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Epicheia, una bugia o infrazione elegante?
Quante volte ci troviamo dinanzi a certe domande che non meritano la risposta secca “sì,sì,-no,no”. E noi non siamo tenuti a dire tutta la verità a tutti, perché non siamo davanti ad un magistrato. La sensibilità morale suggerirà quale via scegliere per evitare il male, soprattutto se di mezzo ci sono altre persone. Usare l’epicheia è lecito moralmente, ma bisogna avere il buon senso e una buona dose di virtù.
Come andare in paradiso
La vita non dipende da ciò che si possiedi, ma da ciò si condivide con amore e gratuità. La vita vive di vita donata. Noi siamo ricchi solo di ciò che abbiamo donato. San Basilio ammoniva: «Se vuoi, hai dei granai, sono nelle case dei poveri» Perciò ricorda: Fa’ del bene e dona con gioia.
La ragazza che non sopportava suo padre
Papa Francesco nelle recente Esortazione post-sinodale “Cristo vive!” si rivolge a ai giovani: “Al mondo non è mai servita né servirà mai la rottura tra generazioni. Sono i canti di sirena di un futuro senza radici, senza radicamento. È la menzogna che vuol farvi credere che solo ciò che è nuovo è buono e bello. L’esistenza delle relazioni intergenerazionali implica che nelle comunità si possieda una memoria collettiva, poiché ogni generazione riprende gli insegnamenti dei predecessori, lasciando così un’eredità ai successori”.