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Sì al crocifisso in aula
La Cassazione ha emanato la sentenza: “Sì al crocifisso in aula, non è un atto discriminatorio”. Il Crocifisso in aula non è discriminatorio; ma sarà la comunità scolastica a valutare e decidere “in autonomia di esporlo”. Se l’istituto, studenti compresi, decide di tenerlo, nessuno può toglierlo a piacere. – Il crocifisso appartenga sì ai cristiani, ma sia anche un simbolo che entra nel cuore di chi ne adotta e ne rispetta il messaggio”. E quante persone di ogni tempo, condizione sociale e credo religioso, lo hanno sentito e lo sentono come un un punto di riferimento dell’umanità ferita e oppressa, – Forse è giunto il tempo in cui il dibattito sul crocifisso non sarà più chiamato in causa come un segno di demarcazione, uno spartiacque tra ‘noi’ e ‘voi’ (confronto religioso), e più ancora forzare la mano dividendo gli uomini in due classi ‘i buoni’ e ‘i cattivi’.
L’Amore più grande delle praterie
L’uomo spesso, ancora oggi, rimane diffidente verso il suo Dio preferendo pensarlo come un duro padrone a cui deve il suo tributo di sottomissione e di sofferenze. Ma Dio non ha bisogno dei nostri doni; Egli che ha creato tutto per la nostra felicità “ha bisogno” di coprirci dei suoi doni per farci sentire quanto ci ama.
Preso il presunto killer di Salvatore Russo
Accusato di essere il responsabile dell’omicidio di Salvatore Russo, 45 anni, avvenuto la sera del 10 settembre scorso, i Carabinieri di Tropea e del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia hanno fermato a Tropea Raffaele Calamita, 23 anni, ritenuto contiguo alla criminalità organizzata locale.