Ieri mattina una brutta sorpresa attendeva professori, studenti e personale Ata dell’Istituto per i Servizi Alberghieri e per la Ristorazione di Tropea. Qualcuno, compiendo la bravata che oggigiorno va per la maggiore negli istituti di mezza Calabria, ha cosparso un’aula di creolina, profittando delle aperture presenti sul soffitto che danno nella corte del condominio in cui è situata la scuola. Dopo quanto accaduto nelle aule catanzaresi del liceo scientifico “Fermi” e del tecnico industriale “Scalfaro”, dopo i litri di creolina sui pavimenti della scuola media “Mazzini”, sempre di Catanzaro, dopo ciò che ha interessato l’Ipssar di Soverato, e poi ancora l’Istituto tecnico e quello magistrale di Lamezia Terme, senza dimenticare i tre ragazzi di buona famiglia colti in flagrante a Rende, questa volta è toccato ai futuri cuochi e maitre della Costa degli Dei fare abuso sconsiderato del particolare prodotto. La creolina infatti, se diluita in una soluzione acquosa, può risultare un utile ed efficace disinfettante. Quando questo liquido denso e saponoso viene però utilizzato in dosi massicce, essendo un derivato del catrame di carbon fossile, emana un odore così forte da risultare insopportabile e da causare, a chi è costretto a sopportarne a lungo le esalazioni, forti capogiri e sensazioni di nausea. Da questo ne deriva la necessità di sospendere le attività didattiche, almeno per una mattinata, cioè il tempo necessario per rendere ben areati i locali e permettere al personale della scuola di eliminare i residui della sostanza. L’autore della deplorevole azione, che magari pensa di aver fatto una gran cosa, obbligando i compagni a rimanere in giro a passeggiare allegramente, con in mano gli immancabili telefonini squillanti, non si rende minimamente conto del danno provocato. Il compito di individuare e far rinsavire l’artefice della spacconata – si usa il singolare sperando che non sia stata una cosa premeditata da più d’un ragazzo – spetterà, come al solito, ai docenti.
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