Fede e dintorni

2 novembre: Io credo risorgerò.

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

2 novembre: Io credo risorgerò.

– “Io credo risorgerò: questo mio corpo vedrà il Salvatore!” – Ascolta, o Dio, la preghiera che la comunità dei credenti innalza a te nella fede del Signore risorto, e conferma in noi la beata speranza che insieme ai nostri fratelli defunti risorgeremo in Cristo a vita nuova.
– Ancora un due novembre particolare quello di oggi, segnato dal dolore per le vittime del virus Codiv-19, inquietato dai numeri del contagio che non accenna a esaurirsi, anche con la massiccia campagna di vaccinazione in tutto il mondo.
– Ma questo giorno della Commemorazione di tutti i fedeli defunti resta ancora contraddistinto dalla speranza alimentata dalla continua preghiera. La memoria dei nostri cari defunti resta un dolce dovere e una grata circostanza: nella preghiera di suffragio possiamo dire loro le cose più belle e sincere, le parole dell’amore, non dell’amore vuoto, ma dell’amore rivestito di fede e di speranza. Ed essi, che ormai sono nella luce di Dio, ce le restituiscono con la loro memoria.
– Il suffragio, oggi, si arricchisce con la speciale Indulgenza plenaria, applicabile ai nostri defunti che anche quest’anno è stata prolungata per tutto il mese di novembre. – O
ggi possiamo fare solo una visita breve, contingentata per non creare assembramenti e favorire la diffusione del virus. – Nel visitare brevemente le tombe dei nostri cari, o anche nel semplice e grato ricordo che facciamo di essi in ogni chiesa, non manchi l’atto di fede nella risurrezione che ha promesso Gesù, principio della resurrezione di tutti coloro che credono in Lui.

Dal Vangelo di Giovanni.
♦ Disse Gesù: “Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv 6,37-40).

La volontà di Dio.
♦ Il messaggio rivoluzionario è che chiunque “Vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna…e io lo risusciterò”.
Noi sappiamo per esperienza che il corpo si decompone: ma il corpo non è tutto l’uomo!
♦ L’uomo come persona è partner del dialogo con Dio, e Lui non lo lascia cadere, non lo dimentica, perché Dio è fedele alle sue promesse. Dio ha scritto nel palmo della sua mano ognuno di noi, e di nessuno si dimentica, perché Lui è Padre.
Questo è il cuore del messaggio che Gesù ci ha lasciato. Per questa verità, Gesù si è fatto uomo, è morto in croce ed è risorto: per renderci partecipi della gioia della risurrezione: “Dona loro, Signore, e a tutti quelli che riposano in Cristo, la beatitudine, la luce e la pace”.

Ricordiamo le parole della fede.
Oggi i cristiani si impegnano ad accogliere e professare con coraggio la loro fede  nella resurrezione di Cristo, principio della resurrezione di tutti coloro che credono in Lui.
Dice Gesù: “Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno”. (Gv 11,25-26)
Dice il Signore: “Questa è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.
Gesù è morto ed è risorto; così anche quelli che sono morti in Gesù Dio li radunerà insieme con lui. E come tutti muoiono in Adamo, così tutti in Cristo riavranno la vita. (1Ts 4,14; 1Cor 15,22)
Signore, invochiamo la tua misericordia per i nostri fratelli defunti; dona loro di partecipare alla pasqua eterna nella tua dimora di luce e di pace.
Arrivederci in Paradiso!

♦ Accendere la speranza in una fede convinta.
In questo tempo di pandemia del coronavirus tutto ancora sembra parlare di morte: è nata anche la necropolitica: chi possa avere più diritto a vivere e chi invece debba rassegnarsi ad affrontare la morte. – Ma oggi, 2 novembre, Gesù trova il modo di rivelarci l’amore del Padre, il quale vuole che nessuno dei suoi figli muoia per il peccato, ma che si converta e viva. Anche Gesù ha pianto alla morte dell’amico Lazzaro, egli si reca a Betania e conforta le sorelle con le parole: «Io sono la risurrezione e la vita».
– Ed ogni comunità oggi può rivivere l’annuncio della speranza nei suoi momenti liturgici e tradizionali nell’intimità della famiglia o seguendo le tante dirette televisive delle varie celebrazioni.

Sorella morte.
San Francesco d’Assisi, ormai riconciliato con Dio, con se stesso e con il creato, verso la fine della vita riesce a riconciliarsi anche con la morte, tanto da arrivare a definirla “sorella”, segno che anche per lui si è trattato di un mistero da capire e accogliere.
A differenza della società odierna, che tenta ogni modo di nascondere la realtà della morte, illudendosi di essere eterna, san Francesco c’insegna a guardarla, a capirla, a considerarla una “sorella”, parte di noi.
In fondo, è un fatto reale quanto l’esistere. È un atto di onestà intellettuale, ancor prima che spirituale.
La paura di fronte a “sorella morte” è certamente dettata dall’ignoto, dal non sapere cosa ci sia al di là della “porta”, e questo crea un certo disagio. Ma Gesù si è fatto uomo per aiutarci a vivere “da Dio”; è morto, sepolto e disceso agli inferi affinché nessuno si sentisse escluso dalla sua azione di salvezza.
Affinché noi non abbiamo paura e non ci sentiamo soli e abbandonati, in balia delle nostre paure, Gesù stesso ha scelto di “abitare” ogni luogo, anche il più infimo, pur di “farci compagnia” in quel momento.
Non c’è “spazio” della vita e della morte che lui non abbia visitato, e questo ci dà la certezza che Lui ci accoglierà a braccia aperte in qualunque situazione verremo a trovarci: sia oggi nel peccato, sia domani nella morte, Lui c’è.
Sorella morte non ci farà più paura.

Oggi, due novembre, abbiamo bisogno di gridare la nostra fede nella risurrezione. – Dice Gesù: “Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno”. (Gv 11,25-26) – I cristiani oggi fanno preghiere e gesti sacri per intercedere presso Dio per le anime di tutti coloro che li hanno preceduto nel segno della fede e si sono addormentati nella speranza della risurrezione. Sorella morte non ci farà più paura.

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