Fede e dintorni

Sacerdote benedice i soldati ucraini

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Sacerdote benedice i soldati ucraini.

– P. Rostylav Pendiuk è un sacerdote di rito greco-cattolico, responsabile del dipartimento della gioventù greco-cattolica in Ucraina.
– Allo scoppio della guerra ha scelto, come altri sacerdoti, di stare più vicino alla gente, soprattutto ai fedeli che continuano a frequentare la chiesa e ai giovani che partono per il fronte a fare una guerra non voluta, ma “necessaria” per difendere la patria dall’invasione della Russia.
– Sono i primi giorni della guerra: ci saranno tanti morti e tanta distruzione… – Il racconto dei particolari rivela la ferma determinazione di rispondere alla invasione anche con il sacrificio della propria vita.
– In guerra parte chi ha l’età richiesta. I più giovani o i più anziani possono rendersi utili in altri incarichi. – Papa Francesco, denunciando la pazzia di una guerra insensata, ultimamente ha ringraziato i sacerdoti che sono rimasti accanto alle loro comunità.

Intervista con il sacerdote p. Rostylav Pendiuk (dal sito aleteia.org)
– p. Rostylav Pendiuk
“È sorprendente, ma negli occhi dei soldati che vengono da me per una benedizione prima di andare in guerra non vedo la paura, l’incertezza. Sanno che ‘faranno il loro lavoro’. E sono d’accordo con ciascuno di loro per un altro incontro al ritorno”.
– Domanda
È mezzanotte di sabato (26/27.02). Dove si trova in questo momento?
– p. Rostylav Pendiuk
Sono nella mia parrocchia, alla periferia di Leopoli. Facciamo quello che possiamo. In primo luogo, preghiamo costantemente. C’è una Santa Messa, e per tutto il giorno la nostra chiesa è aperta, c’è un sacerdote tutto il tempo.
Le persone vengono, hanno bisogno di preghiere, di discorsi, di annunci, e spesso i nostri soldati che vanno in guerra arrivano per ricevere una benedizione prima di partire, oppure per parlare.
Vedo che è molto importante, e mi accordo con ciascuno di loro per incontrarci di nuovo al ritorno.
– Domanda
Il mondo intero è colpito dal loro coraggio…
– p. Rostylav Pendiuk
Non ho visto alcuna paura negli incontri con i soldati. E questo è molto sorprendente.
Quando vengono per chiedere una benedizione, penso che vedrò la paura, l’incertezza nei loro occhi, ma non è affatto così. È uno shock per me! Questo può essere strano, ma sanno che stanno per ‘fare il loro lavoro’ e che non possono fare altrimenti.
La gente sta in coda per entrare nell’esercito e vuole difendere il proprio Paese.
– Domanda
Qual è la vita di coloro che rimangono?
– p. Rostylav Pendiuk
La vita si è fermata per noi. La gente non sa cosa fare, sta seduta davanti al computer, alla televisione. Ma questo non significa che sia inattiva, al contrario! Stiamo organizzando iniziative per aiutare i rifugiati che vengono da noi.
Ci sono moltissimi rifugiati da Kiev e da altre regioni che arrivano nei nostri territori di Leopoli e nell’Ucraina occidentale. Facciamo il possibile per accoglierli nelle case della nostra parrocchia. Se non ci sono posti, ricorriamo a scuole e strutture simili.
– Domanda
Come operate?
– p. Rostylav Pendiuk
Facciamo una lista di ciò che è necessario e le persone vengono allocate. A volte viene dato loro del denaro per acquistare quello di cui hanno bisogno. Per ora, grazie a Dio, negozi e supermercati stanno funzionando.
– Domanda
Oltre al lavoro parrocchiale, nella Chiesa Greco-Cattolica in Ucraina lei è responsabile del dipartimento per i giovani. Dove sono i giovani oggi?
– p. Rostylav Pendiuk
Lavorano, e molti fanno volontariato. Aiutano i rifugiati, e tanti ragazzi vanno in guerra. Oltre all’esercito, ci sono anche unità di difesa territoriale che operano in ogni città.
Non è un esercito regolare, ma è organizzato, ha le sue strutture, leader, armi e opere in ogni città. A Leopoli, grazie a Dio, non ci sono scontri in questo momento, ma le unità di difesa territoriale sono presenti. A est, i nostri giovani combattono e aiutano moltissimo l’esercito.
– Domanda
Combattono solo gli adulti?
– p. Rostylav Pendiuk
Sì, certo che sì! A volte si può leggere la storia di qualcuno che ha 15-16 anni e chiede di arruolarsi nell’esercito, ma naturalmente non si può. Questi ragazzi stanno tornando a casa e cercano altri modi per aiutare. I giovani sono molto mobilitati e stanno cercando di fare quello che possono.
– Domanda
Hai paura della violenza a Leopoli?
– p. Rostylav Pendiuk
Penso che se qualcuno dicesse di non avere paura sarebbe pazzo. Tutti hanno paura, ma non vedo il panico.
– Domanda
Pensa che sarà costretto ad andarsene?
– p. Rostylav Pendiuk
Non posso immaginarlo. Come potrei lasciare la mia parrocchia, i miei fedeli e andare da qualche parte? No, è un’opzione che non prendo neanche in considerazione.

(fonte: Intervista al sacerdote che benedice i soldati ucraini, aleteia.org, pubblicato il 01/03/22).

P. Rostylav Pendiuk è un sacerdote di rito greco-cattolico, responsabile del dipartimento della gioventù greco-cattolica in Ucraina. – Allo scoppio della guerra ha scelto, come altri sacerdoti, di stare più vicino alla gente, soprattutto ai fedeli che continuano a frequentare la chiesa e ai giovani che partono per il fronte a fare una guerra non voluta, ma “necessaria” per difendere la patria dall’invasione della Russia.

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