Cultura e Società

Il cultore di storia patria Salvatore Libertino riportava agli onori delle cronache una storia che sembrava ormai destinata all’oblio

Sono tropeani due codici del Trecento sulla Commedia di Dante

Il 30 giugno, la riproduzione anastatica dei codici della Commedia dantesca di Isola, dal tropeano Pietro Campenni, sono stati presentati al pubblico presenti gli amministratori della città di Tropea

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Fotoservizio – Col. Salvatore Libertino

Sono trascorsi circa 10 anni da quando il cultore di storia patria Salvatore Libertino riportava agli onori delle cronache una storia che sembrava ormai destinata all’oblio. Il ricercatore, infatti, dopo un lungo lavoro di ricerca, pubblicava sulle pagine del suo portale internet un articolo dal titolo “Sono tropeani due codici del Trecento sulla Commedia di Dante“.
Il merito di Libertino è stato quello di aver colto il nesso tra un codice di 285 fogli di pregiata pergamena col commento di Benvenuto da Imola, che fu acquistato nel 1934 dalla Presidenza del Consiglio per 200mila lire, e un secondo custodito presso la Biblioteca nazionale di Parigi, di 196 pagine di pergamena.
Il primo fu scritto tra il 1398 e il 1400 tra Isola d’Istria e Portobuffolè, e riportava nell’explicit il nome dell’autore: «Iste liber est scriptus per me Petrum Campenni quondam Johannis de Tropea in terra Insule provincie Istrie anno nativitatis domini millesimo trecentesimo nonagesimo nono indictione septima die XV frebuarii (sic). Hec sunt expleta scriptor portetur ad leta. Amen».
Il secondo, invece, era stato erroneamente attribuito ad un tale Pietro de Pilis. Ma grazie al lavoro di ricerca di Libertino, si è capito che anche questo secondo codice era opera del Pietro Campenni di Tropea, figlio di Giovanni, che lo aveva portato a termine sempre a Isola d’Istria, ma qualche anno prima, cioè tra il 1395 e il 1396.
A circa dieci anni di distanza da quell’articolo, poi ripreso dalla stampa regionale e nazionale, potrà essere scritto un nuovo capitolo per la storia delle due città, che torna ad intrecciarsi nel nome di Dante Alighieri.
La ricerca di Libertino, infatti, è stata ripresa dal Centro di ricerche scientifiche dell’Università del litorale del comune di Isola d’Istria, che, assieme alla Comunità autogestita della nazionalità italiana di Isola, hanno deciso di riprodurre i due codici (dapprima solo in digitale e poi in copia anastatica).
Il 30 giugno, la riproduzione anastatica dei codici della Commedia dantesca di Isola, scritti a mano sul finire del ‘300 dal tropeano Pietro Campenni, sono stati presentati al pubblico a Isola d’Istria, in una cerimonia alla quale sono stati invitati a intervenire anche gli amministratori della città di Tropea.
A ricevere una copia dei due volumi come omaggio da riportare a Tropea, erano presenti l’Assessore alla Cultura Maria Stella Vinci e il consigliere Caterina Strano.

Soddisfazione dell’Assessore alla Cultura Maria Stella Vinci
: “E’ importante che il Centro di Ricerche Scientifiche dell’Università del Litorale abbia portato a termine il progetto riguardante l’edizione contemporanea di due codici della Divina Commedia di Dante con commenti trascritti a Isola alla fine del XIV secolo. Al giorno d’oggi, progetti come questo che possono rendere anche l’attività di ricerca interessante in termini di ritorno economicosono particolarmente benvenuti.
Il mio impegno sarà quello di far si che un eventuale gemellaggio possa concretizzarsi in atti concreti di interscambi di varia natura utili per le due comunità.
Come Amministrazione Comunale di Tropea vogliamo ricambiare con affetto l’accoglienza ricevuta, pertanto nei prossimi giorni ci attiveremo affinchè anche la comunità di Tropea possa partecipare a questo connubio culturale”

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Salvatore Libertino
Fotoreporter, editore e proprietario della testata Tropeaedintorni.it, è giornalista pubblicista iscritto all'albo professionale dell'Ordine dei giornalisti della Calabria nell'elenco pubblicisti.