Fede e dintorni

Lo sport è via di santità

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

 Lo sport è via di santità.

Nel nuovo documento di Papa Francesco «Dare il meglio di sé» lo sport appare come via di santità e suona davvero come una bella notizia. Un appello che non mancherà di avere attenti ascoltatori in tutto il mondo.
– Anche se i grandi interessi economici si accompagnano alle manifestazioni sportive distorcendone, a volte, immagine e finalità, è pur vero che gli “atleti” sanno che solo un serio impegno li potrà portare a realizzare sogni e raggiungere traguardi. E non da soli, perché ogni sport non si limita a spostare in avanti i propri limiti ma invita anche a confrontarsi con gli altri nella lealtà e nella reale convivenza umana. – Bisognerebbe affrontare la lettura del documento “Dare il meglio di sé. Sulla prospettiva cristiana dello sport e della persona umana”.

Il messaggio di Papa Francesco sullo sport mostra quattro cardini: luogo di incontro, di formazione, di missione e di santificazione.
♦ Un luogo di incontro dove persone di ogni livello e condizione sociale si uniscono per ottenere un risultato comune.
♦ Un ambito privilegiato intorno al quale le persone si incontrano senza distinzioni di razza, sesso, religione o ideologia» con la possibilità di sperimentare «la gioia di competere per raggiungere una meta insieme, partecipando a una squadra in cui il successo o la sconfitta si condivide e si supera».
♦ Un catalizzatore di esperienze di comunità, di famiglia umana.
♦ Quando vissuto nella sua dimensione migliore lo sport è tutto questo, via alla santità.

Lo sport, scuola per i giovani.
Lo sottolinea il Papa nel messaggio, il primo testo specificamente dedicato allo sport. Infatti fino ad ora, malgrado numerosi discorsi e convegni, non esisteva ancora un Documento che raccogliesse il pensiero e i desideri della Chiesa cattolica relativi alla pratica sportiva, sia quella svolta a livello professionale sia quella di tipo amatoriale.
Lo sport è un’attività che svolge anche il ruolo di veicolo di formazione, in particolare per i giovani: «Sappiamo come le nuove generazioni guardano e si ispirano agli sportivi! Perciò è necessaria la partecipazione di tutti gli sportivi, di qualsiasi età e livello, perché quanti fanno parte del mondo dello sport siano un esempio di virtù come la generosità, l’umiltà, il sacrificio, la costanza e l’allegria. Allo stesso modo, dovrebbero dare il loro contributo per ciò che riguarda lo spirito di gruppo, il rispetto, un sano agonismo e la solidarietà con gli altri».

La sfida di dare il meglio di sé, via alla santità.
♥ E proprio questa attenzione agli altri e a dare il meglio di sé contribuisce a rendere lo sport «mezzo di missione e santificazione.
La Chiesa è chiamata ad essere segno di Gesù Cristo nel mondo, anche mediante lo sport praticato negli oratori, nelle parrocchie e nelle scuole, nelle associazioni» Perché l’attività sportiva può aprire la strada verso Cristo in quei luoghi o ambienti dove per vari motivi non è possibile annunciarlo in maniera diretta; e le persone, con la loro testimonianza di gioia, praticando lo sport in forma comunitaria possono essere messaggere della Buona Notizia.
♥ Dare il meglio di sé nello sport è anche una chiamata ad aspirare alla santità. Un richiamo già espresso nella recente e bella Esortazione apostolica “Gaudete et exsultate”. Occorre cioè approfondire la stretta relazione che esiste tra lo sport e la vita, perché possano illuminarsi a vicenda, affinché lo sforzo di superarsi in una disciplina atletica serva anche da stimolo per migliorare sempre come persona in tutti gli aspetti della vita.
♥ Tale ricerca ci mette sulla strada che, con l’aiuto della grazia di Dio, ci può condurre a quella pienezza di vita che noi chiamiamo santità.
♥ Se lo sport va visto sempre come ricchissima fonte di valori e virtù che ci aiutano a migliorare come persone, per «lo sportivo cristiano» la santità sarà vivere lo sport come un mezzo di incontro, di formazione della personalità, di testimonianza e di annuncio della gioia di essere cristiano con quelli che lo circondano.

Un documento che parla a tutti.
♦ Il documento “Dare il meglio di sé. Sulla prospettiva cristiana dello sport e della persona umana” è strutturato in cinque capitoli: «il rapporto tra la Chiesa e lo sport (capitolo 1); una descrizione del fenomeno sportivo con un sguardo attento alla persona umana (capitoli 2 e 3); alcune delle sfide odierne che lo sport è chiamato ad affrontare (capitolo 4); la Chiesa e la pastorale dello sport (capitolo 5)».

♦ Il cardinale Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, presentando il documento, ne ha sottolineato il carattere divulgativo e pastorale. «Non è un testo per studiosi o ricercatori, ma è una riflessione sullo stato dello sport oggi a cui si affiancano indicazioni e suggerimenti che indubbiamente potranno risultare utili non solo alle Conferenze episcopali e alle diocesi per sviluppare una pastorale dello sport, ma anche ai club amatoriali, alle associazioni dilettantistiche e ai singoli atleti per riflettere sulla vita cristiana e sul modo di praticare lo sport».

(fonte: cf Avvenire.it, 1 giugno 2018).

Anche se i grandi interessi economici si accompagnano alle manifestazioni sportive distorcendone, a volte, immagine e finalità, è pur vero che nello sport gli “atleti” sanno che solo un serio impegno li potrà portare a realizzare sogni e raggiungere traguardi. E non da soli, perché ogni sport non si limita a spostare in avanti i propri limiti ma invita anche a confrontarsi con gli altri nella lealtà e nella reale convivenza umana. La sfida di dare il meglio di sé diventa una reale via alla santità.

Condividi l'articolo