Fede e dintorni

Un sacerdote pensava di aver fallito

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Un sacerdote pensava di aver fallito.

– Ho incrociato questa bella storia postata sul web spagnolo da Luis Osorio. La traduzione automatica mi ha permesso di conoscere subito il suo contenuto.
– Una storia vera? Certamente verosimile. Perché trova riscontro nella mia esperienza di sacerdote ed anche nelle esperienze di vita di tanti fedeli che, tentati da scoraggiamento dopo l’apparente fallimento seguito ad un’azione di bene, hanno dovuto ricredersi che alla fine “Dio scrive diritto sulle righe storte degli uomini”. Anzi, sulle macerie umane sa costruire edifici meravigliosi.
– E allora coraggio fratello, sorella! Chissà quante storie di scoraggiamento hai da raccontare, particolarmente quelle vissute con l’intenzione di fare il bene. Il Signore ricostruisce tutto in maniera più bella. Non dire più: “Oggi Dio non ha fatto nulla”, solo perché i tuoi occhi non vedono nulla. Impara a dire piuttosto: “Signore, donami occhi per vedere la tua volontà di salvezza nelle tante sconfitte della vita”. Ricordi la storia biblica di Giuseppe venduto come schiavo dai suoi fratelli? 

Il sacerdote di una piccola città non dimenticherà più quel giorno.
♦ Invitato dalla comunità parrocchiale, era arrivato a quella chiesa con grande fiducia e motivato abbastanza per celebrare un’altra messa serale.
Il tempo passava, ma i fedeli non venivano.
Dopo 15 minuti di ritardo entrarono tre bambini. Dopo 20 minuti entrarono due giovani.
Così il sacerdote decise di iniziare la messa con quei cinque fedeli.
Durante la messa, una coppia entrò e si pose a sedere negli ultimi banchi della chiesa.
Mentre il sacerdote si accingeva a tenere l’omelia, entrò un altro uomo, mezzo sporco, con una corda in mano.

♦ Pur deluso e senza capire il motivo di quella scarsa partecipazione dei fedeli, il sacerdote continuò la celebrazione della messa in maniera vivace e predicò con dedizione e zelo.

♦ Quando stava tornando a casa, fu aggredito e picchiato da due ladri che gli rubarono la borsa contenente la sua Bibbia e altri oggetti di valore.
♦ Arrivato alla sua abitazione, dopo essersi medicate le ferite, sul diario descrisse quel giorno come:
1) il giorno più triste della sua vita,
2) il giorno più infruttuoso del suo ministero,
3) il giorno più infelice della sua attività pastorale.

Dopo cinque anni, il sacerdote ritornò in quella chiesa e decise di condividere questa storia con i suoi fedeli.
Quando finì di raccontare la storia, una coppia distinta di quella parrocchia lo fermò e disse:
– Padre, la coppia della storia che sedeva in fondo alla chiesa eravamo noi. Eravamo sull’orlo della separazione per vari problemi e disaccordi nella nostra casa. Quella sera avevamo deciso il nostro divorzio, ma prima abbiamo pensato di venire in chiesa per lasciare le nostre promesse e poi ognuno sarebbe andato per la sua strada. Ma lì in chiesa abbiamo abbandonato la decisione della separazione dopo aver ascoltato la sua omelia quella stessa sera. Ed ora oggi siamo qui con casa e famiglia ricostruite.

Mentre la coppia parlava, uno degli imprenditori di successo che contribuiva a sostenere la chiesa, salutò tutti, chiedendo di parlare e, avuta l’opportunità, disse:
– Padre, io sono l’uomo che entrò mezzo sporco con una corda in mano. Ero sull’orlo della bancarotta, perso nella droga, mia moglie e i miei figli erano andati via di casa a causa delle mie violenze. Quella sera cercai di impiccarmi, ma la corda si ruppe. Allora decisi di comprarne un’altra… Quindi vidi la chiesa aperta, e decisi deciso di entrare, anche se ero sporco e con la corda in mano.
Quella sera, la sua omelia mi ha trafitto il cuore e sono ripartito dalla chiesa con la voglia di vivere.
Oggi sono libero dalla droga, la mia famiglia è tornata a casa e sono diventato il più importante uomo d’affari della città.

Dalla porta d’ingresso della sacrestia, il sacrestano gridò:
– Padre, io ero uno di quei ladri che l’hanno derubato. L’altro è morto quella stessa notte quando abbiamo fatto la seconda rapina.
Nella sua borsa c’era una Bibbia. Io l’ho letta ogni volta che mi svegliavo alla mattina. Dopo aver letto tanto, decisi di inserirmi in questa chiesa.

Il sacerdote rimase scioccato e cominciò a piangere insieme ai fedeli: quella sera che egli considerava una sera di fallimento fu una sera molto fruttuosa.

Morale della storia
1- Esercita la tua vocazione (lavoro / missione) con dedizione e zelo indipendentemente dal numero di partecipanti.
2- Dai il massimo ogni giorno, perché ogni giorno sei uno strumento di bene per la vita di qualcuno.
3- Nei giorni peggiori della tua vita puoi ancora essere una benedizione nella vita di qualcuno.
4- Il giorno che consideri il giorno più infruttuoso della tua vita sulla terra, è in realtà il giorno più produttivo nel mondo spirituale.
5- Dio usa le cattive circostanze della vita per produrre grandi vittorie.
6- Non dire mai: “Oggi Dio non ha fatto nulla”, solo perché i tuoi occhi non vedono nulla.
(fonte: dal web spagnolo).

Quante volte siamo tentati da scoraggiamento dopo l’apparente fallimento seguito ad un’azione di bene… Ma poi, forse, abbiamo dovuto ricrederci e riconoscere che veramente “Dio scrive diritto sulle righe storte degli uomini”. Anzi, sulle macerie umane Egli sa costruire edifici meravigliosi. – E allora coraggio fratello, sorella! Chissà quante storie di scoraggiamento hai da raccontare, particolarmente quelle vissute mentre avevi intenzione di fare il bene. Il Signore ricostruisce tutto in maniera più bella. Non dire più: “Oggi Dio non ha fatto nulla”, solo perché i tuoi occhi non vedono nulla. Impara a dire piuttosto: “Signore, donaci occhi per vedere la tua volontà di salvezza nelle tante sconfitte della vita”. – Ricordi la storia biblica di Giuseppe venduto come schiavo dai suoi fratelli?

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