Fede e dintorni

GESÙ LOTTA CONTRO IL MALE

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Gesù lotta contro il male.

– Gesù inizia il suo ministero annunciando il vangelo del regno di Dio. Un regno in cui Dio esercita il suo dominio per mezzo della potenza dello Spirito Santo; la sua unica legge è l’amore. Vive nel regno di Dio chi, nella libertà dell’amore, si sottomette all’azione potente del suo Spirito che “è Signore e dà la vita”.
– Gesù inizia la sua missione instaurando il regno di Dio con autorità. I demoni si sottomettono a lui, manifestando così che il loro potere sull’uomo ormai volge al termine e che il regno di Dio è entrato nel mondo.
– Gesù è venuto a portare la Parola di Dio, insegnando con autorità. Dove arriva Lui il demonio non può trovarsi a suo agio, perché Gesù è la santità. Il diavolo quindi reagisce, ma nulla può contro di lui. Gesù Cristo è venuto proprio per questo, per sostenerci nella lotta contro Satana e per vincerlo.
– Il cristiano è chiamato a seguirlo, non mancando di rivolgere la sua preghiera a Dio Padre: “Dio potente e misericordioso, metti a tacere le potenze del male che si agitano nel mondo e donaci un cuore attento e pronto ad ascoltare la voce di Gesù, tuo Figlio e nostro fratello e Signore. – Oggi ricorre la Giornata dei malati di lebbra.

Dal Vangelo di questa domenica (Mc 1,21-28).
♦ In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
♦ Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
♦ Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

La parola autorevole, efficace e liberante di Gesù.
♦ La promessa fatta da Mosè al popolo d’Israele: «Il Signore, tuo Dio, susciterà per te un profeta pari a me», si compie in Gesù Cristo, il Messia, il nuovo Mosè, l’unico maestro di sapienza, il Verbo incarnato, Mediatore fra Dio Padre e l’umanità.
♦ Gesù è la roccia della nostra salvezza: prostriamoci in ginocchio davanti a lui, Capo e Pastore del suo gregge, accogliendo docilmente la sua Parola per entrare nel suo riposo, partecipando alla sua vita eterna.
♦ Lasciamoci liberare e rinnovare da lui, che di sabato nella sinagoga di Cafarnao – “villaggio della consolazione” – parla con autorità profetica rendendo visibile il regno di Dio, e guarisce un indemoniato. Gesù, il santo di Dio, è venuto per distruggere le opere del diavolo, per fare nuove tutte le cose.
Nella celebrazione dell’ Eucaristia, fonte di salvezza eterna, entriamo in contatto con lui, Medico divino, che ci tocca per guarirci, spegnendo il fuoco delle nostre passioni disordinate e liberandoci dalle vane preoccupazioni che appesantiscono il cuore, perché lo ascoltiamo e lo seguiamo, dedicandoci a lui, unica e autentica nostra preoccupazione.
(don Francesco Dell’Orco, in ladomenica.it).

Per la preghiera.
♦ Signore Dio nostro, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta l’anima e di amare tutti gli uomini con la carità di Cristo. Amen.
♦ O Padre, che hai inviato il tuo Figlio a insegnare con autorità la tua via e a liberarci dalle potenze del male, fa’ che sperimentiamo l’intima gioia di affidarci unicamente a te, per testimoniare con la vita la nostra fede. Amen.

68^ Giornata Mondiale dei malati di lebbra 2021.
♦ Lanciata da Raoul Follereau nel 1954, poi allargata a tutte le malattie tropicali dimenticate. «Oggi i malati di lebbra sono molto meno, un risultato ottenuto grazie all’applicazione di un modello sanitario e sociale vincente. Ma la lebbra esiste ancora e con essa altre malattie tropicali dimenticate.
♦ Quest’anno c’è anche l’impegno contro il COVID-19 per garantire ovunque il diritto alla salute. Questa 68^ Giornata Mondiale dei Malati di lebbra è una giornata di solidarietà con i malati di tutto il mondo e diventa un po’ una Giornata di tutti noi, in questo periodo di pandemia, dove tutti ci sentiamo emarginati da varie forme di lebbra.
Una giornata per riscoprire che, per essere felici, dobbiamo far felici! Nessuno, può essere felice da solo e, nessuno dovrebbe dormire sonni tranquilli, finché, anche solo un bambino, sarà emarginato o sofferente a causa della lebbra.

