Fede e dintorni

Dal dolore può nascere il bene

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Dal dolore può nascere il bene.

– Papa Francesco a più riprese ha detto che da questa pandemia, che sembra non finire più, tutti noi potremmo imparare cose positive.
– E anche dalla natura noi possiamo imparare molte lezioni, come quella dell’ostrica con la perla; e cioè “anche dal dolore può venir fuori il bene” .
– La perla, è un materiale organico di bellezza singolare: è prodotto dall’ostrica. Ma un’ostrica che non è stata ferita non produce perle.
– Le perle sono prodotto del dolore; sono il risultato dell’ingresso di una sostanza estranea o indesiderata, all’interno dell’ostrica, come un parassita o un granello di sabbia.
– Le perle sono ferite guarite.  All’interno del guscio dell’ostrica si trova una sostanza lucida chiamata nacra. Quando un granello di sabbia penetra, le cellule della nacra iniziano a lavorare e coprono il granello di sabbia con più strati, per proteggere il corpo indifeso dell’ostrica. Di conseguenza, si va formando una bella perla.
– Un’ostrica che non è stata ferita, in nessun modo produce perle, perché la perla è – per così dire – una ferita cicatrizzata.

La lezione
♦ Ti sei mai sentito male per le parole rudi di qualcuno?
♦ Sei stato accusato di aver detto cose mai dette?
♦ Le tue idee sono state respinte o interpretate male?
♦ Stai soffrendo per duri colpi del pregiudizio?
♦ Hai ricevuto in cambio solo indifferenza?
♦ Hai già sofferto di una malattia e l’hai vinta?

Ecco: se hai imparato a convivere con con il dolore, hai prodotto una perla! Hai coperto i tuoi dolori con diversi strati di amore.
Purtroppo sono poche le persone interessate a migliorarsi, a curarsi. La maggior parte impara solo a coltivare risentimenti, lasciando ferite aperte, alimentandole con vari tipi di sentimenti che non ne permettono la guarigione.

♦ Quindi, in pratica, di quanto vediamo in giro, ci sono molte “ostriche vuote”, non perché non sono state ferite, ma perché non hanno saputo perdonare, capire e trasformare il dolore in amore.
Un sorriso, uno sguardo, un gesto, spesso parla più di mille parole.

Dice Gesù:
“Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. “(Mt 5, 11-12).
“Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato “(Gv 11,4).

La sorpresa delle ostriche.
Dal Mattino di Salerno del 2 settembre 2014 – Un uomo ordina  ostriche per cena e torna a casa con cinque perle.
– Cinque perle, una più grande dell’altra. Tutte contenute in una delle tre ostriche ordinate per cena.
Giuseppe Di Bianco, dirigente di Poste Italiane, non dimenticherà facilmente la cena con l’amica Francesca in un ristorante sul lungomare di Salerno. E pensare che il locale, di ostriche proprio non ne aveva: il caposala era stato infatti costretto ad andare di corsa ad acquistarle in pescheria per accontentare l’amico e cliente.

Le perle sono prodotto del dolore; sono il risultato dell’ingresso di una sostanza estranea o indesiderata, all’interno dell’ostrica, come un parassita o un granello di sabbia. Le perle sono ferite guarite. Se hai imparato a convivere con il dolore, hai prodotto una perla! In giro ci sono molte “ostriche vuote”, non perché non sono state ferite, ma perché non hanno saputo perdonare, capire e trasformare il dolore in amore. – Pensando alla pandemia, che stiamo vivendo ormai da due anni e che sembra non finire più, tutti noi potremmo imparare cose positive. Così ci ha ricordato a più riprese Papa Francesco e continua a dirlo ancora con fiducia.

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