Fede e dintorni

Amerai Dio e il prossimo

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Amerai Dio e il prossimo.

– L’uomo cerca di conoscere sempre di più ed è sempre alla ricerca di Dio. Nel vangelo di oggi leggiamo di un uomo, uno scriba, che vuole sapere come potere raggiungere Dio con sicurezza. Questo vuole significa la sua domanda su quale sia il comandamento più importante.
– Gesù risponde in modo essenziale: da tutta la Legge si, ricava il solo comandamento che rivela lo spirito della Legge stessa: ” Amerai il Signore tuo Dio”. – Comandamento che è divenuto una preghiera che bisogna avere sempre nel proprio cuore, nella propria mente, nelle proprie mani e nella propria casa.
– Gesù vi aggiunge la necessità di metterlo in pratica mediante quell’amore per il prossimo che permette a ciascuno di verificare se ama davvero Dio: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”.
– Lo scriba allora, felice di essere riconfortato nella propria fede, si felicita con Gesù: ecco che l’uomo si complimenta con Dio, l’uomo che è contento di ritrovarsi in accordo con Dio!
– E Gesù conferma lo scriba nella sua fede, rassicurandolo che non si sta sbagliando: “«Non sei lontano dal regno di Dio». – Quando vogliamo verificare se il nostro essere cristiani è secondo il Vangelo dobbiamo guardare al Crocifisso e alle sue due direzioni: quella verticale, orientata a Dio, e quella orizzontale, che abbraccia il prossimo in un unico amore, perché i cuori, i sensi e le menti si aprano al comandamento dell’amore. Il discepolo di Cristo si impegna a fare sovrabbondare l’amore anche dove c’è odio.

Dal Vangelo di questa domenica (Mc 12,28-34).
♦ In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
♦ Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Riporre tutto nell’amore.
♦ Oggi il Signore ci viene incontro e ci chiede “tutto”: «Con tutto il cuore e con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutta la forza». Egli ci domanda di gettare “tutto” il nostro essere nell’amore per lui e, inseparabilmente, ci invita ad amare il prossimo – chiunque esso sia – come noi stessi.
♦ La Parola di Dio oggi ci chiede di investire “tutto” nell’amore!
Ma vi è una premessa, anzi un fondamento: «Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore!»; che significa: «Ascolta: l’unico Signore è il Dio-amore!». Sì, ci è chiesto di investire tutto nell’amore reciproco, perché tutto quello che oggi signoreggia nel mondo ed è senza amore, crollerà. Solo l’amore non passerà mai.
Per camminare sulla via dell’amore non siamo soli! Gesù, il sommo sacerdote, è al nostro fianco: «Egli infatti è sempre vivo per intercedere a nostro favore». Intercede oggi per noi perché, insieme a lui, amiamo come egli ci ha amati.
L’amore non è un ideale irraggiungibile: tutti i santi che domani festeggeremo ce lo ricordano. Davvero, il Signore ci chiede “tutto” per donarci il “tutto” del suo amore!
(fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze).

Amore verso il creato.
Oggi il doppio comandamento passa necessariamente attraverso la cura e l’amore per il creato, il rispetto per la natura e l’impegno concreto e globale di fronte ai terribili cambiamenti climatici.
Appello di Papa Francesco sul cambiamento climatico (30 ottobre 2021).
«Il cambiamento climatico può essere affrontato soltanto attraverso una corresponsabilità mondiale, una solidarietà fondata sulla giustizia, sulla condivisione di un comune destino e sulla coscienza dell’unità della famiglia umana, progetto di Dio per il mondo».

Per la preghiera.
♦ Signore Gesù, tu ci hai donato il comandamento dell’amore di Dio e dell’amore del prossimo come strada per una vita buona e felice; donaci la grazia di praticarli ogni giorno.
♦ Signore Gesù, tu sei il gran sacerdote che offre al Padre la vita, ti preghiamo per coloro che hai chiamato a partecipare alla tua stessa missione. Rendi santi i nostri sacerdoti.
♦ Signore rinnova la nostra fede nella vita oltre la morte: ti preghiamo per coloro che hanno concluso il cammino terreno: concedi ad essi la pienezza della tua felicità in Paradiso.
♦ Padre santo, dona a tutti popoli il coraggio di vivere e sperare con la forza della carità e della condivisione; ed alla nostre famiglie concedi sempre fede, unità, amore.
♦ Spirito Santo, aiutaci ad accogliere ogni giorno i comandamenti di Gesù, perché ci accompagnino in tutte le nostre vie. Aiutaci ad amare Dio con tutto il nostro cuore, tutta la nostra intelligenza e tutte le nostre forze, e il nostro prossimo come noi stessi. – Amen.

Halloween, una ricorrenza di cui non abbiamo bisogno.
Spirito pieno o zucca vuota?

♦ Ogni anno la Chiesa celebra la solennità di Tutti i Santi, per ricordare che la nostra vita terrena è orientata alla vita eterna in cielo, e che già ora viviamo in comunione con chi, avendo vissuto una fede autentica, ora contempla Dio nella beatitudine celeste.
♦ I santi sono modelli da seguire per vivere da figli di Dio, con Cristo che ci indica la direzione per riconoscere la volontà di Dio nella nostra vita.
La solennità di Tutti i Santi è quindi una festa di speranza in cui il cielo e la terra si incontrano per ricordarci che il nostro fine è la santità: è una ricorrenza importante che riempie i cuori e lo spirito dell’amore di Dio

♦ Per tale motivo, non si spiega perché, negli ultimi anni, anche nei nostri paesi europei, si è diffusa la festa di Halloween. Tutti ricordiamo le pellicole cinematografiche americane in cui i bambini girano mascherati per le case pronunciando la famosa frase «Dolcetto o scherzetto».
Già questa tradizione mostra quanto la solennità sia stata svuotata del suo vero significato, riducendola a una carnevalata, in cui alla memoria dei santi si sostituisce l’evocazione di streghe, zombi, e la minaccia di scherzetti più o meno innocui.
♦♦ Un’usanza inutile che però nasconde qualcosa di estremamente pericoloso: il satanismo.
Se noi diamo poco valore a questa ricorrenza, privandola del suo significato spirituale, non fanno altrettanto coloro che praticano i riti satanici, e proprio in questa notte celebrano messe nere, profanano i cimiteri utilizzando le ossa dei defunti per i loro riti e compiono tante altre azioni persino criminali, danneggiando l’animo umano e privandolo della sua dignità filiale con Dio.

♦ Perciò a noi la decisione: desideriamo vivere in pienezza la nostra comunione con i santi e con tutti i nostri fratelli e sorelle, oppure vogliamo permettere che regni il potere del male e il vuoto interiore?
Spirito pieno o zucca vuota?
(don Giuseppe Lacerenza, ssp, in ladomenica.it).

Siamo felici di accogliere il doppio comandamento sull’amore: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”… «Amerai il tuo prossimo come te stesso… Non c’è altro comandamento più grande di questi». – E oggi questo doppio comandamento passa necessariamente attraverso la cura e l’amore per il creato, il rispetto per la natura e l’impegno concreto e globale di fronte ai terribili cambiamenti climatici. – La natura ha accelerato certi cambiamenti. Fenomeni che prima si verificavano di rado, oggi sono diventati emergenze quotidiane: inondazioni e distruzioni, terremoti ed eruzioni vulcaniche, incendi di sempre più vaste proporzioni. Grandi sono i disagi e i danni. Il comandamento dell’amore ha come destinazione anche la una natura ferita che deve essere guarita. Tutti dobbiamo metterci in marcia verso il nuovo creato che ci attende.

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