Politica

Il manifesto di Uniti per la Rinascita

‘La sindrome del cane è tipica di chi vuole apparire nella consapevolezza della propria incapacità di essere: se scappi il cane ti insegue, fa ‘bau-bau’ e fa di tutto per azzannarti. Ma, appena ti fermi, ti giri di scatto, lo guardi fisso negli occhi, gli dimostri la tua intenzione di affrontarlo, accennando magari un mezzo passo in avanti, il cane arretra, si blocca e poi fugge’. Così ha fatto Adolfo Repice, iniziando a sprigionare fumo, sfidando Gaetano Vallone ad un faccia a faccia in Piazza con tanto di dichiarazione sui giornali, fuggendo poi nella sua Torino, ‘la città che conta’, tra i manager, alla cui schiera dichiara di appartenere, in attesa di fare capolino nella ‘sua’ Tropea dei comuni mortali, pronto a strombazzare falsità con una faccia tosta inaudita. Faccia tosta? A dir poco!
Dichiarazione del sindaco Repice ‘grande manager’, resa nella seduta del Consiglio Comunale del 4 Giugno 2010 e riportata da Calabria Ora del 10 Giugno 2010:
‘Nessun riferimento è stato fatto durante la conferenza stampa di Vallone sulla gestione del Porto, una struttura che rende milioni di Euro con i suoi 700 posti barca che, se incassati nella giusta proporzione dal Comune, invece dei 12.000 Euro ricevuti in 7 anni, avrebbero evitato l’attuale deficit, per il quale adesso appare necessario vendere pezzi di patrimonio comunale’.
Questo ha dichiarato con cattiveria, con veleno, in assoluta malafede, mentendo spudoratamente sapendo di mentire.
Quella che avete letto è la sua verità! Questa che leggerete adesso è la VERITA’, sola ed unica, pronti a documentarla anche con atti pubblici!
A voi concittadini tutti, il giudizio sul vostro sindaco!
Assemblea della società Porto di Tropea S.p.a del 30 Aprile 2010 – presente per la prima volta il sindaco Repice-, il quale, dopo aver espresso il suo voto favorevole all’approvazione del bilancio 2009, si complimenta sulla gestione del porto sia per la qualità dei servizi, sia per i risultati economici raggiunti.

La VERITA’? Eccola!

E’ vero come ha dichiarato il sindaco che in sette anni di gestione gli utili netti per il comune di Tropea ammontano ad Eur. 12.000?

E’ FALSO!

Il sindaco era a conoscenza di tutto il quadro riepilogativo degli utili della società e quindi della percentuale di spettanza del Comune, sapeva di dire il falso quando ha reso quella dichiarazione in Consiglio Comunale, proprio perché era presente all’assemblea del 30 Aprile, dov’ è stato approvato il bilancio 2009 che presentava UN UTILE netto per la società di Eur. 251.892,75 e basterebbe questo per smentire il Sindaco; basta fare il 20% di questa cifra per dire al sindaco: ci hai detto il falso perché oltre ai 12.000 Eur che il comune ha incassato ci sono altri 50.378,45 Eur. che hai omesso di dirci”!

E NON BASTA!

Ha mentito sapendo di mentire perché ha omesso di dire, in assoluta malafede, che in quella sede, in quella stessa assemblea, si è votato, (e lui ha votato), per distribuire tra i soci l’utile netto complessivo per la società relativo all’esercizio 2008, che ammonta ad Eur. 122.980,71; e basta fare il 20% di questa cifra per rendersi conto che l’utile per il Comune è di Eur. 25.961,50 da aggiungersi ai 12.000 Eur e ai 50.378,45 di cui sopra.

E NON BASTA!

Ha mentito sapendo di mentire, perché ha omesso di dire che in quella stessa assemblea si è parlato e votato, (e lui ha votato), per la ripartizione di tutti gli utili dal 2003 al 2009 e che, tolti i fondi vincolati del PIA e la riserva legale del 5%, ammontano complessivamente al netto per la società ad Eur. 626.987,18; la quota parte per il comune pari al 20% ammonta ad Eur. 125.397,44

E NON BASTA!

