Fede e amore per la sua terra , questi sono i sentimenti che caratterizzano le poesie di Francesco Pugliese. Un volumetto “ Sotto le Ali della terra di Cheria” presentato qualche giorno fa nei giardini del Castello Galluppi . Sin dal titolo si intuisce l’attaccamento dell’autore verso il suo paese Cheria appunto, che non è altro che Caria. Sin dai primi versi troviamo la descrizione della terra natia, raccontata attraverso le sue bellezze naturali , i ricordi della gente e le antiche tradizioni popolari e religiose. Una fede profonda quella che accompagna tutte le poesie, racchiusa quasi sempre nell’immagine della Beata Vergine del Monte Carmelo, alla quale Francesco ha già dedicato il suo primo libro. Tra le righe troviamo sempre, accanto alla descrizione a volte negativa della nostra terra, un barlume di speranza, la speranza che regna nella maggior parte dei giovani calabresi, quella di vedere una Calabria diversa, una terra così bella ma non valorizzata, ricca ma sfruttata, libera dalla ‘ndrangheta, dai soprusi, dai ricatti, la speranza di vedere finalmente i tanti giovani andati via per la mancanza di lavoro, ritornare. L’autore tratta inoltre temi delicati come l’aborto e l’eutanasia e anche in questi casi la sua fede è percepibile, è chiaro infatti il pensiero dell’autore, contrario ad una morte programmata e sicuro invece di trovare una “vita immortale “ dopo la morte terrena. Una raccolta divisa in due parti e se, nella prima parte viene sottolineata questa fede profonda nella seconda l’autore si avvicina di più ai suoi luoghi attraverso le poesie in vernacolo, scritte nella nostra lingua, il dialetto. Qui Francesco descrive antichi luoghi di Caria, antiche tradizioni, anche aneddoti paesani divertenti. Poesie che toccano l’animo di ciascuno di noi quindi , l’animo di chiunque ami questa terra e sogna, in cuor suo, di vederla diversa, rinata.
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Per ricordare don Armando, guida spirituale dell’Associazione “Pier Giorgio Frassati”
Armando Granelli, Sacerdote, nasce a Tropea il 22 luglio 1899 da Gaetano e Orsolina Parisi.
È ritornato alla Casa del Padre il 12 aprile 1985.
Dopo gli studi presso il Seminario Regionale San Pio X in Catanzaro venne ordinato Sacerdote in Tropea l’11 aprile 1925.
Parroco di San Demetrio dal 1926 al 1964, fu dal 1949 Canonico Penitenziere della Concattedrale.
Docente di matematica presso il Seminario Vescovile di Tropea, di cui poi divenne Rettore, e docente di religione presso il Liceo Ginnasio Pasquale Galluppi di Tropea.
Parroco della Cattedrale dal 1964 sino a quasi gli ultimi anni della sua esistenza.
Dal 1926 al 1978 fu Assistente e guida spirituale dell’Associazione Pier Giorgio Frassati di Tropea rendendosi figura di riferimento esemplare presso i giovani che ancora oggi lo ricordano con affetto, stima e riconoscenza.
Emergenza coronavirus: la mappa dei materiali distribuiti
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