La bella storia di Raoul Follereau (1903–1977), apostolo dei lebbrosi.
♦ La storia di Raoul Follereau, giornalista francese di successo, poeta e filantropo, nel cui ricordo si celebra oggi la Giornata per i malati di lebbra, è tutta una testimonianza di fede nelle parole di Gesù.
♦ Nel 1935 seguendo, per interesse personale e come inviato speciale del giornale La Nation, le orme del missionario Charles de Foucauld, durante un safari in Africa, il giovane e promettente giornalista Follereau viene a contatto per la prima volta con la terribile realtà dei lebbrosi. La jeep con la quale viaggiava è costretta a fermarsi presso uno stagno: in quel momento dal fitto della foresta emergono i lebbrosi, dai visi impauriti e dai corpi distrutti e rovinati dalla malattia, con un disperato bisogno di cibo.
♦  Questo incontro cambia la sua vita.
Scioccato da ciò che ha visto Follereau ritorna in Francia per fare qualcosa per quei “sepolti vivi” per coloro che chiama la “sottospecie umana condannata senza appello e senza amnistia”.
♦ Quando Follereau torna in Francia, l’Europa precipita nella catastrofe della Seconda guerra mondiale: quando Hitler entra a Parigi la polizia nazista comincia a rastrellare intellettuali e politici invisi al regime. Tra questi vi è anche Follereau che negli anni precedenti aveva attaccato il regime nazista scrivendo una serie di articoli con titoli quali “Hitler, l’Anticristo”. Il soldato Follereau si rifugia così, come faranno in quel periodo molti degli uomini che costituiranno la resistenza francese, in un convento di suore alla periferia di Lione.
♦ Sempre nel 1939 madre Eugenia, superiora generale delle Suore Missionarie di Nostra Signora degli Apostoli, si era recata in un’isoletta nella laguna di Abidjan, in Costa d’Avorio: il cimitero dei lebbrosi dello stato africano. Sconvolta da quella visione suor Eugenia, tornata in Francia, si sfoga con Follereau, a cui confida di voler aiutare quella povera gente, magari costruendo a Abidjan una città, con case ed ospedali.
♦ Follereau decide allora cosa fare: esce dal convento, parte per una serie di conferenze in tutta la Francia, denunciando le condizioni dei lebbrosi e chiedendo fondi a chi è disposto a dargli una mano.
Nel 1942, in piena guerra, lancia l’iniziativa di solidarietà “L’ora dei poveri”.
Follereau continua la sua “crociata” nei duri anni successivi, mentre la guerra infuria.
Diventerà l’apostolo ricosciuto dei lebbrosi e inspirerà varie fondazioni tra cui l’Associazione italiana amici di Raoul Follereau che dal 1961 aiuta e difende i diritti dei malati di lebbra in tutto il mondo.

Oggi è la 68^ Giornata Mondiale per i lebbrosi. Lanciata da Raoul Follereau nel 1954, è stata poi allargata a tutte le malattie tropicali dimenticate. Oggi i malati di lebbra sono molto meno, ma la lebbra esiste ancora e con essa altre malattie tropicali dimenticate. Quest’anno, a causa del C0vid-19, potrebbe diventare un po’ la Giornata di tutti noi, per la pandemia in corso, dove tutti ci sentiamo emarginati da varie forme di lebbra. Il rimedio: impegnarsi per gli altri per ritrovare se stessi; diventare apostoli della carità per il pieno recupero della dignità umana e dei diritti di chi viene emarginato.

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