Fede e dintorni

Proclamata santa la donna cieca, “scartata” anche dai genitori

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Proclamata santa la donna cieca, “scartata” anche dai genitori.

– Papa Francesco canonizza la mistica disabile di Città di Castello venerata da tempo in tutto il mondo.
– Con un provvedimento chiamato “canonizzazione equipollente”, ha deciso di estendere alla Chiesa universale il culto della Beata Margherita da Città di Castello del Terz’Ordine dei Frati Predicatori; nata intorno al 1287 a Metola (PU) e morta a Città di Castello (PG) il 13 aprile 1320, iscrivendola nel catalogo dei Santi.
– Cieca e disabile, “scartata” anche dai genitori, divenne un esempio di donna evangelica che maturò una profonda e fervente esperienza di vita unitiva con il Signore e la sua figura è stata ispiratrice di opere di carità.
– In questo tempo di pandemia e di problemi gravi per tutta l’umanità, la canonizzazione della Beata Margherita da Città di Castello diventa segno di speranza e di gioia.

La Beata Margherita da Città di Castello (1287-1320).
♦ Nata cieca e deforme, all’età di cinque anni, fu portata dai genitori a Città di Castello, nella chiesa di San Francesco presso la tomba di un frate francescano laico, Giacomo da Città di Castello, morto nel 1292 in concetto di santità, nella speranza di ottenere il miracolo della vista per la figlia.
♦ Ma il miracolo atteso non avvenne, perciò i genitori decisero di abbandonare definitivamente la figlia e di affidarla alla solidarietà degli abitanti di Città di Castello. Qui si dedicò alla preghiera, alla contemplazione e alle pratiche penitenziali, quali digiuni, flagellazioni e il cilicio e, nonostante la sua cecità, alle opere di carità, visitando i carcerati e gli infermi.
♦ E i concittadini cominciarono ad attribuirle segni prodigiosi, miracoli e guarigioni straordinarie ed altri fenomeni mistici.

Esempio di donna evangelica.
♦ La Beata Margherita da Città di Castello è stata iscritta nel catalogo dei santi. A comunicarlo, nel corso di una conferenza stampa, è stato il vescovo di Città di Castello Domenico Cancian: «La Chiesa che è in Città di Castello vive con immensa gioia e gratitudine al Signore per la canonizzazione della nostra amatissima beata Margherita, che ha vissuto tra noi gran parte della sua vita fino alla morte, avvenuta il 13 aprile 1320.
♦ La Beata Margherita è un esempio di donna evangelica che maturò una profonda e fervente esperienza di vita unitiva con il Signore e la sua figura è stata ispiratrice di opere di carità. Nel 1988 la beata venne proclamata patrona dei disabili per le Diocesi di Città di Castello e di Urbino–Urbania–Sant’Angelo in Vado.
♦ La canonizzazione avviene in un periodo segnato in maniera drammatica dalla pandemia: Margherita può autorevolmente insegnarci come trasformare il male in bene, senza cedere allo sterile vittimismo e alla lamentela inutile, invitandoci a una reazione evangelica che sa vedere come tutto può concorrere al bene».
♦ Nel 2019 il vescovo Cancian vista la diffusione del culto tributato alla beata in varie parti del mondo, insieme ad altri presuli umbri ha presentato a Papa Francesco la richiesta di procedere alla canonizzazione per equipollenza, accolta da Papa Bergoglio.
(fonti varie dal web e Avvenire.it, 24 settembre 2021).

Leggi il nostro precedente articolo apparso il 23 Agosto 2019.

Papa Francesco, con un provvedimento chiamato “canonizzazione equipollente”, ha deciso di estendere alla Chiesa universale il culto della Beata Margherita da Città di Castello del Terz’Ordine dei Frati Predicatori; nata intorno al 1287 a Metola (PU) e morta a Città di Castello (PG) il 13 aprile 1320, iscrivendola nel catalogo dei Santi.- Cieca e disabile, “scartata” anche dai genitori, divenne un esempio di donna evangelica che maturò una profonda e fervente esperienza di vita unitiva con il Signore e la sua figura è stata ispiratrice di opere di carità. – In questo tempo di pandemia e di problemi gravi per tutta l’umanità, la canonizzazione della Beata Margherita da Città di Castello diventa segno di speranza e di gioia operosa nel bene.

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