Cultura e Società

La bisaccia del pellegrino

Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano

Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana

Novembre 2011, terza settimana: 13-19 novembre

1. Vangelo della domenica 13 novembre – XXXIII Domenica T.O. – Anno A – «Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone».
2. Aspetti della vita  –  Il compito urgente dell’educazione – Educazione e famiglia.
3. Un incontro con S. Alfonso – Uomo tutto di un pezzo.
4. Vivere la settimana con la liturgia =  14-19 novembre 2011.
5. Curiosità calabresi del passato  =  Invito alla preghiera al Crocifisso

1. Vangelo della domenica –  ( Mt  25,14-30)
“Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.
Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.
Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”.
Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».

Questa parabola sui talenti parla della venuta di Gesù per il giudizio universale. Quando ritornerà, egli esigerà di sapere da noi come abbiamo usato il nostro tempo, cosa abbiamo fatto della nostra vita e dei talenti che abbiamo ricevuto, cioè delle nostre capacità. Il premio per il buon uso sarà la partecipazione alla gioia del Signore, cioè al banchetto eterno.
La parabola racchiude un insegnamento fondamentale: Dio non misurerà né conterà i nostri acquisti, le nostre realizzazioni. Non ci chiederà se abbiamo compiuto delle prodezze ammirate dal mondo, perché ciò non dipende da noi, ma è in parte condizionato dai talenti che abbiamo ricevuto. Vengono tenute in conto soltanto la fedeltà, l’assiduità e la carità con le quali noi avremo fatto fronte ai nostri doveri, anche se i più umili e i più ordinari. Il terzo servitore, “malvagio e infingardo” ha una falsa immagine del padrone (di Dio). Il peggio è che non lo ama. La paura nei confronti del padrone l’ha paralizzato ed ha agito in modo maldestro, senza assumersi nessun rischio. Così ha sotterrato il suo talento. Dio si aspetta da noi una risposta gioiosa, un impegno che proviene dall’amore e dalla nostra prontezza ad assumere rischi e ad affrontare difficoltà.
I talenti possono significare le capacità naturali, i doni e i carismi ricevuti dallo Spirito Santo, ma anche il Vangelo, la rivelazione, e la salvezza che Cristo ha trasmesso alla Chiesa. Tutti i credenti hanno il dovere di ritrasmettere questi doni, a parole e a fatti.  (La Chiesa.it). 

Come nelle questioni materiali, così anche nella vita spirituale non si danno automatismi! Il buon seme gettato in noi necessita di essere coltivato, perché possa fruttificare; il talento (Vangelo) a noi donato necessita di essere trafficato per potersi moltiplicare.
Il Signore non guarda alla quantità del frutto, ma alla qualità del nostro lavoro e ci invita a non sotterrare i suoi doni, tenendoli nascosti e inerti, bensì a renderli operativi, perché diventino anzitutto parte della nostra esistenza ed egli possa, al suo ritorno, trovarci al lavoro, secondo il suo comandamento. Gli antichi sostenevano che se non si va avanti, non è che si resti fermi, nella vita spirituale inesorabilmente si torna indietro.
Così con i doni di Dio: non possiamo sotterrarli, perché pian piano diminuiranno fino a scomparire. Accogliamo, dunque, l’insegnamento dell’Apostolo a non dormire, ma a stare svegli e sobri, lavorando nel giorno della vita temporale per essere accolti nel giorno dell’eternità (II Lettura). Come per la donna “perfetta” della Prima lettura, per le nostre opere saremo lodati dal Signore e parteciperemo alla sua gioia.  – (Tiberio Cantaboni in “La Domenica”). 


