Fede e dintorni

Notre-Dame, il perdono del vescovo ucciso

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Notre-Dame, il perdono del vescovo ucciso.

Notre-Dame, la cattedrale di Parigi, ultimamente è seguita dall’opinione pubblica per il tragico incendio avvenuto nel tardo pomeriggio del 15 aprile 2019. L’evento ha provocato all’edificio danni significativi, tra cui il crollo della flèche e del tetto, e ha causato il ferimento di tre persone tra le numerose forze intervenute per spegnere le fiamme. La cattedrale non era mai stata precedentemente colpita da un incendio.
– Oggi si segue con apprensione l’iter della ricostruzione, che sembra non accontentare tutti.
– La storia della cattedrale di Nostre-Dame registra un altro evento, anch’esso tragico: l’assassinio del suo vescovo. Infatti Dominique Auguste Sibour (1792–1857), arcivescovo francese di Parigi noto per la sua fedeltà alla curia di Roma, fu assassinato il 3 gennaio 1857 nella cattedrale di Notre-Dame da un uomo che poi risultò essere un ex sacerdote di nome Jean-Louis Verger, il quale apertamente ammise poi il proprio crimine. Il giorno prima aveva chiesto al vescovo un aiuto per la famiglia.  Il vescovo, spirando, disse: “– Perdono di cuore! Aiutate quell’uomo e la sua famiglia!”.

♦ Il 2 gennaio 1857 si presentò all’arcivescovo di Parigi, mons. Sibour, un povero uomo, che, piangendo, disse:
– Aiutatemi, per amor di Dio! Ho perso il lavoro per malattia, ho cinque figli da mantenere, sono in estrema miseria.
L’arcivescovo, commosso, gli diede una buona offerta, poi, benedicendolo, disse:
– Brav’uomo, per lei e per la sua famiglia la mia porta e il mio cuore saranno sempre aperti!
♦ Ma la storia, purtroppo, racconta, che quell’individuo aveva mentito. Con i soldi ricevuti era andato a comprarsi un pugnale.
Il giorno dopo era la festa della solennità di Santa Genoveffa, patrona di Parigi.
L’arcivescovo stava entrando nella cattedrale di Notre-Dame, per celebrarvi il pontificale. Quell’uomo, beneficato con amore, il giorno prima, gli si fa incontro e lo uccide a pugnalate.
Delitto assurdo, illuminato appena dalle sublimi parole dell’arcivescovo morente:
Perdono di cuore! Aiutate quell’uomo e la sua famiglia!

♦ Mons. Sibour fu l’unico ecclesiastico dell’era moderna a venire assassinato per motivi teologici. Il suo assassino, che risultò essere l’ex sacerdote Jean-Louis Verger, si opponeva fermamente al dogma dell’Immacolata Concezione, al celibato del clero e alla decisa volontà  del vescovo di prestare fede alla Sede di Roma.
L’assassino Verger venne arrestato il 17 gennaio 1857 e poco dopo condannato a morte il 30 gennaio di quell’anno nella prigione di La Roquette, convinto sino all’ultimo che l’Imperatore lo avrebbe graziato per la politicità del suo grande gesto,: un gesto che avrebbe allontanato l’ombra della Chiesa dalla Francia libera.

Adoperare i doni di Dio per offenderlo è la peggiore ingratitudine.
In questo consiste soprattutto il peccato!
(fonte: Esempi catechistici).

L’ arcivescovo francese di Parigi, Mons. Sibour, fu assassinato il 3 gennaio 1857 nella cattedrale di Notre-Dame, durante la festa di Santa Genoveffa, da un ex sacerdote di nome Jean-Louis Verger, che aveva beneficato il giorno prima. Nel 1853 aveva celebrato il matrimonio di Napoleone III di Francia. L’assassino si mostrava convinto di aver fatto un grande gesto per la Francia, perché vedeva nel Vescovo un’assoluta fedeltà alla sede di Roma. – Il vescovo, spirando, disse: “– Perdono di cuore! Aiutate quell’uomo e la sua famiglia!”.

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