Fede e dintorni

La domenica del pianto e della speranza

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

La domenica del pianto e della speranza.

– Nella Messa a Santa Marta di ieri mattina domenica, il Papa ha pregato per quanti sono nel dolore in questo tempo di afflizione.
– Nell’omelia ha ricordato che “anche Gesù ha pianto; tante persone oggi piangono, chiediamo la grazia di saper piangere con loro, come fa il Signore. Oggi sia per tutti noi la domenica del pianto. … Non ci farà male piangere un po’ con il pianto del Signore per tutto il suo popolo”.
– Sono tre settimane che la celebrazione eucaristica nella Cappella di Casa Santa Marta viene trasmessa in diretta streaming per espresso  volere del Papa, perché egli desidera arrivare ai fedeli che non possono partecipare alla Messa a causa della pandemia di coronavirus. 

La preghiera per gli afflitti e la solidarietà del pianto.
♦ Papa Francesco ha presieduto la Messa a Casa Santa Marta nella V Domenica di Quaresima, la domenica di Lazzaro. Anche oggi ha pregato per quanti sono afflitti.
“Penso a tanta gente che piange: gente isolata, gente in quarantena, gli anziani soli, gente ricoverata e le persone in terapia, i genitori preoccupati che non ce la faranno a dare da mangiare ai figli. Tanta gente piange”…  “Anche noi, dal nostro cuore, li accompagniamo. E non ci farà male piangere un po’ con il pianto del Signore per tutto il suo popolo”.
♦ Commentando il Vangelo di Giovanni (Gv 11, 1-45) sulla risurrezione di Lazzaro, Papa Francesco ha parlato del pianto di Gesù per l’amico Lazzaro morto.
Gesù piange con amore, piange con i suoi che piangono, piange sempre per amore, ha un cuore pieno di compassione…”. E si è chiesto: “… Oggi davanti a un mondo che soffre per la pandemia, siamo capaci di piangere come Gesù?  Tanti piangono oggi. Chiediamo la grazia di piangere!”.

Medici, infermieri “eroi” e una storia quasi vera, ma bella.
La riconoscenza, il ringraziamento per il grande lavoro e lo spirito di sacrificio dei medici (ne sono morti già 51), degli infermieri e del personale sanitario sono sentimenti ormai espressi ampiamente e pubblicamente.
♥  E la preghiera per loro si innalza sempre più insistente, a cominciare da Papa Francesco.
Ma c’è di più: molti medici in questi giorni si stanno affidando a Dio per servire meglio in questi tempi difficili ritrovandosi in preghiera insieme a colleghi e pazienti.
E molti pazienti moribondi li hanno dovuto accompagnare anche con una preghiera di benedizione. Medici del corpo e dell’anima.

Sul web circolano belle storie di eroicità e di fede, come quella proposta da un sito evangelico di Guidonia nel Lazio.
♦ Una storia di conversione di un medico in Lombardia che era ateo ed ora crede in Dio. La storia in realtà è costruita. Ma possibile, perché il dolore e la sofferenza che si prova dinanzi ai morenti può operare la guarigione dell’anima di chi non crede.

Ecco la storia non vera, ma possibile di un medico che scrive così.
« Mai negli incubi più oscuri ho immaginato che avrei potuto vedere e vivere quello che sta succedendo qui nel nostro ospedale da tre settimane. L’incubo scorre, il fiume diventa sempre più grande.
All’inizio ne arrivavano alcuni, poi decine e poi centinaia e ora non siamo più dottori ma siamo diventati sorter sul nastro e decidiamo chi deve vivere e chi dovrebbe essere mandato a casa a morire, anche se tutte queste persone hanno pagato le tasse italiane per tutta la vita. ..
♥  Fino a due settimane fa, io e i miei colleghi eravamo atei; era normale perché siamo medici e abbiamo imparato che la scienza esclude la presenza di Dio. Ho sempre riso dei miei genitori che andavano in chiesa.
♦ Nove giorni fa un pastore evangelico di 75 anni venne da noi. Era un uomo gentile, aveva gravi problemi respiratori ma aveva una Bibbia con sé e ci ha impressionato che la leggeva ai morenti tenendoli per mano.  Eravamo tutti dottori stanchi, scoraggiati, psichicamente e fisicamente finiti, quando abbiamo avuto il tempo di ascoltarlo.
♥  Ora dobbiamo ammettere: noi come umani abbiamo raggiunto i nostri limiti: di più non possiamo fare e sempre più persone muoiono ogni giorno. E siamo sfiniti, abbiamo due colleghi che sono morti e altri sono stati contagiati.
Ci siamo resi conto che dove finisce ciò che l’uomo può fare abbiamo bisogno di Dio e abbiamo iniziato a chiedere aiuto a Lui. Quando abbiamo qualche minuto libero parliamo tra di noi e non possiamo credere che da feroci atei siamo adesso ogni giorno alla ricerca della nostra pace, chiedendo al Signore di aiutarci di resistere in modo che possiamo prenderci cura dei malati.
♦ Ieri è morto il pastore 75enne; egli fino ad oggi, nonostante avessimo avuto oltre 120 morti in 3 settimane qui e fossimo tutti sfiniti, distrutti, era riuscito, malgrado le sue condizioni e le nostre difficoltà, a portarci una pace che non speravamo più di trovare.
Il pastore se n’è andato dal Signore e presto lo seguiremo anche noi se continua cosi.
Non sono a casa da 6 giorni, non so quando ho mangiato l’ultima volta, e mi rendo conto della mia inutilità su questa terra e voglio dedicare il mio ultimo respiro ad aiutare gli altri.
♥  Sono felice di essere tornato a Dio mentre sono circondato dalla sofferenza e dalla morte dei miei simili».

(fonti: Vatican News, 29 marzo 2020 – La storia è su Facebook in molte condivisioni).

Ieri mattina, domenica 29, il Papa ha pregato per quanti sono nel dolore in questo tempo di afflizione. Nell’omelia ha ricordato che “anche Gesù ha pianto: tante persone oggi piangono, chiediamo la grazia di saper piangere con loro, come fa il Signore. Oggi sia per tutti noi la domenica del pianto.- Diversi medici in questi giorni si stanno affidando a Dio per servire meglio in questo tempo difficile, ritrovandosi in momenti di preghiera insieme a colleghi e pazienti. E molti pazienti moribondi li hanno dovuto accompagnare anche con una preghiera di benedizione. Medici del corpo e dell’anima.

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