Fede e dintorni

IL RE BAMBINO INVITA A SEGUIRLO

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Il Re bambino invita a seguirlo.

– La luce splenderà su di noi: è nato per noi il Signore. Il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Il suo regno non avrà fine.
– Generato prima dei secoli, è nato da donna per liberarci dalla schiavitù del peccato. Lo ha dato alla luce la Madre tutta pura santa; lui che l’autore della vita; il Re che governa il cielo e la terra nei secoli dei secoli.
– Gli è stato messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo materno.
– E Dio, che aveva parlato per mezzo dei profeti, ora parla a noi per mezzo del suo Figlio nel quale trova la sua sua compiacenza.
– Un Bambino, un Principe, un Re da ascoltare e da seguire. San Paolo, dopo la sua esperienza di fariseo radicale, confessa: “Ora io so a chi ho dato la mia fiducia e sono convinto che Egli è capace di custodire fino all’ultimo giorno ciò che mi è stato affidato”.

Un Re per sempre.
♦ Alcuni vogliono sottrarsi di proposito a Dio, sbandierando la propria libertà di fronte a Lui, salvo poi a gettarsi ai piedi del potente di turno.
Ma tanti fanno la continua esperienza che è meglio servire a Dio che agli uomini! E ciò in tutti i campi.

Il redentorista cardinale Victor Auguste Dechamps (1810-1883), famoso arcivescovo di Malines (Belgio), raccontò così la storia della sua conversione al seguito di Gesù.
« Ero fanciullo.
Assistevo all’ingresso trionfale del re del Belgio nel giorno della sua incoronazione.
Da una finestra vedevo tutto il meraviglioso corteo regale, tra una folla di popolo in festa.
Passato il re, a poco a poco, il viale tornò deserto.
Allora così ragionai nel mio piccolo cuore: “Questo è un re che passa! E’ meglio mettersi con un re, che duri per sempre!”
E mi feci sacerdote».

C’è una vocazione per tutti.
Servire Cristo, il “Re per sempre” è possibile a tutti in ogni campo del vivere umano.
♦ Cristo per annunciare il suo Vangelo oggi, non ha altra bocca che la nostra; per aiutare i poveri, non ha altre mani che le nostre; per confortare i sofferenti, non ha altro cuore che il nostro!
Il nuovo anno, 2021, che si è aperto con la 54a Giornata mondiale della Pace ci invita ad affrontare uno scottante tema che abbiamo ereditato dalla pandemia del coronavirus ancora in corso: «La cultura della cura come percorso di pace». Un impegno serio e globale, capace di far progredire l’umanità sulla via della fraternità, della giustizia e della pace fra le persone, le comunità, i popoli e gli stati. C’è impegno per tutti.

Un Re per sempre, per seguirlo fino alla fine. – Tutti viviamo la nostra vita, ma come? Viviamo da figli o viviamo da schiavi? Viviamo da persone libere oppure secondo la logica mondana, corrotta?, chiede continuamente Papa Francesco. – La libertà ci fa sentire veramente liberi quando rispondiamo alla nostra responsabilità di vivere bene il nostro tempo. – Il nuovo anno, 2021, che si è aperto con la 54a Giornata mondiale della Pace ci consegna uno scottante tema ereditato dalla pandemia del coronavirus: «La cultura della cura come percorso di pace». Un impegno serio e globale, capace di far progredire l’umanità sulla via della fraternità, della giustizia e della pace fra le persone, le comunità, i popoli e gli stati. – Su questa strada c’è il Bambino Gesù, un piccolo RE che ci chiede di seguirlo.

Condividi l'articolo