Attualità

Sicurezza, la scuola cade a pezzi

La sede degli indirizzi Commerciale e Turistico dell’IIS Tropea cade a pezzi. La situazione, descritta brevemente ieri sulle pagine di questo giornale, è peggiorata. L’altro pomeriggio, infatti, a seguito di un intervento dei vigili del fuoco, è stata constatata la gravità della situazione e la pericolosità di alcuni settori attorno e all’interno dell’edificio. L’area esterna sottostante ad alcuni cornicioni è stata recintata perché reputata troppo a rischio, in quanto alcune parti sono risultate praticamente fradice e, al solo contatto durante i controlli, si sono sbriciolate sotto gli occhi dei presenti. Anche le sei aule ospitate nel terzo piano della struttura, assieme ad un’aula del secondo piano, sono state provvisoriamente chiuse.
Ieri mattina c’è stata dunque una brutta sorpresa ad attendere gli studenti all’ingresso di scuola. Proprio i ragazzi, il giorno precedente, attraverso i loro rappresentanti, avevano sottoposto all’attenzione del presidente della Provincia Francesco De Nisi i gravi problemi strutturali in cui versa la sede che ospita i due istituti professionali della cittadina tirrenica. L’edificio, che si sviluppa su tre piani e termina con un’ampia terrazza non praticabile, è stato costruito durante la metà degli anni sessanta e, in quarant’anni, non ha mai subito importanti interventi di manutenzione. Ora che alcune parti della struttura risultano a vista, appare chiaro quanto siano scadenti i materiali impiegati per l’edificazione della scuola. La scarsa manutenzione ordinaria dovuta alla cronica carenza di fondi del settore scolastico, inoltre, ha contribuito all’aggravarsi della situazione. Il prof. Fortunato Frezza, responsabile di sede e collaboratore del dirigente scolastico Beatrice Lento – attualmente impegnata in Francia in un progetto europeo – ha spiegato che: «L’immobile, nel suo complesso, ha urgente necessità di una efficace manutenzione sia ordinaria che straordinaria. L’edificio offre l’immagine di decadenza, di incuria e di scarso decoro. Inevitabilmente, si crea un circolo vizioso che coinvolge in un giudizio negativo tutta l’istituzione scolastica e umilia, in un certo qual modo, il senso civico dell’intera popolazione tropeana». Inutile dire che gli studenti sono molto preoccupati e chiedono di avere qualche garanzia. Alla luce della tragedia accaduta nella scuola di Torino qualche giorno fa, anche i genitori dei ragazzi sono molto allarmati e si dicono pronti a lottare affinché il diritto alla studio dei propri figli non debba fare i conti con il rischio che incombe sulla loro incolumità. Per oggi i ragazzi non sono entrati a scuola, mentre per i prossimi giorni è pronto un piano di emergenza che prevede l’utilizzo della palestra, delle aree comuni, dei corridoi e di ogni altro luogo, e che permetta quindi alle classi senza aula di non perdere ulteriori giorni di lezione. Tale situazione di precarietà, ad ogni modo, non contribuisce a creare nei giovani il clima ideale all’apprendimento.
Tornando ai guai che affliggono la sede, la minaccia più seria è rappresentata dalle precarie condizioni del tetto, soprattutto perché l’ampia terrazza superiore non è dotata di efficienti sistemi di canalizzazione delle acque piovane. Per lo stesso motivo, e per la mancanza di tubi discendenti, l’acqua si disperde e dilava sulle pareti dell’edificio, contribuendo a provocare il distacco dell’intonaco esterno e rendendo le pareti delle aule umide con consistenti formazioni di muffe in alcune aule. Ma problemi di minore entità sono presenti in gran numero. L’entrata, ad esempio, è priva di una tettoia sulla porta di accesso che impedisca alla pioggia di penetrare all’interno del corridoio del pianterreno e così la pavimentazione dell’area ha bisogno di una sistemazione. Anche «i pavimenti del secondo e terzo piano – secondo Frezza – si presentano sconnessi». Per non parlare dell’impianto elettrico con fili «privi di schermatura», di quello di riscaldamento «inutilizzabile» e per il quale «sono stati richiesti da mesi i necessari lavori di manutenzione al personale addetto alla verifica della funzionalità e dell’efficienza», ma questi «numerosi solleciti non hanno, sinora, avuto alcun riscontro». Ad aggravare però la situazione è l’inutilizzabilità della scala esterna di sicurezza, costruita durante l’anno scolastico 2004/2005, che rappresenta «un monumento allo spreco e alla scarsa attenzione nella fase di progettazione dell’intervento di adeguamento alla normativa sulla sicurezza». Tutti questi problemi, comunque, non rappresentano una novità. Nelle aule del terzo piano e nel laboratorio linguistico «si verificano da alcuni anni importanti infiltrazioni d’acqua piovana a causa di crepe nella parte muraria e nella guaina di catrame che ricopre la terrazza». Inoltre estese macchie di umido ricoprono il soffitto e le pareti di questi locali e sono presenti crepe significative. «Tutti i problemi sopra evidenziati – ha affermato Frezza – sono stati da tempo segnalati ma nessun intervento, finora, è stato fatto».

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Francesco Barritta
Docente ordinario di Lingua e letteratura italiana e Storia presso il Nautico di Pizzo (VV), è giornalista iscritto all'albo professionale dell'Ordine dei giornalisti della Calabria, elenco pubblicisti. Ha diretto varie testate giornalistiche, tra cui Tropeaedintorni.it