Politica

Altro manifesto contro la maggioranza

Un nuovo manifesto su tutti i muri di Tropea. Per l’ennesima volta la forza di minoranza “Udc – Identità in progress” sceglie questo tipo di messaggio pubblico per rivolgere il proprio dissenso alla maggioranza. Il manifesto infatti, dominato da una vignetta centrale e che campeggia ormai su ogni angolo della cittadina tirrenica, reca in calce nuovamente la firma dell’avvocato Giovanni Macrì.
Se l’ultima volta il sindaco Antonio Euticchio era stato paragonato ironicamente al protagonista de «Il fuggitivo», questa volta veste i panni di Robert Redford nel film «In ostaggio», storia drammatica che andò in tutte le sale nel 2004, e viene corredato dalla lapidaria frase: «La storia di un “Sindaco” che non accettava compromessi». Anche il sottotitolo, dunque, viene utilizzato per lanciare note di biasimo al dottor Euticchio.
Questa volta, oltre al titolo, sono stati inoltre inserite brevi descrizioni dei protagonisti della scenetta, seguita a sua volta dal commento molto esplicito che recita: «… ed assomiglia sempre più ad un governo balneare». Il messaggio, che più d’ogni altra cosa si distanzia da un panegirico, è diretto ed essenziale. Viene inoltre denunciata la presenza di una «regia occulta» dietro l’operato dell’attuale amministrazione che, inoltre, viene indicata come l’artefice di questo stato di cose. È la lista «Libertà e partecipazione» ad essere indicata infatti per la «produzione» dell’opera. Ma passiamo ai personaggi del manifesto. Il ruolo di «ostaggio», come già anticipato, è interpretato da «un sindaco», legato sulla prora della piccola imbarcazione che domina la scenetta. «Il pirata capriccioso», seduto sulla fiancata destra dell’imbarcazione, è invece il ruolo scelto per il «vice sindaco», il dottor Sandro Cortese, che la matita dell’anonimo artista ha corredato di lecca-lecca in pugno e bandana in testa. Ma il personaggio più importante, accompagnato da un pensiero contenuto in una piccola nuvoletta alle sue spalle, è quello di «un assessore al turismo», che interpreta «l’uomo col pennacchio». È lui in effetti il personaggio meglio caratterizzato, alle spalle del quale si legge la frase: «a ligammu a “varca” di…».
La vignetta è completata poi dalle figure di due poveri «naufraghi», che altro non sono se non «i cittadini di Tropea», e dall’immagine dello scoglio di Santa Maria dell’Isola, sempre più sommerso rispetto alle scorse vignette, dal quale si leva l’urlo: «uffa!! Mi dimetto anch’io». Non si capisce bene se l’urlo sia proprio quello disperato della chiesetta, icona del turismo regionale, chiusa da tempo ai visitatori per lavori di manutenzione alla roccia, o se appartenga ad una ignota figura che presto entrerà a far parte di nuovi manifesti. Chissà se nelle intenzioni di Macrì c’era anche quella di lasciare tutti con questo dubbio. Un’ultima piccola curiosità è legata ad un aneddoto raccolto in giro tra la gente che commenta divertita i manifesti. Pare che questi ultimi siano stati affissi una prima volta già l’altro ieri e, prontamente rimossi per ordinanza del sindaco, siano stati nuovamente riattaccati il giorno dopo con la complicità di una notte uggiosa.

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Francesco Barritta
Docente ordinario di Lingua e letteratura italiana e Storia presso il Nautico di Pizzo (VV), è giornalista iscritto all'albo professionale dell'Ordine dei giornalisti della Calabria, elenco pubblicisti. Ha diretto varie testate giornalistiche, tra cui Tropeaedintorni.it