Fede e dintorni

Shoah. Lo Schindler cinese che salvò gli ebrei di Vienna

Ho Feng Shan (1901-1997), console cinese a Vienna, salvò migliaia di ebrei nell’Austria occupata dai nazisti. Costretto a scegliere tra gli interessi della propria nazione, che invitava al collaborazionismo con i nazisti e la salvezza degli ebrei, preferì obbedire alla propria coscienza. Fece rilasciare un numero elevato di visti per il suo paese, pur sapendo che la maggior parte degli ebrei, una volta usciti dall’Austria, non avrebbero intrapreso un viaggio verso la Cina. Molti ebrei non hanno mai saputo di dovergli la vita: sarebbero stati almeno tremila. Dopo la sua morte il memoriale di Yad Vashem lo inserì nell’elenco dei Giusti tra le Nazioni.

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Da fabbricante di mine a sminatore

Un fabbricante di mine antiuomo cambia mestiere dinanzi al grido del figlio: “Papà, ma allora sei un assassino?” – Ecco la bella storia di Vito Alfieri Fontana, diventata film-documentario premiato nel 2015. Ma la sua conversione ha avuto a che fare anche con don Tonino Bello, il vescovo oggi a un passo dagli altari, che lo aveva cercato e dato appuntamento ad un incontro pubblico. Ma Don Tonino morì prima, di cancro: «Per noi era santo pure prima», dice Alfieri Fontana ricordando don Tonino.

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Il sacerdote che fu crocifisso come Gesù

Il sacerdote cattolico Piotr Edward Dankowski, numero 24.529 del campo di concentramento di Auschwitz, nella settimana santa del 1942 ha percorso le orme della passione di Cristo, morendo crocifisso come Lui, il venerd’ santo 3 aprile 1942. “Arrivederci in cielo” disse al suo amico e compagno sacerdote che fu testimone della sua passione e morte atroce. Verrà beatificato il 13 giugno 1999 da Giovanni Paolo II, che a sua volta è stato canonizzato il 27 aprile 2014.

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Via Crucis in carcere

Via Crucis nel carere di Poggioreale, Napoli – Singolari le testimonianze di madri che sono andate nel carcere per pregare con chi ha ucciso il loro futuro: «Stiamo provando a perdonare… il dolore portato nel cuore, il bisogno di capire ancora «perché è successo» e l’ascolto paziente delle invocazioni di perdono. E allora si capisce che la Via Crucis non finisce con la morte, ma con la Resurrezione. Alla fine della strada c’è un risorto.

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Una storia di schiavitù e liberazione

«Mi chiamo Blessing Okoedion e sono nigeriana. Quattro anni fa sono arrivata in Italia coinvolta con l’inganno nella tratta degli esseri umani. Un’esperienza drammatica, di totale annullamento delle mia dignità. Ma nella fede in un “Dio che non dorme” ho trovato il coraggio di denunciare e di uscire da quell’inferno. In una comunità di suore, ho ritrovato la mia resurrezione».

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Eroe civile e martire cristiano

Riconoscimenti e onorificenze sono arrivati da più parti al nobile gesto del luogotenente-colonnello di gendarmeria Arnaud Beltrame offertosi volontario ostaggio ad un terrorista al posto di una donna. Il terrorista lo ha ucciso, prima di essere abbattuto egli stesso dalle forze dell’ordine. Venire a conoscenza di particolari riferimenti circa l’impegno umano e religioso del coraggioso gendarme, ha riempito di emozione il cuore di molti credenti. Specie dopo la sconvolgente testimonianza del sacerdote che stava preparando Arnaud Beltrame al matrimonio religioso. Il suo gesto ha il valore del martirio. E il clima pasquale di questi giorno aiuta a ben capirlo.

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Pasqua, Cristo è risorto

Pasqua 2018 – Dio misericordioso, con la risurrezione del tuo Figlio hai illuminato il mistero della nostra vita, guida e proteggi sempre i tuoi figli rinati dal Battesimo perché siano sempre e dovunque testimoni luminosi del tuo amore. Fa che la luce del tuo Figlio risorto illumini sempre ciascuno di noi, ma specialmente quando la nostra vita è segnata dalla croce. Amen. Alleluia!

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Sabato santo, dopo il buio la luce

Sabato santo – Nella liturgia tutto è silenzio nell’attesa dell’evento della Resurrezione. – Parlano però i tanti riti tradizionali legati al sabato santo e che vedono protagonista la Madonna Addolorata (o desolata) che piange il suo Figlio Gesù. Ma tutto ormai è proiettato verso la Risurrezione.

