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L’ospedale di Tropea, due passi avanti, tre indietro

Comunicato stampa – Francesco Rotolo – Comitato pro ospedale Tropea

Le vicende che hanno interessato l’ospedale di Tropea ricordano molto la logica seguita nelle scuole di ballo: due passi avanti, tre indietro e quattro di lato!

Francesco Rotolo – Comitato pro ospedale Tropea

E’ di qualche giorno la notizia che i familiari dei pazienti del reparto di oncologia medica (reparto che serve l’intera provincia) si sono addirittura dovuti rivolgere alla stampa per denunziare il blocco delle terapie somministrate ai propri cari a causa dell’indisponibilità per malattia dell’unica anestesista disponibile. A seguito della pubblicazione dell’articolo l’azienda ha prontamente ripristinato il servizio mediante l’invio temporaneo di un professionista da Vibo Valentia… E da qui si aprono almeno due fronti di riflessione, amari.
Se appare encomiabile l’atteggiamento dell’azienda che risolve un problema inviando un sostituto, da un lato desta sdegno il fatto che si debbano attendere ben dieci giorni per trovare una soluzione, esponendo chi si sottopone ad una terapia ad un rischio anche solo potenziale, dall’altro riteniamo inaccettabile l’essersi attivati a seguito del rumore mediatico fatto da un articolo di giornale… ma vi è di più.
Si apprende infatti dalla carta stampata che qualcuno, in ambito aziendale, avrebbe sostenuto che all’ospedale di Tropea non sarebbe più necessaria la presenza di un Anestesista perché il Pronto Soccorso sarebbe stato trasformato in Punto di Primo Intervento; intanto va chiarito che questa notizia è falsa, non esiste un solo atto amministrativo aziendale che dia conto di tale declassamento, la domanda che però ci facciamo è se tali affermazioni siano dettate da semplice ignoranza o da vera e propria malafede… ed il guaio è che siamo costretti ad augurarci che sia la prima…. Infatti va ricordato che la presenza dell’anestesista, oltre ad essere necessaria al Pronto Soccorso, serve al reparto di Medicina, a quello di Oncologia Medica ed a quello di dialisi che sono presenti e, speriamo il più a lungo possibile, ancora funzionanti nella struttura.
Un capitolo a parte lo merita l’emanazione del nuovo Atto Aziendale che da qualche giorno è stato pubblicato all’albo pretorio dell’Asp, qui si disegna il futuro della rete ospedaliera provinciale e le novità per il nostro nosocomio non sono poche.
Intanto per Tropea si prevede un ospedale generale a curvatura oncologica con i reparti di chirurgia, medicina, oncologia, ed ortopedia oltre al pronto soccorso alla radiologia ed al laboratorio analisi, addirittura i primi tre reparti (Chirurgia, Medicina e Oncologia Medica) qualificati come unità operative complesse; si prevede inoltre l’attivazione dell’Hospice per la terapia del dolore nella struttura e l’attivazione di un “ospedale di comunità” (struttura leggera che serve a trattare i casi più lievi per non appesantire la rete nel suo complesso).
Rispetto a questo panorama estremamente favorevole è a nostro avviso necessario fare un bagno di realtà.
Intanto va detto che sia il reparto di chirurgia che quello di ortopedia sono chiusi da almeno un decennio per mancanza di personale e molto lontana appare un’inversione di rotta, addirittura è di questi giorni la notizia (che speriamo venga smentita) di una sospensione del semplice servizio di day surgery. Grandi preoccupazioni destano anche le sorti della Radiologia, ad oggi quasi ferma a causa della mancanza di personale, e del laboratorio analisi ridotto ormai ad erogare pochissime prestazioni a causa del medesimo motivo.
Due ultime riflessioni vanno aggiunte sull’Hospice e sull’Ospedale di Comunità: Sulla prima struttura appare di tutta evidenza come sia assolutamente incongruo pensare di inserirlo all’interno di una struttura ospedaliera per acuti, poiché tali strutture necessitano di isolamento e tranquillità ed il più delle volte sono incoraggiate ed inserite in strutture dismesse; le stesse considerazioni vanno fatte per l’ospedale di comunità che, secondo le linee guide della Regione, deve essere inserito in strutture da dismettere o dismesse come fatto per gli altri ospedali di comunità previsti in Calabria. In conclusione: tante promesse, una realtà priva di personale con tanti reparti chiusi e tanti cittadini che non trovano risposte anche solo per una semplice radiografia… Riprendendo una frase di un celebre film: la realtà è scadente.

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Daniela Stroe
Appassionata di fotografia e video, esperta in social media e comunicazione, giornalista pubblicista iscritta nell'albo professionale dell'ordine dei Giornalisti della Calabria è collaboratrice di Tropeaedintorni.it, testata per la quale cura i network collegati al sito e realizza articoli, reportage fotografici e video.