Fede e dintorni

Il vero Re è Cristo

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Il vero Re è Cristo.

– Oggi ultima domenica del tempo liturgico, domenica dedicata alla solennità di Cristo Re. – Gesù Cristo è il Re dell’universo: la sua regalità, in modo discreto e misterioso, si va costruendo ogni giorno con la grazia che libera tutti noi dalla schiavitù del peccato e ci unisce a lui in gioiosa obbedienza.
– Oggi noi riceviamo un re. Nella sua tenerezza, il Padre ci dona un re: Gesù Re dell’universo. Ce lo dona sulla croce. Ed il primo ad accoglierlo, a desiderare il suo regno, è un malfattore: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».
– Certo, è questa conversione che il Padre vuole donarci oggi: confessare la regalità di Gesù. Contemplare Gesù crocifisso, Gesù abbandonato, e riconoscere in Lui Colui, non solo per mezzo e in vista del quale tutte le cose sono state create, ma anche per mezzo e in vista del quale sono state riconciliate tutte le cose.- Allora, innamoriamoci di Lui solo e del suo Regno, non avremo più nessun altro re nel nostro cuore. Saremo liberi.

Dal Vangelo di questa domenica (Lc 23,35-43).
♦ In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

La preghiera.
Dio onnipotente ed eterno, che hai voluto rinnovare tutte le cose in Cristo tuo Figlio, Re dell’universo, fa’ che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato, ti serva e ti lodi senza fine.
Cristo Gesù, Re di gloria, ascoltaci. Tu hai mostrato al mondo la tua signoria piegandoti sull’uomo e fasciando le sue ferite. Infondi in noi la sapienza della croce perché facciamo nostra la volontà del Padre, che tutto vuole ricapitolare in te.
Spirito Santo, viene sempre nei nostri cuori e rendili docili ad accogliere Cristo crocifisso come nostro unico Re.

Sulla solennità di Cristo Re.
♦ Al termine dell’Anno liturgico si celebra la 34a domenica del cosiddetto «Tempo ordinario».
La solennità, che cade in genere negli ultimi dieci giorni di novembre, è dedicata a Gesù Cristo Re dell’universo. In tal modo si vuole sottolineare che Cristo redentore è il Signore della storia, l’inizio e la fine del tempo.
L’istituzione della festa fu decisa da papa Pio XI, l’11 dicembre 1925, a conclusione del Giubileo che si celebrava in quell’anno.
♦ Come ha scritto lo studioso padre Francesco Maria Avidano, la relativa devozione si pone in riparazione del grido blasfemo contro Gesù, riportato dai Vangeli: «Non abbiamo altro re che Cesare».
Nei tre giorni precedenti la solennità di Cristo Re i devoti recitano uno specifico Triduo. Le invocazioni domandano in particolare che il Cuore di Gesù trionfi su tutti gli ostacoli al regno del suo amore.
Mediante l’intervento della Madonna, poi, si auspica che tutti i popoli – disuniti dalla ferita del peccato – si sottomettano all’amore di Cristo.
♦ Papa Leone XIII, l’11 giugno 1899, consacrò la Chiesa, il mondo e tutto il genere umano a Cristo. La formula dell’orazione, se viene recitata pubblicamente nella solennità di Gesù Cristo Re dell’universo, fa acquisire l’indulgenza plenaria.
L’atto di consacrazione è ricco di richiami all’amore di Cristo per l’intera umanità. Un amore che si è reso visibile proprio nella totale donazione di se stesso sulla croce.
♦ La preghiera è anche una richiesta di perdono collettivo e recita fra l’altro: «Molti, purtroppo, non ti conobbero mai; molti, disprezzando i tuoi comandamenti, ti ripudiarono. O benignissimo Gesù, abbi misericordia e degli uni e degli altri e tutti quanti attira al tuo sacratissimo Cuore.
  O Signore, sii il re non solo dei fedeli che non si allontanarono mai da te, ma anche di quei figli prodighi che ti abbandonarono» (Saverio Gaeta).

  Oggi si celebra la Giornata di sensibilizzazione per il sostentamento del clero.

La solennità di Cristo Re, che vediamo sulla croce, celebrata in questa ultima domenica del Tempo Ordinario, chiude il ciclo liturgico C.- Cristo Gesù, Re di gloria, ascoltaci: infondi anche in noi la sapienza della tua croce. – Domenica prossima con l’Avvento ripartirà il ciclo A. Il centro di tutto l’anno liturgico rimane Cristo, celebrato nel mistero del Natale, della Pasqua e poi della Chiesa, che inizia il suo cammino a Pentecoste. La Madonna e i Santi fanno corona a Cristo, unico Mediatore e Salvatore, e mostrano in maniera visibile che il mistero di Cristo si compie anche in noi tutti.

Condividi l'articolo