Fede e dintorni

Cristo, Re di invincibile amore

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Cristo, Re di invincibile amore.

– Oggi ultima domenica dell’Anno Liturgico: solennità di Cristo Re.
La pandemia del Coronavirus che perdura e ci indirizza a nuove scelte di convivenza sociale,come quella dei migranti, è occasione anche per la riscoperta della propria identità religiosa.
– La nostra società, cristiana per lunga storia, deve recuperare le sue profonde radici cristiane. Ma potrà farlo solo se noi per primi rimetteremo Cristo al centro. Solo se lui tornerà ad essere il nostro Re, il nostro unico Signore, solo se il suo trono di gloria, la Croce, tornerà ad essere sorgente di luce e sapienza per tutto il popolo cristiano.
– Gesù è il Re nell’umiltà della sua passione redentrice e il suo regno unisce nella solidarietà il Dio del cielo con gli uomini della terra.
– La sua regalità vincerà tutte le potenze del male, e come Figlio di Dio le vincerà tutte sulla croce. – Un Re tutto da contemplare e invocare.
– Oggi ricorre: 1. la Giornata di preghiera per le claustrali; 2. la 36a Giornata della gioventù e 3. la Giornata di sensibilizzazione per il sostentamento del clero.

Dal Vangelo di questa domenica (Gv 18,33-37).
♦ In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
♦ Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
♦ Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?».
Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

La signoria dell’Amore.
♦ Gesù è un re diverso dai potenti di questo mondo. La sua signoria non si impone con la violenza, ma si espande grazie alla testimonianza della verità.
♦ La sua voce la può ascoltare chi è dalla verità, chi si lascia generare da essa e trova l’autenticità di sé stesso nella verità delle relazioni con Dio, con gli altri, con le creature che popolano l’universo.
Di quale verità si parla? Della verità di un amore che ci libera dal male attraverso il dono della vita offerta fino all’effusione del sangue, mentre i poteri di questo mondo si impongono versando il sangue degli altri, in particolare di nemici e oppositori.
Gesù realizza il suo Regno donando il proprio sangue per riconciliare anche i nemici. Accogliere la sua signoria significa, allora, volgere lo sguardo a Colui che è stato trafitto, per imparare da lui ad amare e a vivere nel primato dell’amore.
Il regno di Gesù non sarà mai distrutto perché Gesù, proprio quando la sua vita sembra essere annientata, continua ad amare in modo pieno. A non essere distrutta è la forza di questo amore.
(fr. Luca Fallica, Comunità Ss. Trinità di Dumenza).

Per la preghiera.
♦ Dio onnipotente ed eterno, che hai voluto ricapitolare tutte le cose in Cristo tuo Figlio, Re dell’universo, fa’ che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato, ti serva e ti lodi senza fine.
♦ O Padre, che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, re e salvatore, e ci hai resi partecipi del sacerdozio regale, fa’ che ascoltiamo la sua voce, per essere nel mondo fermento del tuo regno di giustizia e di pace.
♦ Padre buono e santo, tu ci chiedi di volgere lo sguardo a colui che è stato trafitto: donaci di ricevere, dalla contemplazione della signoria del Crocifisso,
un cuore nuovo, dilatato dall’amore.
♦ Cristo, re della gloria, sai donare cose grandi e cose grandi hai promesso. Nulla è più grande di te: ma tu ti sei donato a noi e ti sei immolato per noi. Fa che ti conosciamo e ti amiamo e non cerchiamo di avere nulla all’infuori di te. (San Colombano)
Gridarono i giudei: “Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare” (Gv 19,15). – “Mio dolce Salvatore, se gli altri non vogliono accettarti per loro re, io non voglio altro re che te. Tu sei il mio re: tu solo mi ami davvero; tu solo mi hai redento con il tuo sangue”. (S. Alfonso).

21 novembre: Giornata mondiale di preghiera per le claustrali.
Portare al mondo la gioia di Dio.
♦ «La nostra gioia è una Persona: si chiama Cristo Gesù Signore! Se abbiamo lui nel cuore siamo nella gioia anche se il mondo dovesse crollare.
♦ Coltivare la gioia è una vocazione e noi, monache claustrali, l’abbiamo accolta in una chiamata particolare: coltivare e testimoniare la gioia nel nascondimento.
La Chiesa ci affida la missione di pregare incessantemente per essere, davanti a Cristo, cuore, voce e sguardo di essa.
Separate dal mondo, nella clausura siamo però nel cuore del mondo e da qui cerchiamo costantemente il sommo Bene per portarlo a tutti gli uomini, perché tutti conoscano la gioia di Dio».
Sr. Ch. Cristiana Scandura, osc,
Monastero S. Chiara – Biancavilla CT

Oggi ultima domenica dell’Anno Liturgico: solennità di Cristo Re. – La pandemia del Coronavirus che perdura e ci indirizza a nuove scelte di convivenza sociale, come quella dei migranti, è occasione anche per la riscoperta della propria identità religiosa. La nostra società, cristiana per lunga storia, deve recuperare le sue profonde radici cristiane. Ma potrà farlo solo se noi per primi rimetteremo Cristo al centro. – La sua regalità vincerà tutte le potenze del male; come Figlio di Dio le vincerà tutte sulla croce. – Un Re da contemplare e invocare: il suo trono di gloria, la Croce, tornerà ad essere sorgente di luce e sapienza per tutto il popolo cristiano.

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