Attualità

Presentata un’interrogazione parlamentare dalla parlamentare calabrese

Da comunicato stampa

la giovane deputata tropeana Dalila Nesci (M5S) commenta la manifestazione di domani organizzata da Libera e Osservatorio sulla ‘ndrangheta

Dalila Nesci Cittadina 5 stelle  Eletta alla Camera dei Deputati - Circoscrizione Calabria
Dalila Nesci Cittadina 5 stelle
Eletta alla Camera dei Deputati – Circoscrizione Calabria
«Iniziativa molto importante, per mostrare che la società civile non tollera gli attacchi al lavoro e li combatte». Così, la giovane deputata tropeana Dalila Nesci (M5S) commenta la manifestazione di domani organizzata da Libera e Osservatorio sulla ‘ndrangheta davanti alla Global Repair, l’azienda di Antonino De Masi, già vittima di usura bancaria, avvisato con 44 colpi di Kalashnikov lo scorso 13 aprile. Ci sarà una catena umana attorno all’edificio interessato dalla raffica di proiettili.
La parlamentare calabrese, che sull’azione ai danni dell’imprenditore ha presentato immediatamente un’interrogazione parlamentare, ringraziando gli organizzatori invita «tutte le coscienze a partecipare, perché è fondamentale restare vicini a Nino De Masi, che ha investito in Calabria garantendo lavoro a duecento persone».
Prosegue Nesci: «Non possiamo permetterci di lasciare da soli gli imprenditori onesti, che hanno già scelto da che parte stare e che con il loro coraggio e la loro resistenza testimoniano un esempio di vita, di impresa e di rapporti economici».
La deputata Cinque Stelle sottolinea: «Ci troviamo però a un bivio, perché la pazienza, la sopportazione e la fiducia nel sistema possono finire, se non c’è un’azione forte dello Stato, che in questo caso, come ho chiesto più volte, non solo con atti parlamentari, non può limitarsi a una protezione personale, ma deve includere misure più ampie che consentano a De Masi e ai suoi dipendenti di lavorare con ogni sicurezza».
«In questo senso – conclude Nesci – per De Masi le istituzioni della giustizia devono farsi carico, e al più presto, di dar corso alle conseguenze del riconoscimento, avvenuto in Cassazione, di usura bancaria. Il parlamento, invece, deve istituire una commissione apposita che indaghi sull’operato delle banche, così come proposto dallo stesso De Masi».

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Redazione
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