Nella cornice dell’Isola La cover band degli Evolution Sono considerati tra i più grandi artisti di rock progressivo di sempre assieme agli Yes, King Crimson, Emerson, Lake and Palmer e Genesis. La rockband inglese dei Pink Floyd è nata a Cambridge nel 1964 e da allora, da quando ci fu quell’incontro tra Syd Barrett e […]
Dopo i saluti iniziali di Virginia Celano, che ha spiegato come “U ricriju r’u me’ cori” sia una silloge pervasa dall’amore del poeta per la Calabria, Pasquale De Luca ha chiarito come l’uso delle nuove tecnologie causi la perdita della parola dialettale, fenomeno che invece nel libro di Rocco Nassi si inverte, dal momento che è costituito da numerosi termini arcaici. Una volta spiegato le diversità tra un vernacolo e l’altro, all’interno del dialetto calabrese, diversità che hanno origine in cause storiche, De Luca ha detto come la poesia possa essere considerata la forma d’arte più povera e più sentita e come per il poeta risulti invece come una sorta di rivelazione dei propri segreti che, diventando un libro, consente agli altri di riflettere per mezzo dei versi.
Torna a nuova vita «Parva Favilla», periodico d’impegno cristiano e culturale fondato dal Venerabile don Francesco Mottola, che giunge al terzo numero del 2010. A circa settant’anni dalla fondazione, il periodico può essere considerato uno dei più longevi della regione. Come ha avuto modo di spiegare alla stampa l’attuale vicedirettore della rivista don Francesco Sicari, era il 1933, infatti, quando don Mottola, che allora si trovava nel seminario di Catanzaro, aprì il suo animo agli altri attraverso questo periodico.