Politica

Tassone: “Non si svolta a sinistra”

A Tropea il vicesegretario del partito traccia il percorso politico

Sulla base di accordi si potrà decidere localmente

L’UDC calabrese è in fermento da tempo, questo non è certo un segreto, ed anche se i vertici nazionali del partito tentano di nascondere questa situazione e di sminuire i segnali che arrivano copiosi dalla base, gli esponenti più a contatto con l’elettorato non possono e non vogliono tacere che è necessaria una riflessione. Questa volta gli spunti per il dialogo arrivano per bocca di uno dei massimi esponenti del partito, l’onorevole Mario Tassone, che riveste la carica di vice segretario nazionale assieme all’onorevole Michele Vietti ed al presidente Salvatore Cuffaro. La presenza di contrastanti punti di vista all’interno del partito si evincono anche dal discorso che Tassone ha fatto in presenza di alcuni amici di partito giunti l’altra sera a Tropea, presso i locali della Casa della Carità della cittadina tirrenica, per battezzare la nascita della nuova associazione locale “Tropea per amore”.
Il deputato della Repubblica ha innanzitutto sottolineato che le sue origini democristiane non possono che vederlo collocato in una posizione equidistante dalle maggiori forze che caratterizzano l’attuale scenario dei due poli e rivendica la sua fede nei valori democristiani, spiegando che è proprio la mancanza di fede, oggi dilagante, che porta alcune aggregazioni politiche ad essere soltanto «scatole vuote». L’obiettivo dichiarato dall’onorevole Tassone è quello di: «Costruire un centro con una chiara posizione distante dalla sinistra in una azione di superamento del bipolarismo, perché bisogna difendere la storia e la tradizione dei valori democristiani all’interno del nostro paese: ecco perché io sto operando all’interno dell’UDC affinché ci sia un maggiore impegno dell’associazione politica del CDU per salvaguardare questa storia e questa tradizione di valori».
Che l’avvocato castrovillarese sia un democristiano convinto non vi sono dubbi: eletto per la prima volta deputato alla Camera nel 1979 tra le fila della Democrazia Cristiana e rieletto poi ininterrottamente per le successive legislature, ha ricoperto sempre incarichi di primo piano. Con lo scioglimento della DC, l’attuale vice segretario dell’Unione dei Democratici di Centro aveva aderito prima al Partito Popolare Italiano e poi, nel 1995, al CDU di Rocco Buttiglione, accettando di buon grado, nel’96, l’affiancamento al CCD. La sua missione politica tra i partiti dello scudo crociato è proseguita anche nel 2001, con il governo targato CdL e guidato da Berlusconi, durante il quale Tassone ha ricoperto il ruolo di Viceministro alle Infrastrutture e Trasporti. La sua storia politica pare quindi voler dimostrare che a contare non è il nome del partito ed il suo simbolo, ma i valori che esso difende.

Questa, d’altronde, è la linea di pensiero di molti, all’interno della compagine centrista e perciò le differenze che contraddistinguono le forze in gioco all’interno dell’UDC non sono solo apparenti, come avrebbe voluto far credere Lorenzo Cesa in una intervista rilasciata ad Alberto Maggi per il quotidiano online Affaritaliani.it. Il segretario del partito spiegava infatti alla testata diretta da Angelo Maria Perrino, nell’articolo pubblicato sulla rete giusto un paio di ore prima delle dichiarazioni fatte dal suo vice, che «si cercano di costruire liti interne all’UDC che non esistono». Più avanti nell’intervista, sulla ventilata ipotesi di stringere alleanze anche con il Pd alle prossime amministrative, ancora Cesa, pur prevedendo una fisiologica conferma delle alleanze locali con i partiti di centro-destra, non disdegnava scenari opposti al fianco del centro-sinistra, affermando: «Cercheremo di vedere in base alle cose che ci propongono globalmente; sulla base dei programmi e dei contenuti i nostri decideranno localmente». Evitando considerazioni sull’importanza rivestita dalle correnti di pensiero, il contrasto risultante dalle dichiarazioni dei due esponenti non fa che evidenziare ancor più la reale distanza di vedute tra chi è in diretto contatto con gli umori dell’elettorato e chi veste i panni del paciere e tenta di evitare gli strappi tra le forze in gioco.
È ormai chiaro, però, che l’importanza politica che Tassone riveste per il partito di Via Due Macelli non va intesa considerando solo i suoi trascorsi e la sua posizione odierna, poiché ben altri scenari lasciano trasparire i contenuti delle sue dichiarazioni se considerate come il diretto riflesso di un dissenso politico ampio, che parte dalla base e vede emergere in Calabria una linea condivisa da molti tesserati che non vogliono scendere a patti con il Pd, ponendosi in netta contrapposizione alle scelte effettuate dal presidente del partito Pierferdinando Casini.

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Francesco Barritta
Docente ordinario di Lingua e letteratura italiana e Storia presso il Nautico di Pizzo (VV), è giornalista iscritto all'albo professionale dell'Ordine dei giornalisti della Calabria, elenco pubblicisti. Ha diretto varie testate giornalistiche, tra cui Tropeaedintorni.it