Fede e dintorni

Ascoltare Gesù per guarire

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Ascoltare Gesù per guarire.

In questi giorni di “mute” Quarantore, fatte di sola visita e di silenziosa preghiera personale e non comunitaria a causa del coronavirus, per il quale abbiamo ricevuto il divieto di non “fare assemblea”, abbiamo avuto occasione di parlare di più a Gesù, a bocca muta. ma anche di ascoltarlo di più, per il gran silenzio che regnava in chiesa.
– E abbiamo rivolto a Gesù (sempre a bocca muta) parole trasportate dai social, molto belle: “Caro Gesù, non celebreremo più la messa nelle nostre comunità, l’Eucarestia che nutre il nostro cammino, e non sappiamo fino a quando. Siamo smarriti e confusi, attoniti e perplessi. – Ma, responsabilmente, ci atteniamo a quanto ci viene chiesto per fermare il contagio e salvare i deboli, come tu ci hai insegnato. – Che questo digiuno più duro di ogni digiuno, ci converta nel profondo, ci aiuti a ritrovare la fede dei martiri, l’ardore degli innamorati, ci unisca alle comunità perseguitate, a quante non possono celebrare per mancanza di preti, ci apra la mente e il cuore per capire quale dono abbiamo fra le mani, quale sorgente inesauribile custodiamo troppo spesso con colpevole superficialità. – Questo tempo di digiuno sia desiderio fiamma che si ravviva in attesa della Pasqua. – Grazie, Signore, per questo inatteso ed esigente segno. Rendici capaci. (P. Curtaz).

E ciascuno può aver ascoltato la voce di Gesù che parlava dall’Ostensorio diventato Croce, la sua croce:

  • A te che tante volte mi hai guardato senza vedermi e mi hai sentito senza ascoltarmi.
  • A te che tante volte hai promesso di seguirmi da vicino e, senza sapere perché, ti sei allontanato dalle orme che ho lasciato nel mondo perché non ti perdessi.
  • A te che non sempre credi che io sia al tuo fianco, che mi cerchi senza trovarmi e a volte perdi la speranza di incontrarmi.
  • A te che a volte pensi che io sia solo un ricordo e non capisci che sono vivo.
  • Io sono l’inizio e la fine; sono la via perché tu non ti perda, la verità perché tu non sbagli e la vita perché tu non muoia.
  • Il mio tema preferito è l’amore, che è stato la mia ragione per vivere e per morire.
  • Sono stato libero fino alla fine; ho avuto un ideale chiaro e l’ho difeso con il mio sangue per salvarti.
  • Sono stato maestro e servitore, sono sensibile all’amicizia e aspetto da tanto tempo la tua.
  • Nessuno come me conosce la tua anima, i tuoi pensieri, il tuo cammino, e so molto bene quanto sia grande il tuo valore.
  • So che a volte la tua vita sembra povera agli occhi del mondo, ma so anche che hai tanto da dare, e sono certo che nel tuo cuore ci sia un tesoro nascosto: conosciti e allora riserverai un posto per me.
  • Se sapessi da quanto tempo busso alla porta del tuo cuore e non ricevo risposta!
  • A volte soffro quando mi ignori e mi condanni, come Pilato. Soffro anche quando mi rinneghi, come Pietro, e quando mi tradisci, come Giuda.
  • Oggi ti chiedo di unirti al mio dolore, di prendere su di te la tua piccola croce insieme alla mia.
  • Ti chiedo pazienza con i nemici, amore per il coniuge, responsabilità nei confronti dei figli, tolleranza con gli anziani, comprensione con i fratelli, compassione verso chi soffre, servizio nei confronti di tutti, come io ho vissuto e ho insegnato.
  • Non vorrei vederti egoista, ribelle, pessimista.
  • Vorrei che la tua vita fosse allegra, sempre giovane e cristiana.
  • Ogni volta che ti scoraggi, cercami e mi troverai.
  • Ogni volta che ti senti stanco, parla con me, raccontami i tuoi problemi.
  • Ogni volta che pensi di non servire a nulla, non deprimerti, non ritenerti inferiore, non dimenticare che avrò bisogno della tua piccolezza per entrare nell’anima del tuo prossimo.
  • Ogni volta che ti sentirai solo non dimenticare che sono con te.
  • Non stancarti di chiedermi, io non mi stancherò di darti.
  • Non stancarti di seguirmi, io non mi stancherò di accompagnarti.
  • Non ti lascerò mai solo.
    Il tuo Gesù.

Invito di S. Alfonso.
Anima mia, alza gli occhi e contempla Gesù crocifisso. Guarda l’Agnello divino, sacrificato su un altare di dolore.
Pensa che egli è il Figlio prediletto dell’eterno Padre e che è morto per amor tuo.
Egli ha le braccia aperte per accoglierti, il capo chino per darti il bacio della pace, il costato aperto per accoglierti.
Non merita forse di essere amato un Dio così buono e pieno d’amore?
Dalla croce il tuo Signore ti dice: “Figlio, chi mai al mondo ti ha amato più di me, tuo Dio?”

Davanti a Gesù Eucaristia solo, a causa del coronavirus: “Caro Gesù, non celebreremo più la messa nelle nostre comunità, l’Eucarestia che nutre il nostro cammino, e non sappiamo fino a quando. Siamo smarriti e confusi, attoniti e perplessi. – Ma, responsabilmente, ci atteniamo a quanto ci viene chiesto per fermare il contagio e salvare i deboli, come tu ci hai insegnato. – Che questo digiuno più duro di ogni digiuno, ci converta nel profondo, ci aiuti a ritrovare la fede dei martiri, l’ardore degli innamorati, ci unisca alle comunità perseguitate, a quante non possono celebrare per mancanza di preti, ci apra la mente e il cuore per capire quale dono abbiamo fra le mani, quale sorgente inesauribile custodiamo troppo spesso con colpevole superficialità”. – Dalla croce il Signore dice: “Figlio, chi mai al mondo ti ha amato più di me, tuo Dio?” – (Crocifisso dipinto dal giovane avvocato S. Alfonso Maria de Liguori nel 1719).

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