Ha omesso di dire che nella stessa assemblea si è decisa la compensazione tra gli utili con quanto tutti i soci avrebbero dovuto versare all’atto della costituzione della società; il Comune di Tropea, così come in proporzione tutti i soci, avrebbe dovuto versare al tempo 200 milioni delle vecchie lire; all’epoca, il comune aveva versato 60 milioni delle vecchie lire, pari ai 3/10 del dovuto; ha compensato adesso con la trattenuta degli utili di spettanza del comune per Eur 72.520 (pari a 140 milioni delle vecchie lire), saldando così insieme agli altri soci tutto il dovuto; con l’avvenuta compensazione quindi, in data 15 Giugno, è stata versata al comune, con regolare bonifico bancario, la somma di Eur. 40.877,44 a saldo complessivo dal 2003 al 2009.

E NON BASTA!

Ritenendo che, il nostro Adolfo Repice non sappia alcune cose e considerando le assolute doti di “grande manager”, gli comunichiamo che, a breve, il Ministero competente, darà il via per l’ulteriore ripartizione del fondo vincolato PIA, pari ad Eur 185.000 sinora accantonato per statuto, e, al Comune di Tropea andrà un ulteriore 20% di questa somma pari ad Eur. 37.000 che aggiunti ad Eur 125.397,14 corrispondono ad un totale di Eur. 162.397,44 per il Comune di Tropea.
Questo è l’utile complessivo netto conseguito dal Comune in 7 anni – dal 2003 al 2009 – e non 12.000 Eur per come FALSAMENTE ha dichiarato il sindaco Repice.
Un’ulteriore considerazione vogliamo fare su questa storia e la indirizziamo al sindaco Repice in prima persona: hai dichiarato che “se il Comune avesse percepito nella giusta proporzione gli utili, i giusti utili, invece dei 12.000 Eur. in sette anni, si sarebbe evitato l’attuale deficit, per il quale adesso appare necessario vendere pezzi del patrimonio comunale”. Ti rispondiamo così: l’alibi non regge alla volontà manifestata di procedere alla vendita del patrimonio immobiliare; se il comune avesse avuto nella società Porto di Tropea S.p.A l’80% invece del 20%, sai quanti sarebbero stati gli utili fino ad oggi conseguiti? Eur. 649.589!
Non facciamo ulteriori commenti, sarebbero superflui per “un grande manager”!
Non crediamo di avere torto quanto affermiamo con decisione che né noi, né tu, né altri, sono in grado al momento di conoscere la reale situazione debitoria dell’Ente, almeno fino a quando non si conoscerà l’esito della sentenza relativa al contenzioso con gli eredi Finocchiaro per il parcheggio Contura.
Ed allora, come già detto e ripetuto, perché vendere tutto e a tutti i costi? Quali i veri motivi di questa fretta? Cosa si nasconde dietro siffatta fretta? Perché non rendere edotta la cittadinanza dei veri motivi che ti inducono all’espoliazione dei beni patrimoniali della città? Perché non attendere l’esito della sentenza relativa al parcheggio? Ritieni corretta sul piano politico la vendita del patrimonio immobiliare comunale quando sei consapevole che è in itinere un ricorso al TAR che ha già fissato delle scadenze precise?
Sarà qust’ultimo asllillo che ti fa osare tanto?
A ciò noi non crediamo, con molta probabilità sarà altro……………………………………! Intelligenti pauca……..! Il presente è da considerarsi soltanto l’aperitivo. Al prossimo appuntamento

Il gruppo Consiliare “Uniti per la Rinascita”
Gaetano Vallone
Roberto Scalari
Mario Sammartino
Massimo L’Andolina
Giuseppe De Vita

 

(Testo impaginato da)

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Redazione
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