Cultura e Società

La bisaccia del pellegrino

Rubrica religiosa settimanale

a cura di P. Salvatore Brugnano


Luglio 2010, seconda settimana: 4-10 luglio 2010
1. Vangelo della domenica –  «Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi».
2. Aspetti della vita – Spada di fuoco.
3. Un insegnamento di S. Alfonso –  Umiltà, base di ogni apostolato.
4. La settimana con la liturgia = 28  giugno – 3 luglio 2010.
5. Saggezza calabrese  = Al suono della Benedizione eucaristica.

1. Vangelo della domenica –  Lc  10,1-12.17-20
«Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi».
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Il Signore Gesù invia i discepoli a due a due davanti a sé, per annunciare la Buona Novella. La stessa missione è stata affidata anche a noi cristiani di oggi, che viviamo l’era del fai da te.  Non ci si improvvisa discepoli di Gesù e non ci si fa da sé. Si ricevono da lui la missione e la grazia necessaria per compierla. Si è mandati. Vi è dunque un doppio compito: ascoltare Dio per ricevere da lui la nostra missione particolare (e ciò attraverso il ministero della Chiesa, nella maggior parte dei casi) e pregare, pregare senza sosta, perché Dio mandi operai nella sua messe. Ma non bisogna mai perdere di vista il fatto che la missione è quella di Gesù; e che noi non siamo che i suoi inviati.
Dio ci chiama alla missione: ma qual’è questa missione? «Dio ha un sogno: svelare ad ogni uomo il tesoro nascosto nel campo, far scoprire ad ogni persona la propria dignità, il proprio carisma da mettere a servizio del Regno, manifestarsi ad ognuno come il Dio della misericordia e della consolazione. Ma Dio non vuole salvare il mondo senza di noi, non ci tratta come burattini, vuole, desidera, chiede al nuovo Israele, ai settantadue discepoli protagonisti del Vangelo di oggi, a noi, di diventare discepoli, narratori di Dio. Senza fanatismi, senza scorciatoie o nostalgie, ricercando una piena e matura umanità, il Signore ci chiede di costruire la Chiesa».
Ogni discepolo fa parte della Chiesa, ad ognuno è affidato il Vangelo da vivere e da annunciare, secondo il proprio carisma e il proprio ministero. Nell’unica Chiesa ci sono fratelli chiamati a costruire comunità, altri a conservare il deposito della fede, altri a manifestare in coppia l’amore che Cristo ha per la Chiesa, altri a vivere la continenza per il Regno. Ma ad ognuno, lo ripeto, è affidato l’annuncio.
Il Signore ci chiede di portare la pace, di essere persone tolleranti, pacificate. Nessuno può portare Dio con la supponenza e la forza, l’arroganza dell’annuncio ci allontana da Dio in maniera definitiva. Infine il Signore ci chiede di restare, di dimorare, di condividere con autenticità. Noi non siamo diversi, non siamo a parte: la fatica, l’ansia, i dubbi, le gioie e le speranze dei nostri fratelli uomini sono proprio le nostre, esattamente le nostre  (Paolo Curtaz).

2. Aspetti della vita
Spada di fuoco
Vieni, Signore,/ spada di fuoco,/ fra tenebra e luce:/ linea fulminante/ ove si consuma la notte (David M. Turoldo).
Due sono le immagini dominanti che possono guidare e reggere questa breve considerazione. Innanzitutto c’è quella “spada di fuoco” che evoca l’analoga immagine con cui la Bibbia descrive la Parola divina, «spada a doppio taglio, viva, efficace, tagliente, penetrante fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giuntura e delle midolla, scrutatrice dei sentimenti e dei pensieri del cuore» (Ebrei 4, 12).
Una volta, al termine di una conferenza un ascoltatore mi disse: «Il suo discorso è stato come una spada di cristallo». Lo ringraziai perché voleva rallegrarsi per la chiarezza della proposta. Ma il compito di tutti, come testimoni e annunziatori della Parola, è piuttosto quello di diventare “spada di fuoco” per gli altri, riscaldando i cuori, sciogliendo il gelo della sfiducia, illuminando le menti.
C’è, poi, l’altra immagine, quella della “linea fulminante” attorno a cui s’arrotola e si consuma il sudario nero della notte. E’ un tracciato luminoso che cancella esitazioni e inciampi causati dall’oscurità. Potremmo pensare alla funzione di guida e di consiglio, di discernimento e di ammonimento. Un esercizio che non è più in uso perché si teme l’ostentazione di sé o la prevaricazione sull’altro. Rischi che si evitano se c’è amore e sincerità. (Mons. Gianfranco Ravasi).

