Fede e dintorni

Pentecoste 2020

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Pentecoste 2020.

– Oggi è la solennità della Pentecoste: 50 giorni dopo la Pasqua, come nel calendario ebraico. – La Pentecoste di quest’anno flagellato dal coronavirus si presenta come evento salvifico più ravvicinato.
– Non è un mondo semplice il nostro. Emerge di giorno in giorno, sempre più il caos che c’è nel cuore dell’uomo e che si riversa sulla natura. Gli uomini non si comprendono tra loro e aumenta il disagio in tutto il mondo.
Abbiamo bisogno di salvezza integrale (salute, fraternità e solidarietà, condivisione). La nostra umanità, messa a nudo da un piccolo virus, ha bisogno di cambiare per vivere una vita nuova. Ma intanto sperimenta come è difficile cambiare.
Cristo oggi manda lo Spirito Santo affinché cambi il cuore degli uomini. Nel caldo soffio dello Spirito Santo il mondo torna ad essere il giardino in cui l’uomo può incontrare Dio e i fratelli, senza incomprensioni e divisioni. – Lo Spirito Santo illumina, dà forza e crea unità. C”è bisogno di Lui ogni giorno! “Manda il tuo Spirito, Signore a rinnovare la terra!” – Davvero lo Spirito del Signore riempie l’universo: Egli tutto unisce e conosce ogni linguaggio: “Donaci, Signore, la forza dello Spirito!”..

L’evento storico della Pentecoste.
♦ Dagli Atti degli Apostoli (At 2,1-11).
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

Pensare in grande.
Ogni cristiano in questo giorno deve pensare in grande, perché è membro della Chiesa a cui lo Spirito Santo mostra i vasti orizzonti della missione.
La Pentecoste abbraccia il mondo nella varietà dei popoli, lingue, culture, credenze, situazioni; muove i cuori alla concordia, abilita al perdono, spinge sulle strade del servizio per il bene di tutti.
Lo Spirito prende dal Risorto, suggerisce, vivifica. E’ artefice di armonia, di riconciliazione, di condivisione.  Lo Spirito di Dio ci abita: lasciamo che sprigioni la sua forza. (don Giuliano Saredi, ssp).

Preghiera (dalla sequenza di Pentecoste).
Vieni, Spirito Santo, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri, vieni datore dei doni, vieni luce dei cuori.
Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo.
Nella fatica riposo, nel calore riparo, nel pianto conforto.
O luce beatissima, invadi intimamente il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che travia.
Dona ai tuoi fedeli che confidano in te i sette santi doni.
Dona virtù e premio, dona morte santa, dona eterna gioia. Amen. Alleluia.

Pentecoste per tutti.
1. O Spirito di verità, effondi sulla Chiesa una rinnovata Pentecoste perché annunci con coraggio al mondo le grandi opere di Dio
2. O Spirito di consiglio e di fortezza, illumina i governanti e quanti hanno responsabilità civili, perché le loro scelte siano per il bene di tutti e dettate
da saggio discernimento.
3. O sapiente Consolatore, conforta chi soffre per la verità, sostieni chi lotta per la giustizia e per la pace, medica chi è ferito nel corpo e nello
spirito.
4. Ospite dolce dell’anima, fa’ nuove tutte le cose, concedi che in ogni lingua, popolo e cultura risuoni l’annuncio gioioso del Vangelo

Doni e frutti dello Spirito.
Nella gioia della Pentecoste accogliamo l’abbondanza dei doni dello Spirito Santo, perché producano nel cuore di ogni credente i frutti di una vita nuova.
♣ Vinciamo la cattiveria con la BONTÀ, frutto dello Spirito Santo.
♣ Vinciamo l’ostilità con la MITEZZA, frutto dello Spirito Santo.
♣ Vinciamo l’odio con L’AMORE, frutto dello Spirito Santo.
♣ Vinciamo la tristezza con la GIOIA, frutto dello Spirito Santo.
♣ Vinciamo il tradimento con la FEDELTÀ, frutto dello Spirito Santo.
♣ Vinciamo l’indifferenza con la BENEVOLENZA, frutto dello Spirito Santo.
♣ Vinciamo l’insofferenza con la PAZIENZA, frutto dello Spirito Santo.
♣ Vinciamo la discordia con la PACE, frutto dello Spirito Santo.
♣ Vinciamo la violenza con il DOMINIO DI SÉ, frutto dello Spirito Santo.

Pentecoste ieri, oggi, sempre. La prima Pentecoste cristiana è avvenuta nel Cenacolo, a Gerusalemme: lo Spirito Santo è sceso in maniera sensibile sulla Madonna e sugli Apostoli. Ancora oggi lo Spirito Santo continua a scendere su coloro che lo invocano, soprattutto se riuniti in assemblea. Lo Spirito Santo illumina, dà forza e crea unità. Siamo chiamati a fare Pentecoste per uscire dalla Babele della vita. Non c’è via di uscita. Qualsiasi iniziativa, anche la più spirituale, rischia di diventare Babele se è improntata al proprio egoismo e non persegue la gloria di Dio e il bene della umanità. Dio ci ha creati per la piena felicità.

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