Fede e dintorni

Santa Bakhita e le vittime della tratta

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Santa Bakhita e le vittime della tratta.

– Ieri, 8 febbraio, nella giornata in cui si celebrava la memoria liturgica di Santa Bakhita, simbolo universale dell’impegno della Chiesa contro la tratta, l’umanità è stata impegnata per contrastare questo fenomeno unendosi in una maratona online di preghiera durata dalle 9 alle 17.
– Seguendo i diversi fusi orari, la maratona ha preso il via dall’Oceania, l’Asia e il Medio Oriente, per poi passare in Africa, Europa, Sud America e concludersi con il Nord America.
– E’ stata trasmessa in diretta streaming in cinque lingue (francese, inglese, italiano, portoghese, spagnolo) sul sito web http://www.preghieracontrotratta.org.
– Il tema è stato “La forza della cura. Donne, economia e tratta di persone”. Secondo i dati delle Nazioni Unite, le bambine e le donne rappresentano il 72 per cento delle vittime. I due terzi degli analfabeti del mondo sono donne.
– Papa Francesco, oltre il generoso supporto spirituale e sociale, ha dato alle donne, anche suore, anche un consiglio: Assumete un ruolo da protagoniste, combattete per questo vostro diritto. Non arrendetevi!”

Anno giubilare per santa Bakhita.
♦ Il giorno di Santa Giuseppina Bakhita (1869-1947), 8 febbraio, è stato, ancora una volta, Giornata Mondiale di preghiera contro la tratta delle persone. Ma è stato anche un giorno particolare per i 75 anni dalla morte della santa africana, immigrata in Italia e simbolo di mitezza e umiltà.
Anno giubilare, quindi, per Bakhita, la santa africana nata in Darfur nel 1869, schiavizzata dagli ottomani, riscattata da un console italiano e poi madre canossiana in Veneto. Il 2022 segna i 75 anni dalla morte avvenuta a Schio l’8 febbraio del 1947.
Santa Giuseppina Bakhita da bambina venne rapita dai mercanti di schiavi, liberata diventò suora e, dopo la sua canonizzazione avvenuta nel 2000, è diventata simbolo del riscatto per quanti sono vittime della tratta.
«Occorre fare ogni sforzo per debellare questo crimine vergognoso e intollerabile» ha detto con decisione papa Francesco domenica 6 febbraio, richiamando l’attenzione del mondo sulla la statua dell’artista Timothy Schmaltz collocata in Piazza San Pietro in onore della Santa, e dedicata alla iniziativa a lei collegata: “Liberare tutte le persone rese schiave”.
♦ L’opera d’arte è dedicata alle vittime della tratta e a tutte le donne, particolarmente alle suore impegnate per la loro liberazione.

Il tema della Giornata mondiale “In preghiera contro la tratta”: La forza della cura.
♦ Il tema dell’edizione di quest’anno, celebrata nella memoria di santa Bakhita, è stato: “La forza della cura. Donne, economia e tratta di persone”.
«È stata dedicata al tema “La forza della cura. Donne, economia e tratta di persone” l’VIII edizione della Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone – istituita da Papa Francesco nel 2015 -, celebrata l’8 febbraio.
Data scelta non a caso: in quel giorno infatti la Chiesa fa memoria di santa Giuseppina Bakhita, lei stessa vittima di tratta, simbolo universale dell’impegno della comunità ecclesiale contro il fenomeno e protettrice di tutte le vittime».

L’intervento di Papa Francesco.
Papa Francesco si è fatto presente con un videomessaggio:
«La violenza sofferta da ogni donna e da ogni bambina è una ferita aperta nel corpo di Cristo, nel corpo dell’umanità intera, è una ferita profonda che riguarda anche ognuno di noi».
È l’aperta denuncia di Papa Francesco, che ha aggiunto l’esortazione a «tenere viva l’indignazione» davanti a «ogni forma di schiavitù e di sfruttamento».

La forza della cura.
“La forza della cura: donne, economia e tratta di esseri umani”,tema di questa 8a Giornata mondiale di Preghiera e Riflessione contro la tratta di esseri umani , è stata vissuta ieri 8 febbraio 2002.
La scelta del tema ha proseguito quella dell’anno precedente, dove si è cominciato a riflettere sul legame tra economia e tratta di esseri umani.
Questa edizione del 2022 ha proposto di puntare sulle donne. Sono, infatti, le più colpite dalla violenza della tratta. Allo stesso tempo, hanno un ruolo fondamentale e importante nel processo di trasformazione dell’economia dello sfruttamento in quella della cura.
Secondo i dati delle Nazioni Unite, le bambine e le donne rappresentano il 72 per cento delle vittime. I due terzi degli analfabeti del mondo sono donne.
Perciò il comitato promotore della giornata ha deciso quest’anno di mettere al centro “la forza della cura e le donne”.

♦  “La pandemia – ha dichiarato suor Gabriella Bottani, coordinatrice della Giornata – ha aumentato il business della tratta, le condizioni di vulnerabilità per le persone più a rischio e le disuguaglianze tra uomini e donne.
♦  Tutto questo va affrontato con coraggio. Noi donne, dunque, dobbiamo assumere un ruolo da protagoniste per promuovere un sistema economico nuovo, fondato sulla forza della cura”.
“Con questa Giornata – ha concluso suor Bottani – abbiamo riflettuto insieme per approfondire le cause della tratta ed individuare possibili cammini di liberazione. La violenza causata dallo sfruttamento può essere trasformata con gesti di cura e di solidarietà. Tutti siamo chiamati a custodire la dignità di ogni persona”.

“La forza della cura: donne, economia e tratta di esseri umani” è il tema di dell’8a Giornata mondiale di Preghiera e Riflessione contro la tratta di esseri umani vissuta ieri 8 febbraio 2002. – La scelta del tema ha proseguito quella dell’anno precedente, dove si è cominciato a riflettere sul legame tra economia e tratta di esseri umani. – Questa edizione del 2022 propone di puntare sulle donne. Esse sono, infatti, le più colpite dalla violenza della tratta. Allo stesso tempo, hanno un ruolo fondamentale e importante nel processo di trasformazione dell’economia dello sfruttamento in quella della cura: la presenza e partecipazione delle donne fondamentale. Papa Francesco ha dato loro anche un consiglio: Combattete per questo vostro diritto. Non arrendetevi!”

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