Attualità Fede e dintorni

La conversione di Pacomio

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

023a-Pacomio

La conversione di Pacomio.


L’amore è la vera via dell’uomo: se le parole dell’amore attraggono, tuttavia sono i gesti dell’amore a conquistare il cuore. Un amore grande, pratico, che non escluda nessuno, neppure i nemici, è il primo impegno di chi si professa cristiano e soprattutto è la testimonianza più attraente di chi partecipa all’Eucaristia.

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♦ In una calda giornata del secolo IV dell’era cristiana, un soldato romano entrava con la sua legione in Tebe d’Egitto. Egli era di famiglia pagana e si chiamava Pacomio.
I suoi compagni, spossati dalla fatica e dalla fame, già cominciavano a cadergli d’intorno, quand’ecco dalle case e dai vicini recinti uscire uomini, donne e fanciulli, che, mossi a compassione, recavano soccorso e con sollecitudine delicata e paziente, chi medicava le ferite e chi forniva cibi e vivande per ristorare questi soldati nemici.
♦ Pacomio domandò chi fossero quegli ignoti benefattori e gli fu risposto che erano cristiani.
Nella notte Pacomio non dormì, meditò e pianse. Egli sentì che entrava in una grande, divina luce, in una grande e divina onda e vita di dolcissima e di sovrana carità. Sentì nel suo cuore l’amore di Gesù, testimoniato dalla carità di quei cristiani.
Sentì che solo con il vangelo la pace si sarebbe diffusa in tutto il mondo.
Pacomio quella notte non dormì: l’Amore lo sovrastava: Gesù lo chiamava a se con la dolcissima e celeste forza della carità. Non potendo più resistere, uscì dalla sua tenda e rivolto verso il cielo esclamò:
– O Dio dei cristiani, che insegni agli uomini a tanto amarsi l’un l’altro, anch’io voglio essere uno dei tuoi adoratori !
Si fece quindi battezzare e si ritirò con i Padri del deserto per vivere la santità nella fraterna e dolce carità.
(fonte: da una lettera di Don Orione, 24 giugno 1922).

Pacomio (292 – 9 maggio 348) è stato un monaco egiziano, considerato il fondatore del monachesimo cenobitico. Elaborò la più antica “regola” per la vita comunitaria nota ad oggi ed è considerato il fondatore della prima abbazia, nel 320 circa, presso Tabennisi nella regione della Tebaide. Viene venerato come santo da diverse chiese cristiane tra cui la cattolica, la ortodossa e la copta.

Sono i gesti dell'amore a conquistare il cuore. Un amore grande, pratico, che non esluda nessuno, neppure i nemici, è il primo impegno di chi partecipa all'Eucaristia, è la testimonianza più attraente di chi si professa cristiano.
Sono i gesti dell’amore a conquistare il cuore. Un amore grande, pratico, che non escluda nessuno, neppure i nemici, è il primo impegno di chi si professa cristiano e soprattutto è la testimonianza più attraente di chi partecipa all’Eucaristia.

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