“Mi candido per restituire dignità e speranza alla Calabria onesta”
L’ex Consigliere Comunale Massimo Cono Pietropaolo rompe gli indugi e annuncia ufficialmente la sua candidatura a Sindaco di Tropea con la lista “Democrazia Sovrana e Popolare”. Lo fa con parole nette, che puntano dritte al cuore delle contraddizioni calabresi
Pietropaolo, perché ha deciso di candidarsi proprio ora?
«Dopo un confronto approfondito con i rappresentanti di Democrazia Sovrana e Popolare, ho sentito il dovere morale di mettermi in gioco. Lo faccio per dare una speranza concreta ai cittadini della Calabria onesta e laboriosa, troppo spesso dimenticata o tradita.»
Quali sono i pilastri del suo programma?
«Al centro c’è la persona, come insegnano Ricoeur e Maritain. Non accettiamo più che le logiche dell’austerità o, peggio, quelle belliciste, ricadano sempre sulle spalle dei ceti popolari. Vogliamo rimettere al primo posto la sanità pubblica, la scuola, la legalità e le competenze. Basta con le spartizioni tra centrodestra e centrosinistra che hanno condannato la Calabria a essere la penultima regione europea per qualità della vita, peggio di noi solo la Guyana francese.»
Un programma ambizioso. Quali sono le priorità più urgenti?
«Il diritto alla salute, all’istruzione pubblica, a una casa dignitosa e a un lavoro equamente retribuito. Sono diritti fondamentali, non privilegi. E Tropea, capitale del turismo calabrese, può e deve essere il motore di un nuovo modello di sviluppo.»
Ha parlato di un progetto universitario. Di cosa si tratta?
«Proporremo la nascita dell’Università del Turismo a Tropea. Un polo formativo che integri paesaggio, territorio, trasporti, comunicazione, lingue ed enogastronomia. Un’idea concreta per valorizzare le nostre risorse e creare occupazione qualificata.»
Un messaggio forte anche contro le infiltrazioni criminali…
«Assolutamente sì. Vogliamo essere la voce dei calabresi onesti, stanchi di vedere le istituzioni sciolte per infiltrazioni mafiose. La nostra sarà un’amministrazione trasparente, libera e al servizio dei cittadini.»



