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Vorrei comprare un miracolo

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Vorrei comprare un miracolo!

299a-miracoloPuò sembrare strano ai nostri giorni: c’è ancora tanta voglia di miracoli! Con tutta la sua scienza e la sua tecnica, l’uomo sente di aver bisogno di un aiuto dall’alto. Ma la sorpresa, tante volte, è che il miracolo che è stato chiesto in alto, arriva da chi sta accanto a noi. E la consolante scoperta che tutti siamo un dono l’uno per l’altro; e possiamo essere un miracolo l’uno per l’altro. Lo dimostra questa graziosa storia che gira sul web.

♦ Questa è la storia di una bambina di otto anni. Il suo fratellino era destinato a morire per un tumore al cervello.
I loro genitori erano poveri, ma avevano fatto di tutto per salvarlo, spendendo tutti i risparmi di famiglia. Un giorno, il papà disse alla mamma in lacrime: «Non ce la facciamo più, cara. Credo sia finita. Solo un miracolo potrebbe salvarlo».
♦ La piccola, con il fiato sospeso, aveva sentito tutto. Corse nella sua stanza, ruppe il salvadanaio e, senza farsi sentire, si diresse alla farmacia più vicina. Attese pazientemente il suo turno. Si avvicinò al bancone, si alzò sulla punta dei piedi e, davanti al farmacista meravigliato, posò sul banco tutte le monete.
«Per cos’è? Che cosa vuoi, piccola?».
«È per il mio fratellino. È molto malato e io sono venuta a comprare un miracolo».
«Che cosa dici?» borbottò il farmacista.
«Sì. Si chiama Andrea, e ha una cosa che gli cresce dentro la testa, e papà ha detto alla mamma che è finita, che non c’è più niente da fare e ci vorrebbe un miracolo per salvarlo. Io voglio tanto bene al mio fratellino, per questo ho preso tutti i miei soldi e sono venuta a comperare un miracolo».
Il farmacista accennò un sorriso triste: «Piccola mia, noi qui non vendiamo miracoli».
La bambina spalancò gli occhioni, poi soggiunse: «Se non bastano questi soldi, posso darmi da fare per trovarne ancora. Quanto costa un miracolo?».
♦ C’era nella farmacia un uomo alto ed elegante, dall’aria molto seria, che sembrava interessato alla strana conversazione. Il farmacista allargò le braccia mortificato. La bambina, con le lacrime agli occhi, cominciò a recuperare le sue monetine.
L’uomo le si avvicinò: «Perché piangi, piccola? Che cosa ti succede?».
«Il signor farmacista non vuole vendermi un miracolo e neanche dirmi quanto costa… È per il mio fratellino Andrea, che è molto malato. Mamma dice che ci vorrebbe un’operazione, ma papà dice che costa troppo e non ce la possiamo permettere, e che ci vorrebbe un miracolo per salvarlo. Per questo ho portato tutto quello che ho».
«Quanto hai?».
«Un dollaro e undici centesimi… e posso trovarne ancora…».
L’uomo sorrise: «Guarda, non credo sia necessario. Un dollaro e undici centesimi è esattamente il prezzo di un miracolo per il tuo fratellino!».
Con una mano raccolse la piccola somma e con l’altra prese dolcemente la manina della bambina.
«Portami a casa tua, piccola. Voglio conoscere il tuo fratellino e anche il tuo papà e la tua mamma e vedere con loro se possiamo arrivare al piccolo miracolo di cui avete bisogno».
Il signore alto ed elegante e la bambina uscirono tenendosi per mano. Quell’uomo era il professor Carlton Armstrong, uno dei più grandi neurochirurghi del mondo. Operò gratuitamente il piccolo Andrea, che poté tornare a casa qualche settimana dopo completamente guarito. «Questa operazione è un vero miracolo », mormorò la mamma. «Mi chiedo quanto sia potuta costare…».
La sorellina sorrise senza dire niente. Lei sapeva bene che “il miracolo” era costato un dollaro e undici centesimi.

N.B. = Sulla rete del web c’è chi afferma che questa storia è una bufala… Ma a noi piace pensare che sia potuto veramente accadere! Perché ognuno di noi può essere un miracolo per l’altro! – Chi non ricorda la vicenda della medicina che salva la vita di un bambino in “Napoli Milionaria”, commedia scritta ed interpretata da Eduardo De Filippo nel 1945. Il bambino morente è figlio di Amalia e la medicina sarà offerta dal ragioniere Spasiano, ormai ridotto sul lastrico proprio dalla stessa Amalia.

L'innocenza dei bambini muove gli adulti a dimenticare il proprio egoismo e fare quello che essi chiedono: a volte, anche un miracolo. Santa Teresa di Gesù Bambino sapeva come strappare i "miracoli" prima al suo papà e poi a Gesù.
L’innocenza dei bambini muove gli adulti a dimenticare il proprio egoismo e fare quello che essi chiedono: a volte, anche un miracolo. Santa Teresa di Gesù Bambino sapeva come strappare i “miracoli”, prima al suo papà e poi a Gesù.

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