 2. Aspetti della vita
Il compito urgente dell’educazione – Educazione e famiglia
Secondo l’ultimo Rapporto dell’Eurispes la delinquenza minorile sta crescendo inesorabilmente e in neanche dieci anni, nella fascia tra i 14 e i 17 anni, le richieste di intervento dei servizi sociali e gli ingressi nelle comunità di recupero sono quasi raddoppiati. Cosa sta succedendo nel mondo dei minori? Ci troviamo dunque veramente di fronte ad una frattura generazionale incolmabile? No, ma ci troviamo di fronte a quella “sfida educativa” che la Chiesa italiana, nel solco dell’insegnamento del Concilio Vaticano II, sta tenacemente sostenendo fino al punto di dedicare gli Orientamenti pastorali del decennio 2010-2020 all'”arte delicata e sublime dell’educazione”.
Nella difficoltà di educare in un mondo che cambia è evidente il primato educativo della famiglia, ed in particolare della famiglia cristiana che riconosce in Gesù il Maestro (il Pedagogo come lo chiama san Clemente Alessandrino) e nella Famiglia di Nazareth l’esemplare punto di riferimento dove Gesù è cresciuto «in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini» (Lc 2,52).
Si rivela dunque sempre più vera la funzione della famiglia, che in ogni generazione è chiamata sia a far propria l’esperienza del Risorto per essere veicolo privilegiato della missione della Chiesa universale, sia a formare una persona umana orientata al bene comune: «La vita di famiglia è un’iniziazione alla vita della società» (Paolo Maria Floris)
Il tema dell’educazione sta molto a cuore al Papa, una vera emergenza per la quale nei suoi sei anni e mezzo di pontificato ha fornito diverse indicazioni, invitando ad assumersi la responsabilità dell’educazione, a scommettere e ad accettare questa sfida. E l’educazione non è rivolta solo ai bambini, come tradizionalmente la intendiamo, ma anche ai ragazzi, ai giovani e agli adulti: il Papa pone il problema dell’educazione degli adulti, una educazione che deve continuare durante la loro vita.
L’educazione va considerata come uno strumento per accompagnare alla scoperta della risposta alla domanda di verità che c’è nelle persone: è quindi uno strumento di evangelizzazione. Il Papa è consapevole delle difficoltà di educare oggi, ma invita ad avere coraggio, ad assumersi la responsabilità dell’educazione, a scommettere e ad accettare questa sfida di emergenza educativa e questo bisogno.

3. Un incontro con S. Alfonso
Uomo tutto di un pezzo
S. Alfonso era scevro di ogni conformismo e agiva con trasparenza: “Costui parla senza cerimonia”, rilevò in una circostanza un capitano spagnolo.
Un giorno si recò all’episcopio un ecclesiastico rubicondo in volto e nel presentarsi la prima volta al Vescovo disse di essere il “Preposito dell’Annunziata”. Monsignore al quale non era ignoto che quegli soleva alzare il gomito, l’investì con vivacità ed arguzia: “Voi non siete Preposito, ma sproposito”.
I facinorosi scoppiavano di rabbia e minacciavano il vescovo ch’era venuto a scomodarli. Si capisce, non cambiava atteggiamento con facili compromessi; semmai lo precisava a caratteri cubitali: “Se vogliono levarmi la vita, me la levino pure; ma se Dio non vuole, vano sarà ogni loro sforzo. Io però non voglio mancare alla mia obbligazione”.
Il Primicerio Don Liborio Carfora narra che un galantuomo entrò nell’impegno di veder ordinato un chierico, che gli si era raccomandato caldamente. Recatosi all’episcopio si studiava di persuadere Monsignore con mille motivi. Perorò per circa un’ora, e il Santo con invitta pazienza ascoltò senza fiatare. Esaurito il discorso, il galatuomo supponeva di aver messo nel sacco il suo illustre interlocutore strappandogli quanto bramava. Monsignore piantandogli in faccia i suoi occhi cerulei chiese placidissimamente: “Avete altro da dire?” – “Vi ho abbastantemente tediato”. – “Ebbene, figuratevi di aver parlato ad un morto”. Il galantuomo incupendosi interruppe: “Cosa volete dire con questo?” – “Un morto vi può dar risposta? Così posso rispondervi io in riguardo al vostro raccomandato”. L’avvocato delle cause perse ingarbugliato si dileguò quatto quatto. Il chierico che non filava dritto, venne eliminato dalla sacra ordinazione.  (Oreste Gregorio in Monsignore si diverte, p. 87-88).

