Fede e amore per la sua terra , questi sono i sentimenti che caratterizzano le poesie di Francesco Pugliese. Un volumetto “ Sotto le Ali della terra di Cheria” presentato qualche giorno fa nei giardini del Castello Galluppi . Sin dal titolo si intuisce l’attaccamento dell’autore verso il suo paese Cheria appunto, che non è altro che Caria. Sin dai primi versi troviamo la descrizione della terra natia, raccontata attraverso le sue bellezze naturali , i ricordi della gente e le antiche tradizioni popolari e religiose. Una fede profonda quella che accompagna tutte le poesie, racchiusa quasi sempre nell’immagine della Beata Vergine del Monte Carmelo, alla quale Francesco ha già dedicato il suo primo libro. Tra le righe troviamo sempre, accanto alla descrizione a volte negativa della nostra terra, un barlume di speranza, la speranza che regna nella maggior parte dei giovani calabresi, quella di vedere una Calabria diversa, una terra così bella ma non valorizzata, ricca ma sfruttata, libera dalla ‘ndrangheta, dai soprusi, dai ricatti, la speranza di vedere finalmente i tanti giovani andati via per la mancanza di lavoro, ritornare. L’autore tratta inoltre temi delicati come l’aborto e l’eutanasia e anche in questi casi la sua fede è percepibile, è chiaro infatti il pensiero dell’autore, contrario ad una morte programmata e sicuro invece di trovare una “vita immortale “ dopo la morte terrena. Una raccolta divisa in due parti e se, nella prima parte viene sottolineata questa fede profonda nella seconda l’autore si avvicina di più ai suoi luoghi attraverso le poesie in vernacolo, scritte nella nostra lingua, il dialetto. Qui Francesco descrive antichi luoghi di Caria, antiche tradizioni, anche aneddoti paesani divertenti. Poesie che toccano l’animo di ciascuno di noi quindi , l’animo di chiunque ami questa terra e sogna, in cuor suo, di vederla diversa, rinata.
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A guidare Lydia Toraldo Serra in tutta la sua azione amministrativa era infatti l’ispirazione cristiana della sua formazione politica e culturale, alla quale mai venne meno, neanche in occasione dei non rari episodi di contrasto con la Chiesa locale. L’opera di risistemazione del porto e di dragaggio dei fondali era anche diretta a sostenere l’attività dei numerosi pescatori di Tropea, per i quali l’Amministrazione provvide anche alla copertura e alla ristrutturazione della pescheria in via Indipendenza.
Nel 1964 abbandonò la politica attiva per dedicarsi alla famiglia e a un’altra sua grande passione, la pittura. Esercitò anche l’attività di giornalista. Nel 1972 ricevette la nomina a Cavaliere al merito della Repubblica. Morì a Tropea il 13 luglio del 1980.
“Onorevole per Caso”
Nel tardo pomeriggio del 10 Settembre, presso il suggestivo cortile dell’ex seminario vescovile di Tropea in via Glorizio, un gruppo di cittadini interessati ed attenti hanno avuto la possibilità di incontrare un tropeano illustre: Federico Guglielmo Lento già Onorevole della Repubblica italiana nell’ XI legislatura, dottore in medicina ormai in pensione, scrittore provetto ed appassionato.
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Attività culturali a Zambrone
Sabato 11 aprile si è svolta a Zambrone una rappresentazione drammatica sulla Passione di Gesù.
Un momento della rappresentazioneIl dramma, un atto unico scritto in dialetto zambronese dal Dott. Massimo L’Andolina, è stato allestito dallo stesso autore, nella parte di Gesù, e da altri cittadini di Zambrone, attori dilettanti.