 15,1-8).
♦ In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
♦ Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
♦ Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

«Io sono la vite, voi i tralci».
♦ Dopo aver affermato di essere il buon Pastore, il Pastore vero, Gesù utilizza una seconda immagine, quella della vite, per simboleggiare la propria identità. Forse alludendo alla vigna scolpita sul frontone del tempio, immagine d’Israele, Gesù qualifica se stesso come la vite, quella vera, e identifica il nuovo Israele, la Chiesa, come i suoi tralci.
♦ La vite, simbolo di benedizione, felicità e fecondità, è così attribuita da Gesù a sé e ai suoi discepoli, per mostrare che rimanendo in lui i frutti saranno abbondanti, ogni richiesta sarà esaudita perché corrispondente alla volontà del Signore, e si verrà innestati nella stessa vita divina.
♦ È quanto afferma, in altri termini, anche san Giovanni apostolo, il quale sostiene che qualunque cosa chiediamo, la riceviamo perché osserviamo i comandamenti del Signore.
Il primo frutto che la parola di Dio identifica è una profonda unità di cuore e d’intenti: lo stesso apostolo ♦ Paolo è cosciente di dover essere in comunione con gli altri discepoli perché il messaggio pasquale del Cristo che annuncia possa essere autentico e trovare innesto nel cuore di tante persone chiamate alla fede in Cristo. (don Tiberio Cantaboni, in ladomenica.it).

Per la preghiera.
O Dio nostro Padre, che ci hai inseriti in Cristo come tralci nella vite vera, confermaci nel tuo Spirito, perché, amandoci gli uni gli altri, diventiamo primizie di un’umanità nuova. Nella tua volontà è la nostra pace.
Signore Gesù, che ci hai fatto la grazia di diventare tuoi discepoli, fa’ che, rimanendo uniti a te, possiamo portare molto frutto a lode della tua gloria.
Cristo Gesù Cristo, se vengo a ricevere il tuo Corpo e il tuo Sangue sentirò fluire nelle mie vene la tua stessa vita divina. E la tua vita che fluisce in me, è la stessa vita che pulsa nelle altre membra del tuo Corpo mistico. (Mons. Fulton J. Sheen).

2 maggio 2021 – Giornata di sensibilizzazione
per il sostegno economico alla Chiesa cattolica.
♦ Oggi è la Giornata Nazionale 8xmille. Una firma capace di cambiare la vita ed un’occasione per ricordare l’importanza di una scelta che può cambiare la vita di molti.
♦ Infatti la firma dell’8xmille è diventata anche un segno di comunione concreta, e permette di sentire come in una comunità si condivide ciò che si ha soprattutto nei momenti di difficoltà.
Quest’anno la Giornata di sensibilizzazione per firmare l’8xmille alla Chiesa cattolica cade in un tempo segnato ancora da sofferenza, morte, paura, ma anche dai primi segni di speranza, di rinascita. Nelle nostre comunità, alcuni segni di speranza, di uscita dalle difficoltà economiche di una parrocchia, di una famiglia impoverita, di un’attività commerciale o artigianale in difficoltà sono venuti anche dai fondi straordinari messi a disposizione dalla Conferenza Episcopale Italiana – circa 150 milioni – e che sono il frutto della firma all’8xmille per la Chiesa cattolica.
♦ La firma dell’8xmille alla Chiesa cattolica ha aiutato anche questa rinascita, in questo momento non facile per la vita ecclesiale e sociale. Senza queste risorse tante parrocchie sarebbero state in difficoltà, come molte famiglie, molti disoccupati, molte attività lavorative.
♦ La firma dell’8xmille diventa anche un segno di comunione concreta, perché fa sentire come in una comunità si condivide ciò che si ha soprattutto nei momenti di difficoltà.
♦ Ancora. La firma per l’8xmille diventa un segno di corresponsabilità nella vita della Chiesa, e attraverso la Chiesa rende responsabili delle situazioni di sofferenza, povertà, disagio che si sono moltiplicate in questo tempo di pandemia da Covid.
♦  Le firme per l’8xmille alla Chiesa cattolica più crescono, più allargano questi segni di rinascita, di comunione e di corresponsabilità.
Questa Giornata apre concretamente alla carità solidale.

«Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla». – Gesù ci chiama a restare uniti a lui, come i tralci alla vite, per produrre frutti di santità e di pace – Gesù è la vera vite. Se siamo uniti a lui la nostra vita è feconda e porta frutti, se invece siamo distaccati da lui siamo come rami secchi e infruttuosi, destinati al fuoco. – Noi daremo molti frutti solo restando attaccati alla vite per tutta la vita, cioè se viviamo coscienziosamente la nostra vita come membri della Chiesa di Cristo. Ha valore duraturo solo ciò che è compiuto in seno alla comunità, con Gesù Cristo e nel suo Spirito: “Senza di me non potete far nulla”. Ed oggi, soprattutto, uniti al Vicario di Cristo, il Papa.

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