Fede e dintorni

Vivere cristianamente la Settimana Santa

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Vivere cristianamente la Settimana Santa.

La Settimana Santa è una settimana privilegiata, perché ci dà la possibilità di vivere intensamente la Passione, Morte e Risurrezione di Cristo che il Mistero centrale della nostra fede.
– Lo testimoniano anche le numerose tradizioni che sono sorte a riguardo (sacre rappresentazioni, processioni, via crucis, pratiche penitenziali particolari e poi dolci tipici…).
– Il vero cristiano, pur vivendo le tradizioni locali, sa che è nella Sacra Liturgia e nei Sacramenti che può rivivere a pieno il Mistero. E allora deve disporre il suo tempo e il suo animo all’incontro con Cristo che muore e risorge.
– Con la Domenica delle Palme si entra nella Grande Settimana per vivere ultimi avvenimenti della vita terrena di Gesù (passione, morte in croce) per entrare nella gloria della Risurrezione. Il “guadagno” spiritale che ne deriverà non deluderà!

Vangelo di questa domenica (Lc 19,28-40)
In quel tempo, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.
Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui. E se qualcuno vi domanda: “Perché lo slegate?”, risponderete così: “Il Signore ne ha bisogno”».
Gli inviati andarono e trovarono come aveva loro detto. Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate il puledro?». Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno».
Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo:
«Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!».
Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli».
Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».

Vivere la settimana Santa
L’entrata di Gesù nella città santa, Gerusalemme, assume, per esplicita iniziativa del Maestro divino il segno di una pubblica manifestazione della sua regalità messianica di fronte ai discepoli, alle folle e agli avversari. Gesù è nato per compiere gli eventi di cui noi facciamo memoria nella Settimana Santa. In essi, infatti, Gesù rivela l’amore di Dio e nello stesso tempo il mistero della nostra vita che ci è stata data per essere donata.

I riti della Settimana Santa sono i più antichi e i più importanti di tutto l’anno liturgico.
La Domenica delle Palme celebra l’ingresso di Gesù in quella Gerusalemme, e fa entrare anche noi non tanto in Gerusalemme, quanto nella celebrazione degli eventi lì accaduti: la passione e la morte di Gesù. La liturgia ci propone l’ascolto del racconto intero della passione secondo Matteo, così da avere uno sguardo sul mistero della Croce, sul mistero di colui che «umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce».

Giovedì santo – A Gerusalemme, nella sua ultima Cena, il Signore istituirà l’Eucaristia, il sacramento che renderà presente in ogni tempo il sacrificio della croce che si compirà il giorno dopo. Nel segno del pane spezzato, (l’eucaristia) Gesù anticipa il suo sacrificio sulla croce.

Venerdì santo – la memoria del grande sacrificio offerto da Cristo per “attirare tutti a sé” ed offrire a tutti l’infinita misericordia di Dio.

Sabato santo, infine, nella Veglia pasquale (origine di tutte le domeniche), si rinnova quel Battesimo che ci fa partecipi della croce di Cristo, cioè della vita donata per amore, per essere un giorno partecipi anche della sua gloria.

♦ A questi momenti fondamentali del culto cristiano, la pietà popolare, nel corso dei secoli, ha aggiunto altre espressioni di fede:

  • la visita all’Eucaristia nelle diverse chiese il Giovedì santo (una volta si chiamava “visita dei sepolcri”);
  • la Via Crucis nel Venerdì santo;
  • processioni e formule di preghiera che fanno memoria della passione, morte e risurrezione di Gesù, come pure delle sofferenze della Vergine Maria…

Tutte queste devozioni sono complementari, cioè hanno un senso pieno se si aggiungono ai riti liturgici della Chiesa. Diversamente sarebbe come accumulare un ricco arredamento senza avere la casa.

Non ci resta che viverla, la settimana santa. Nella morte di Gesù, il Figlio obbediente, risorgeremo e riceveremo una vita nuova.

Domenica delle Palme e Domenica della Passione – Oggi l’entrata messianica di Gesù in Gerusalemme: in ricordo del suo trionfo si benedicono le palme e si legge anche il racconto della sua passione e della sua morte. – Dinanzi agli sconvolgimenti e crudeltà che si abbattono principalmente sui poveri e più deboli, imploriamo con tutto il cuore: “Signore Gesù, salva il nostro mondo, sconvolto da guerre e violenze!” – La Settimana Santa ci fa rivivere gli eventi della passione, morte e risurrezione di Cristo. Ma occorre entrarvi con amore, per potere partecipare in profondità.

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