Curiosità dalla storia

Curiosità dalla storia: Le navi di Nemi 8/9

Il faraone è un Dio sceso in Terra, l’imperatore è un Primo fra uguali

Il Senato, grazie alla collaborazione anti imperiale di scrittori come Svetonio, ha fatto di tutto per presentare sotto cattiva luce l’imperatore Caligola. Quindi si elimineranno tutte le documentazioni e le prove dei suoi 4 anni da imperatore, le stesse navi di Nemi saranno fatte sparire e si tacerà la loro stessa esistenza

Perché le navi di Caligola erano state affondate? Perché le fonti storiche non le citavano affatto?
Caligola, eletto imperatore nel 37, si inimicherà l’aristocrazia romana, i sacerdoti e il senato. L’imperatore imposterà la sua vita a corte sul modello egiziano a partire dall’abbigliamento. È eccentrico e infrange le regole della rigida etichetta ma non è questo che gli crea i maggiori problemi. Caligola infatti governa lo stato in modo autarchico, progetta il rimodellamento tra gli equilibri degli stati assoggettati all’impero, ponendoli sotto il controllo diretto e carismatico dell’imperatore, che somiglia sempre più ad un faraone. La sua politica funziona e il senato non lo può accettare. L’imperatore romano non è un faraone.
In Egitto il faraone è un Dio sceso in Terra, nel mondo romano l’imperatore è un primus inter pares (“Primo fra uguali”) persona cui è riconosciuta la dignità di capo nell’ambito di un gruppo di persone di pari dignità o valore. Il cittadino romano era un cittadino, non un suddito. Per la mentalità romana era inammissibile che chi lo governava fosse un Dio sceso in Terra. Questo è il motivo per cui certe forme di assolutismo vennero sempre ostacolate, in primo luogo proprio dai senatori.
In Egitto un unico uomo investito di tutti i poteri umani e divini governa i suoi sudditi, mentre a Roma lo stato repubblicano è basato sulla divisione dei poteri e sull’assistenza e controllo da parte del Senato sulle operazioni dell’imperatore. Caligola, dunque, con la sua politica, mina la democrazia, il potere del Senato.
Già Giulio Cesare a suo tempo aveva rischiato di assumere degli atteggiamenti vicini a quelli di un faraone e questo fu uno dei motivi della sua uccisione. Lo stesso Caligola, che era il pronipote di Marco Antonio, ebbe atteggiamenti pericolosi agli occhi dei senatori. Bisognava eliminarlo e, soprattutto, prima bisognava distruggere la sua immagine: infatti è passato alla storia come uno degli imperatori folli (damnatio memorie durata fino a tempi recenti).
Svetonio quando parla di lui dice che è un pazzo. Ma non possiamo pensare che imperatori come Caligola e (anche Tiberio) abbiano governato l’impero essendo dei pazzi. È evidente che Svetonio fa parte di quegli scrittori e di una letteratura che risentiva delle influenze del Senato e che ha interpretato in maniera anti imperiale.
Scrive Svetonio in Vite dei Cesari XXII sul conto di Caligola: «Dobbiamo parlare di un mostro. Cominciò ad attribuirsi la maestà divina e diede ordine di portargli dalla Grecia i simulacri degli dei più insigni per la venerazione di cui godevano e per la loro bellezza, tra cui persino quello di Giove Olimpico allo scopo di sostituire la loro testa con la sua».
Svetonio è considerato il “pettegolo” dell’antichità. Non amava Caligola, era lo strenuo difensore del Senato. Svetonio ha fatto di tutto per presentare sotto cattiva luce l’imperatore Caligola. Quindi si elimineranno tutte le documentazioni, le prove, le stesse navi di Nemi saranno fatte sparire e si tacerà la loro stessa esistenza. Il 24 gennaio del 41 d. C. si celebrarono i Ludi palatini. Nel teatro del palazzo imperiale c’era uno spettacolo. Durante l’intervallo Caligola si allontanò senza le sue guardie e venne ucciso con trenta pugnalate. La sua presunta follia è stata smentita.

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Redazione
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