Fede e dintorni

Quando si scopre l’amore

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Quando si scopre l’amore

Siamo quasi abituati a vedere immagini con volti e corpi sfregiati da ferite provocate dall’odio e dalla violenza. Ed è sempre uno shock. Ma vedere ferite provocate dall’amore che si sacrifica, ci tocca il cuore. Non sono poche le storie di mamme che si sacrificano per salvare i figli dal pericolo, come la toccante storia avvenuta alcuni decenni fa: una mamma  salva la sua bambina dalla casa in fiamme, ma paga il prezzo con una profonda ferita al volto. La sua bambina non conosce la storia, ma quando la scopre… –  Noi sappiamo riconoscere gli atti di valore e diamo una medaglia d’onore a coloro che fanno qualcosa per il bene degli altri, rischiando la propria vita. La mamma lo fa quotidianamente.

Una bambina portò a sua madre l’invito alla riunione di genitori e insegnanti che si teneva nella scuola primaria a cui apparteneva.
♦ La bambina non desiderava che la madre accettasse l’invito perché sarebbe stata la prima volta che i suoi compagni di classe e la sua maestra avrebbero visto sua madre, e lei si vergognava per il suo aspetto. Ma la madre accettò.
♦ Nonostante fosse una bella donna, aveva una grande cicatrice che copriva quasi tutto il lato sinistro del suo viso e la bambina era colpita anche dal fatto che non le aveva mai voluto parlare di come o perché l’aveva avuta.
♦ Nel corso della riunione, la gente rimaneva colpita dalla bontà e dalla bellezza naturale di sua madre, nonostante la cicatrice, ma la bambina era imbarazzata e cercò di nascondersi agli occhi di tutti. Tuttavia rimase ad una distanza che gli permetteva di ascoltare quello che dicevano la madre e la sua insegnante durante la conversazione. E questo è quello che ha sentito:
– Come ha avuto quella cicatrice in faccia? – chiese la maestra.
La madre rispose :
– Quando nacque mia figlia, la stanza in cui dormiva prese fuoco. Tutti avevano paura di entrare, perché il fuoco era fuori controllo; allora mi arrischiai ed entrai. Mentre correvo verso la sua culla, ho visto che una trave del soffitto vi stava cadendo sopra ed io mi buttai su mia figlia per proteggerla. Il colpo mi lasciò senza conoscenza, ma grazie a Dio, entrò un vigile del fuoco e ci ha salvato tutte e due. Questa cicatrice mi accompagnerà per sempre, ma non piangerò per aver fatto quello che ho fatto.
A quel punto, la bambina si rese conto del sacrificio che sua madre aveva fatto per salvarla e correndo verso di lei con le lacrime agli occhi, la abbracciò e la tenne per mano durante il resto del giorno.

Questa storia, ci ricorda che anche noi, stando alla presenza di Gesù, possiamo vedere le cicatrici delle sue mani, dei suoi piedi e del costato. E che lui, come la madre di questa storia, ha offerto la sua vita per salvarci dalla morte eterna.
Noi uomini sappiamo riconoscere gli atti di valore e diamo una medaglia d’onore e dichiariamo eroi tutti coloro che hanno fatto qualcosa per il bene degli altri, rischiando la propria vita. Saremo in grado di riconoscere come eroe Colui che è morto sulla croce del Calvario per salvarci della morte eterna? – Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti (1Pietro 2-24).
 Gesù merita, senza alcun dubbio, di essere l’eroe della nostra vita.

Il Crocifisso sindonico di Cordoba è stato realizzato dallo scultore sivigliano e professore dell’Università di Siviglia, Juan Manuel Miñarro. È l’unico Cristo sindonico del mondo che riflette fin nei minimi dettagli i politraumatismi del cadavere evidenziati dalla Sindone di Torino. “Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti” (1Pietro 2-24).

 

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