4. Vivere la settimana con la liturgia =  (14-19 novembre)  XXXIII Settimana del Tempo Ordinario Liturgia delle Ore: I Settimana

14  novembre (lunedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Dammi vita, o Signore, e osserverò la tua parola.– Il cieco ha bisogno di pietà, perciò grida dai bordi della strada. Il Figlio di Davide è sempre pronto a fare tutto quanto possa essere vantaggioso per ognuno.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =   1Maccabei 1,10-15.41-43.54-57.62-64; Salmo 118,53.61.134.150.155.158; Luca 18,35-43.
  • – Santi di oggi  =  San Rufo; Santo Stefano da Cuneo; Beata Maria Luisa Marillac. 

15  novembre (martedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =   Il Signore mi sostiene. – Zaccheo, ricco capo degli esattori, si dà da fare per identificare Gesù tra la folla, ma è il Figlio dell’uomo che fa il primo passo, incrociando misericordioso lo sguardo di lui. La salvezza è raggiungere tutti, anche i più grandi peccatori.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =   2Maccabei 6,18-31; Salmo 3,2-7; Luca 19,1-10.
  • – Santi di oggi  =  Sant’Alberto Magno; San Leopoldo il Pio.

16 novembre (mercoledì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto. – La parabola del nobile signore che va in un paese lontano per poi ritornare con il titolo di re, allude al nostro dovere di mettere a frutto il Vangelo, in attesa che il Cristo glorioso ritorni.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  2Maccabei 7,1.20-31; Salmo 16,1.5-8.15; Luca 19,11-28.
  • – Santi di oggi  =  Santa Margherita di Scozia; Santa Gertrude di Helfta.

17 novembre (giovedì)  – Colore liturgico bianco.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio. – Concedici, o Signore, di comprendere ciò che porta alla pace. Dacci occhi per riconoscerti quando vieni a visitarci nei fratelli e nei segni dei tempi!
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  1Maccabei 2,15-29; Salmo 49,1-2.5-6.14-15; Luca 19,41-44.
  • – Santi di oggi  =  Sant’Elisabetta di Ungheria, religiosa. Sant’Aniano; Santa Ilda. 

18 novembre (venerdì) – Colore liturgico biancoBenedetto XVI pellegrino nel Benin, Africa, dal 18 al 20 novembre.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =   Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore. – Costringe i discepoli a salire sulla barca, congeda le folle, si ritira a pregare da solo, come un fantasma cammina sul mare: in tal modo Gesù si manifesta decisamente come il Figlio di Dio.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Atti 28,11-16.30-31; Salmo 97,1-6; Matteo 14,22-33
  • – Santi di oggi  =  Dedicazione delle Basiliche dei Santi Pietro e Paolo apostoli; San Romano.

19 novembre (sabato) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Esulterò, Signore, per la tua salvezza. – Esiste un altro mondo, i morti risorgeranno per non mai più morire: rispetto alle insinuazioni dei Sadducei, Gesù presenta l’Altissimo come il Dio dei viventi.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  1Maccabei 6,1-13; Salmo 9,2-4.6.16.19; Luca 20,27-40.
  • – Santi di oggi  = Santa Mectilde; San Barlaam; Beato Giacomo Benfatti.

5. Curiosità calabresi del passato
Invito alla preghiera al Crocifisso

L’orazioni al Crucifissu dicimu :
Trenta matini giusto a chi lu dici
E cu’ la dici tri voti la dia
Va ‘n Paradisu cu l’Angiali attornu ;
A cui la dici ‘u sabatu a dijunu,
Guadagna quindici anni di perdunu ;
E cu’ la sa e la duna a ‘mparari
Peni di ‘mpernu non ndi pó toccari. (3057).
(Zaccanopoli)

Raffaele Lombardi Satriani
In “Canti popolari calabresi” Volume IV
Napoli, Eugenio De Simone editore, 1933

Condividi l'articolo