Storie si schiavitù, storie di riscatto. Per rendersene conto basta un giro, anche se breve, nelle vicende di un passato che ha visto gli europei (e anche gli italiani) crudeli colonialisti in azione nell’Africa per servizio del potere politico ed economico sulla pelle dei poveri del luogo. – Ma anche nelle tante oscure vicende storiche non sono mancate le storie belle, eroiche di persone che hanno amato l’umanità dolente e l’hanno servito lasciando luminosi esempi. Lo straordinario apostolato misionario di San Daniele Comboni; la storia della dolcissima Santa Giuseppina Bakita; e questa di oggi su Don Daniele Sorur, prete, il primo di origine sud sudanese, ma soprattutto la voce di un africano del XIX secolo, simbolo di riscatto per il proprio continente.
A sorpresa, il gruppo di Protezione Civile di Vibo Valentia, guidato da Nicola Nocera, e quello di Tropea, guidata da Antono Piserà, questa mattina hanno simulato, nel tratto di mare antistante la spiaggia dell’Isola di Tropea, un salvataggio con l’impiego di un bagnino di superficie della AGUSTUS e di due sommozzatori della stessa AGUSTUS.
La Via Crucis nella storia… La Via Crucis nella nostra vita… Via Crucis di sempre! – Papa Francesco richiama i tanti, troppi crocifissi di oggi, soprattutto in questa sacrilega guerra: «Sì, Cristo è ancora una volta inchiodato alla croce nelle madri che piangono la morte ingiusta dei mariti e dei figli. – È crocifisso nei profughi che fuggono dalle bombe con i bambini in braccio. – È crocifisso negli anziani lasciati soli a morire, nei giovani privati di futuro, nei soldati mandati a uccidere i loro fratelli.Cristo è crocifisso lì oggi». – La croce ci ricorda come si ama e si perdona. La croce ci presenta chi dobbiamo guardare per amare senza stancarci. La morte di Cristo sulla croce rivela il mistero di una vita nuova, liberante, redentrice. Perciò il venerdì santo diventa il giorno del perdono e della speranza di una vita nuova.