Fede e dintorni

La Santissima Trinità in noi

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

La Santissima Trinità in noi.

– La nostra vita cristiana è un cammino verso la piena comunione con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, amore, verità e vita.
– È vocazione della Chiesa vivere sempre tesa verso la piena conoscenza di Dio, amore, verità e vita, fino a «rendere presenti e quasi visibili Dio Padre e il Figlio suo incarnato, rinnovando sé stessa e purificandosi senza posa sotto la guida dello Spirito Santo” (Gaudium et spes 21 ).
– Dio ci ha amato a tal punto da mandare suo Figlio nel mondo, da donarlo fino alla croce, per rivelare quanto sia smisurata la sua misericordia e la sua fedeltà.
– Il mistero della SS. Trinità è il mistero centrale della nostra fede. Dio in tre Persone uguali e distinte è pienezza di vita, di bellezza, di beatitudine, è comunione di amore. – Impariamo a relazionarci Essa dicendo con semplicità: “Nel nome del Padre che ci ha creati, e del Figlio che ci ha redenti, e dello Spirito Santo che ci santifica e ci guida all’eternità”.. – E quando la nostra anima “sente il Mistero” diciamo: “Insegnami a cercarti, e mostrati a me che ti cerco. Io non posso cercarti se tu non mi insegni, né trovarti se tu non ti mostri. Che io ti cerchi desiderandoti, che ti desideri cercandoti, che ti trovi amandoti, e che ti ami trovandoti” (Sant’Anselmo d’Aosta).

Dal Vangelo di questa domenica (Gv 3,16-18).
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

Prove di contatto con la SS. Trinità.
♦ Qual’è il nome del nostro Dio? E come è il nostro Dio?
Nel brano dell’Esodo della liturgia di oggi (Es 34,4-6.8-9) Dio rivela due volte il suo Nome: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà».
Si tratta del Nome santo e impronunciabile donato a Mosè presso il roveto ardente, sempre sul monte Sinai, al momento della sua vocazione. Un Nome che rivela in particolare la misericordia di Dio, che è un «Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà». E’ illuminante il modo nel quale la tradizione ebraica ha interpretato questa ripetizione. L’episodio si colloca infatti dopo l’idolatria del vitello d’oro. Che il nome venga ripetuto, dicono i rabbini, è per ricordarci che Dio è misericordioso sia prima sia dopo il peccato dell’uomo.
Dio rimane fedele a sé stesso e a noi, continua ad amarci nonostante le nostre ribellioni. Ci ama a tal punto, dirà Gesù a Nicodemo, da mandare suo Figlio nel mondo, da donarlo fino alla croce, per rivelare quanto sia smisurata la sua misericordia e la sua fedeltà.
L’amore che riceviamo da lui deve però tradursi in quel «bacio santo» di cui Paolo scrive ai Corinzi, che dobbiamo scambiarci tra noi per vivere nell’amore e nella pace.
  Contemplare il mistero trinitario significa accogliere l’amore di Dio e imparare a vivere in esso.
( fr Luca Fallica, Comunità Ss. Trinità di Dumenza, in ladomenica.it).

Trinità: incessante flusso dell’Amore.
  Non riusciamo a capire perché Dio si sia tanto interessato di noi: più di quanto, forse, noi ci interessiamo a noi stessi. Proprio mentre eravamo peccatori, il Padre ha mandato il suo Figlio per offrirci la vita nuova nello Spirito. Liberamente.
Per amore. “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito”. Cristo non si impone. Non costringe ad accettarlo. Si consegna alla nostra decisione. È questa la vertigine della vita umana.
♦ Noi possiamo passare accanto al Signore Gesù che muore e risorge, senza degnarlo di uno sguardo.
E, tuttavia, non possiamo impedire che egli esista come il Dio fatto uomo che perdona e salva. “Chi non crede è già stato condannato”.
Ma se ci apriamo al suo Amore… Allora Cristo si rivela come colui che ha suscitato in noi tutte le attese più radicali. E colma a dismisura queste attese. È la redenzione. È la grazia. È lo Spirito che abita in noi e ci conforma al Signore Gesù. La vita nuova, che ci viene donata, apparirà in tutta la sua gloria oltre il tempo. Inizia qui, ed è la “vita eterna”.

Intanto noi…
Che brutta idea spesso ci facciamo di Dio!
♦ Un Dio che lascia morire di fame i bambini, che non ferma il coronavirus, non ferma le guerre, che fa ammalare di cancro una giovane madre… Un Dio che non risolve i tanti problemi degli uomini, e li lascia annegare nel mare di difficoltà della nostra contemporaneità.
♦ Un Dio da temere, non da amare. Un Dio incomprensibile.
♦ Anche chi crede di non credere si fa un’idea di Dio, a volte orribile; e perciò decide di non credere. Meglio sperare che non ci sia nessuno, piuttosto che ci sia un Dio assetato di sangue.
Quando cambiamo l’idea che abbiamo di Dio? La più difficile conversione da compiere è proprio quella che ci fa passare dal Dio piccino che ci portiamo nel cuore al Dio grandioso che ci rivela la Bibbia.
E non basta essere cattolici devoti per credere nel vero Dio. Bisogna accogliere il Dio che Gesù ci ha rivelato. Perché noi rischiamo di credere nel Dio che ci siamo fatti a nostro uso e consumo.

Unità e Trinità di Dio è il mistero centrale della fede e della vita cristiana. Nell’unico Dio noi adoriamo tre persone, ma non come una addizione (1+1+1 =3), ma come una comunione d’amore (1 x 1 x 1 = 1). – Perciò, una famiglia, che vive unita nell’amore, diventa l’icona più visibile del grande Mistero della Santissima Trinità. – «Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo». – Un Dio innamorato follemente degli uomini: il Padre coinvolto profondamente nella storia dei suoi figli, il Figlio che nel sacrificio della sulla croce ci rende la dignità di figli e lo Spirito Santo che ci guida!

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