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Giovedì santo, eucaristia e servizio

Nella Messa del giovedì santo, a sera, si rivive l’istituzione dell’Eucaristia e, dopo il Vangelo, si compie il gesto della lavanda dei piedi, come aveva fatto Gesù agli apostoli. Un rito che da sempre colpisce i fedeli: è il segno di Gesù che amò i suoi discepoli sino alla fine. Ma diventa per tutti noi un vero esame di coscienza.

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Intervista ad un sacerdote convertito dall’Islam

Numerosi musulmani diventano sempre più frequentemente cristiani,sia nei Paesi dell’Islam, sia nei Paesi sove sono ospitati come immigrati. Purtroppo i convertiti continuano ad essere perseguitati ed affrontano una vita difficile. La loro conversione è provocata soprattutto dal martirio di cristiani uccisi per odio, ma essi non odiano nessuno; anzi amano tutti e fanno del bene a tutti, senza guardare la differenza di religione, di razza o di cultura.

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Vocazione di donne con la sindrome di Down

In Francia, a Le Blanc, vi è un Istituto di Religiose che già da qualche anno accolgono donne con la sindrome di Down che mostrano di segni di vera vocazione e le integrano nella loro comunità contemplativa perché esse possano rispondere alla chiamata di Dio alla vita religiosa con la la tenerezza di cui sono capaci. Le suore sono le Piccole Discepole dell’Agnello (Le petites soeurs disciples de l’Agneau).

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Da lunedì a mercoledì santo

I giorni di lunedì, martedì e mercoledì santo appartengono anch’essi alla Settimana Santa. Questi tre giorni ci danno l’opportunità di preparare il nostro spirito a vivere la Passione, la Morte e la Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo con vera fede e raccoglimento, atteggiamenti da non sottovalutare.

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Settimana Santa da vivere con Gesù

Domenica delle Palme e Domenica della Passione – Oggi l’entrata messianica di Gesù in Gerusalemme: in ricordo del suo trionfo si benedicono le palme e si legge anche il racconto della sua passione e della sua morte. – Dinanzi agli sconvolgimenti e crudeltà di questi ultimi giorni, imploriamo con tutto il cuore: “Signore Gesù, salva il nostro mondo, sconvolto da guerre e violenze!”

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Eucaristia come risposta alla violenza

Fino al 2010 la città di Ciudad Juárez in Messico appariva nella lista delle 10 città più violente del mondo, mentre negli ultimi anni è uscita da quell’elenco. Il numero di omicidi è ancora elevato e continua a richiedere gli sforzi del Governo e molte preghiere da parte dei cristiani, ma è passato dai 3.766 del 2010 ai 256 del 2015. – Dio ci chiede sempre di fare la nostra parte, e tra le varie misure adottate per superare la violenza in questa città del nord del Messico sembra che l’Adorazione Eucaristica Perpetua sia stata un’arma potentissima nella lotta per il bene e per la pace. Papa Francesco, celebrando la messa il 17 febbraio 2016, ha detto ai giovani messicani: ” Non lasciate la vostra vita in mano ai narcos… Datela a Gesù!”

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Al diavolo non piace il perdono

I martiri perdonano! – Perché si pensa di uccidere il bene? Perché il male ha paura del bene e sa che ne esce sconfitto; perché l’odio si accanisce contro l’amore che si dona, sapendo che non riuscirà mai ad amare. E nell’amore c’è la vera vita! – Beati voi quando vi perseguiteranno per causa mia… Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

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Perdono come rinascita

Dice Dio attraverso il profeta Isaia: «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve; se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana». – La storia di oggi, riportata da Charles Journet, cardinale e teologo svizzero (1891-1975), può darcene una misura.

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Non per soldi, ma per amore

Gesù mette in guardia dai falsi miti: «Fate attenzione: dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore» (Lc 12,34). E invita: “Bisogna arricchire presso Dio” (Lc 12,21), imparando a fare il bene con i beni materiali, ma mettendoci tanto amore. Questo fa accumulare un tesoro che dà senso non solo al vivere quotidiano, ma apre le porte del cielo. Chi agisce per amore entra già nell’eterno.

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60 anni di sacerdozio per due gemelli redentoristi

Due gemelli identici, padre John (a sinistra) e Patrick (a destra) O’Neill, redentoristi hanno raccontato alla giornalista del settimanale cattolico “catholicweekly.com.au” Catherine Sheehan i loro 60 anni di vita sacerdotale come missionari redentoristi. Il 16 marzo 2018 hanno celebrato il loro Giubileo di Diamante: 60 anni di sacerdozio. Una bella storia, davvero singolare, anzi… al plurale.