3. Un insegnamento di S. Alfonso
Umiltà, base di ogni apostolato
Diceva S. Alfonso: «Il nostro impiego è quell’istesso che esercitò Gesù Cristo, e dopo lui i SS. Apostoli. Chi non ha lo spirito di Gesù Cristo, e lo zelo de’ SS. Apostoli, non è atto per questo ministero. L’Umiltà ci rende rispettabili tra i Popoli: questa guadagnae tira a se i peccatori, altieri che fossero e superbi; e questa è quella virtù, che ci fa disporre di essi checche vogliamo. Mancata l’Umiltà nel Missionario, manca tutto; e non so, se sia più il male che farà, o il bene che pretende. Come Iddio ci vuol concorrere se egli medesimo li resiste?».
Pertanto «Umiltà somma, e somma subordinazione raccomandava co’ Vescovi, e Parochi, anzi maggiormente coi Parrochi, perchè più immediati. Umiltà voleva ancora, che praticata si fosse, anche coi villani i più meschini, e che per istrada salutato avessero ognuno, e per tutti dimostrato del rispetto. Aria di fasto con carozzini, e calessi, andandosi in Missione, abborrivalo estremamente: “Chi è chiamato all’Apostolato, non deve dipartirsi dall’umile condotta degli Apostoli; fa più breccia questa predica muta, che cento prediche ben studiate».
(Tannoia, Della Vita ed Istituto del venerabile servo di Dio Alfonso M. Liguori, libro II, cap.53, p.317-318)

4. La settimana con la liturgia =  5-10 luglio 2010 – Liturgia delle Ore: II settimana

5  luglio  (lunedì)Misericordioso e pietoso è il Signore. – Nel deserto si incontra il Signore che perdona tutte le nostre iniquità se, solo, ci lasciamo da lui toccare.
Letture di oggi =  Os 2,16.17b-18.21-22; Sal 144,2-9; Mt 9,18-26.
Santi di oggi =  Sant’Antonio M. Zaccaria; Beati Matteo Lambert e c.

6  luglio  (martedì) –  Casa d’Israele, confida nel Signore. – L’annuncio del Regno non è separabile dalla compassione che Gesù prova per ammalati e peccatori, dimostrando così l’amore infinito di Dio.
Letture di oggi  = Os 8,4-7.11-13; Sal 113B,3-10; Mt 9,32-38.
Santi di oggi =  Santa Maria Goretti; Beata Maria Teresa Ledochowska.

7  luglio  (mercoledì)Ricercate sempre il volto del Signore. – Solo chi cambia vita e si comporta secondo il volere del Signore con giustizia, potrà vedere nascere attorno a sé un clima di bontà.
Letture di oggi  =  Os 10,1-3.7-8.12; Sal 104,2-7; Mt 10,1-7.
Santi di oggi =  San Panteno di Alessandria; Sant’Odone; Beato Carlo Liviero.

8 luglio  (giovedì)Fa’ splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi. – L’annuncio del Regno richiede disponibilità e gratuità; tutto il resto di cui abbiamo bisogno ci verrà dato dalla provvidenza divina.
Letture di oggi =  Os 11,1-4.8c-9; Sal 79,2-3.15-16; Mt 10,7-15.
Santi di oggi =  Santi Aquila e Priscilla, discepoli di san Paolo; Sant’Adriano III; Beato Pietro Vigne.

9 luglio  (venerdì)
–  La mia bocca, Signore, proclami la tua lode. –  Dio è rugiada che fa fiorire i gigli, è un albero che dona ristoro, è un cipresso sempre verde, è colui grazie al quale gli uomini compiono opere buone.
Letture di oggi = Os 14,2-10; Sal 50,3-4.8-9.12-14.17; Mt 10,16-23.
Santi di oggi = Santi Agostino Zhao Rong e c.m.; Santa Veronica Giuliani.

10 luglio  (sabato) Il Signore regna, si riveste di maestà. – Per sapere accogliere il regno di Dio bisogna lasciarsi purificare dal Signore diventando così testimoni della gloria di Dio.
Letture di oggi =  Is 6,1-8; Sal 92,1-2.5; Mt 10,24-33.
Santi di oggi = Sante Rufina e Seconda; Beati Emanuele Ruiz e c.

5. Saggezza calabrese
Al suono della Benedizione eucaristica
Gesù mio Sagramentatu
Visitarti ‘ntendu io,
Non potendu veniri io
Manderò l’Angiulu mio.
Angiulu mio di curtesia
Jati vui di parti mia,
Ringrazziati Gesù e Maria
E io nci dicu lu Gloria Patria
A nomi di la Santissima Trinitati. (Tropea)
(cf Giuseppe Chiapparo, Etnografia di Tropea, Scritti demologici e storici, M.G.E. 2009, pag. 150).

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