Fede e dintorni

Tutti uniti per salvare l’Amazzonia

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Tutti uniti per salvare l’Amazzonia.

In questi ultimi giorni la Chiesa in tutto il mondo ha levato unanime il grido perché si salvi l’Amazzonia dai rovinosi incendi che la stanno consumando.
– Ieri c’è stato anche l’appello di Papa Francesco per l’Amazzonia: fermare al più presto gli incendi. Dopo la recita della preghiera dell’Angelus il Papa ha lanciato un forte appello per fermare gli incendi in Amazzonia.
– Precedentemente c’è stato il corale appello del Consiglio episcopale latinoamericano “Salvare l’Amazzonia per salvare il mondo”.
– Il Patriarca Bartolomeo ha invocato: salvaguardare il Creato fermando gli incendi Amazzonia, Siberia, Africa…
– In fumo oltre 2.250 chilometri quadrati di superficie in Amazzonia. E’ cresciuta la pressione internazionale, l’emergenza sul tavolo del G7 in corso a Biarritz, in Francia. E finalmente è scattato il piano per fermare i roghi con il dispiegamento di oltre 44 mila soldati affiancati da mezzi aerei, navali e terrestri. 

L’appello di Papa Francesco
♦ Dalla finestra dell’Angelus di ieri 25 agosto 2019 il Papa ha chiesto con forza l’impegno di tutti per fermare le fiamme che stanno devastando da mesi la foresta amazzonica e che negli ultimi giorni sono aumentate a dismisura, tanto da essere visibili dallo spazio con un’area coinvolta di oltre 2.250 chilometri quadrati, e da oscurare completamente con una nube di fumo denso il cielo di San Paolo del Brasile.
“Siamo tutti preoccupati per i vasti incendi che si sono sviluppati in Amazzonia. Preghiamo perché, con l’impegno di tutti, siano domati al più presto. Quel polmone di foreste è vitale per il nostro pianeta.
♦  E l’emergenza è arrivata sul tavolo del G7 in corso a Biarritz, in Francia. Solo ieri è scattato il piano per fermare i roghi con il dispiegamento di oltre 44 mila soldati affiancati da mezzi aerei, navali e terrestri.
Le aree boschive maggiormente colpite si trovano in Randonia, Bolivia, Brasile ma ora le fiamme hanno raggiunto anche il Paraguay.  Il dramma ambientale, che avrà delle enormi ripercussioni sull’intero ecosistema mondiale, ha sollecitato oltre alla reazione di Papa Francesco, quella di molti capi di stato e di governo e ha dato il via alla mobilitazione internazionale di cittadini, scesi in strada contro il presidente brasiliano Bolsonaro, che accusa gli stati limitrofi di “indifferenza”, fino ad arrivare ieri a Biarritz, in Francia sul tavolo del G7 che potrebbe prevedere sanzioni internazionali contro il Brasile.

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L’appello del Consiglio episcopale latinoamericano
«Alziamo la voce per l’Amazzonia».

 «Davanti ai terribili incendi che consumano vaste regioni in Alaska, Groenlandia, Siberia, Isole Canarie e in particolare l’Amazzonia, noi vescovi dell’America Latina e dei Caraibi vogliamo esprimere la nostra preoccupazione per questa gravissima tragedia, la quale non è soltanto di portata locale, neppure regionale, ma anche planetaria».
♦ Inizia con queste accorate parole l’appello della presidenza del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam).
«La speranza per l’avvenimento del sinodo per l’Amazzonia convocato da Papa Francesco è adesso segnata dal dolore per questa tragedia ambientale.
Ai fratelli dei popoli indigeni che abitano questa cara foresta esprimiamo la nostra vicinanza e uniamo la nostra voce alla loro per gridare al mondo esortando la solidarietà e la pronta risposta e fermare questa devastazione».

Nel messaggio, intitolato «Alziamo la voce per l’Amazzonia», viene citato uno stralcio dell’introduzione dell’Instrumentum laboris per il sinodo sull’Amazzonia in cui si sottolinea come «nella foresta amazzonica, di vitale importanza per il pianeta, si è scatenata una profonda crisi causata da una prolungata ingerenza umana, in cui predomina una “cultura dello scarto” (Laudato si’, 16) e una mentalità estrattivista».
In questa tragica ora non è esagerato dire: “Salvare l’Amazzonia per salvare il mondo”

(fonte: cf. L’Osservatore Romano, 23-25 agosto 2019).

In questi ultimi giorni la Chiesa in tutto il mondo ha levato unanime il grido perché si salvi l’Amazzonia dai rovinosi incendi che la stanno consumando. Ieri c’è stato anche l’appello di Papa Francesco per l’Amazzonia: fermare al più presto gli incendi. E’ cresciuta la pressione internazionale, l’emergenza è sul tavolo del G7 in corso a Biarritz, in Francia. E finalmente è scattato il piano per fermare i roghi con il dispiegamento di oltre 44 mila soldati affiancati da mezzi aerei, navali e terrestri. Ma la vigilanza deve continuare costante: è in gioco il futuro dell’umanità.

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