Attualità Fede e dintorni

La preghiera vince sempre

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

La preghiera vince sempre…

Si può pregare per la conversione di una persona che abbiamo a cuore e che vorremmo che si convertisse a Dio. E’ un’opera di misericordia spirituale pregare per i vivi, oltre che per i morti. – Le vie della preghiera sono… infinite, perché sono le vie di Dio, il quale dispone come vuole e quando vuole, ma chiama tutti a sentirsi fraternamente responsabili gli uni degli altri. Scrive S. Giacomo apostolo: «Pregate gli uni per gli altri per essere guariti» ( Giac. 5, 16). Ecco una preziosa testimonianza: “Sono sedici anni che io prego per un infelice…”

 ♦ Al tempo della guerra Franco-Prussiana del 1870, un ufficiale tedesco giaceva ferito mortalmente in un ospedale delle Suore di Carità. in Francia, e il medico diceva apertamente che non sarebbe guarito delle sue ferite.
♦ Una suora di carità, tedesca, gli domandò perciò se volesse ricevere i conforti religiosi, ma il malato dichiarò, che, sebbene fosse cattolico, non voleva saperne di confessarsi.
Al che la suora: «Oh! allora pregheremo tanto finché il Signore non le toccherà il cuore».
Rispose il malato: «Vi stancherete presto». Ma la suora sorridendo: «Sono ben sedici anni, disse, che io prego per un altro infelice, affinché Dio lo converta, ed anche le mie sorelle pregano ogni giorno con me per questa conversione e non lasceremo mai di pregare finché non l’abbiamo ottenuta».
Disse meravigliato l’ufficiale: «Sedici anni? E’ forse un vostro parente? vostro fratello o vostro padre?». Rispose la suora: «Oh, no! Non lo conosco nemmeno. Mia madre da circa trent’anm è a servizio di una contessa in Germania, la quale sedici anni fa, mi fece pregare, per mezzo di mia madre, di fare orazioni per la conversione del suo unico figlio, che menava una vita incredula e dissoluta. Da allora in poi noi preghiamo per lui ogni giorno e appunto oggi abbiamo avuto una lettera dalla contessa, la quale ci avverte che il suo figlio è partito per la guerra».
 L’ufficiale udì attonito quelle parole e domandò alla suora: «Ma vostra madre si chiama forse Beata?» – Rispose la suora: «Appunto. E lei è dunque il conte Carlo?»
L’ufficiale rispose commosso: «Sì, sono io. Quando mia madre, prima della partenza, mi esortava ancora ad una condotta cristiana, io me ne ridevo; ma adesso mi tocca piangere come un bambino».
L’ufficiale riconobbe che una speciale Provvidenza di Dio doveva averlo indirizzato meravigliosamente ai suoi incogniti benefattori e ne fu vinto: domandò il sacerdote e i conforti religiosi e fece poco dopo una piissima morte.
  Quando sua madre seppe del prodigioso caso, non sapeva finire di ringraziare il Signore.

Per la fede e la preghiera di chi ci sta vicino
Il Vangelo di Marco al capitolo secondo (Mc 2,3-5) racconta di un paralitico, portato da quattro barellieri: essi volevano accompagnarlo da Gesù, ma la folla lo impediva; allora scoperchiarono il tetto e fecero calare il paralitico nella casa in cui si trovava il Maestro. Gesù, vista la loro fede (la fede non del paralitico, ma dei portatori), disse al paralitico (non ai portatori): «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati».

Continua sorprendere il mondo l’incredibile azione pastorale di Papa Francesco: uomini e donne di ogni popolo e nazione lo seguono e lo ascoltano. Anche in Egitto, nei giorni scorsi; anche il mondo islamico. E il segreto c’è. Papa Francesco prega per tutti e chiede preghiere a tutti. Da sempre. La sera della sua elezione a papa stupì il mondo intero chiedendo a tutti di fare su di lui una preghiera silenziosa che egli accolse a capo chino. Fu un momento davvero solenne, in cui anche chi non pregava mai sentì che lo poteva fare e lo fece.

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