L’appello agli elettori di Accorinti, Muscia, Mazzitelli, Vasinton e L’Andolina
L’intervento di Domenico Tomaselli, referente e delegato della lista l’Altra Tropea e componente della segreteria provinciale PSI
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All’inizio del 1790 la Congregazione si trovava ancora sotto il peso dei contrasti che nel decennio precedente, causati dal Regolamento[1], avevano lacerato l’unione e gli animi dei congregati. Divisa in due rami, essa contava 150 religiosi distribuiti in quindici comunità, otto delle quali si trovavano nello Stato Pontificio[2], quattro nel Regno di Napoli[3], due in Sicilia[4], dove peraltro vantavano una certa autonomia, e una a Varsavia in Polonia[5]. Era stato per indubbio merito di p. Francesco Antonio De Paola se nell’Italia centrale si erano moltiplicate rapidamente le fondazioni, dopo quella di Scifelli, voluta da s. Alfonso nel 1773, come era da ascriversi all’iniziativa di p. Pietro Paolo Blasucci la fondazione della seconda casa in Sicilia, nel 1787 a Sciacca. Solo i confratelli del Regno di Napoli, inizialmente impegnati nel consolidamento delle quattro case esistenti, e successivamente piombati nel ciclone del Regolamento, per oltre quarant’anni non avevano fondato altre case.
Anche quest’anno al termine di una intensa novena, che si è celebrata nel Santuario di San Francesco di Paola in Tropea visto che la chiesa della Madonna del Carmine è in restauro.
La processione, come ogni anno, si è svolta per le vie cittadine, modesto il numero di fedeli ostacolati dal grande caldo che ha caratterizzato questo mese di luglio.