Fede e dintorni

Cercare le cose di lassù

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Cercare le cose di lassù.

– Una vita non orientata a Dio è vanità! Come cristiani, dobbiamo riconoscere i veri doni che ci sono dati.
– La liturgia di questa domenica ci pone innanzi una sfida: saper scoprire i veri tesori della vita.
– La ricchezza più preziosa per noi è la fede? Oppure cerchiamo ciò che materialmente sembra garantirci felicità e prosperità?
– Ciò che veramente conta è essere ricchi di Dio. Accumuliamo tesori davanti a Dio e fissiamo i nostri occhi in Cristo che ci invita a tenerci lontani da ogni cupidigia, ricordandoci che la nostra vita non dipende dai nostri beni.
– San Paolo ci esorta. “Cercate le cose di lassù!”
– O Padre, mostra la tua continua benevolenza e assisti il tuo popolo, che ti riconosce creatore e guida. Rinnova l’opera della tua creazione e custodisci ciò che hai rinnovato. Amen.

Dal Vangelo di questa domenica (Lc 12,13-21).
♦ In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità».
Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
♦ Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni.
Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertiti!”.
Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Vivere con saggezza.
♦ Ripercorrendo le pagine del vangelo vediamo tutta la saggezza dell’insegnamento di Gesù.
* Questioni di eredità – Ci viene narrato che due fratelli chiedono a Gesù di intervenire per una questione di eredità. È risaputo che non di rado tanti familiari di fronte ai testamenti e divisioni ereditarie si guardano con ostilità, pronti a prevaricare l’uno sull’altro per accaparrarsi la parte migliore.
Gesù si rifiuta di intervenire a questo livello; Egli interviene su mente e cuore perché tutto e sempre si faccia con giustizia e amore. Il vero problema non è nelle cose, ma in noi che dobbiamo liberarci da ogni grettezza ed egoismo.
Gesù raccomanda: “tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni”. La felicità è ben altro!

* La parabola del ricco, che finalmente pensa di godersela, offre una visione a largo raggio.
♦ Egli ha fatto tutti i calcoli, ma ha omesso di pensare che prima o poi si può anche morire. Quando sarà quel giorno e quell’ora non porteremo nulla con noi se non l’amore e il bene che abbiamo operato. Le cose di lassù
Scrive l’apostolo Paolo nella Lettera ai Colossesi: “pensate alle cose di lassù…”. Le cose di lassù sono ciò che resterà del nostro operato.
♦ “Vanità di vanità…” – I beni materiali sono utili ora e per l’eternità se si tiene presente la dignità e l’esigenza propria e di tutti, la necessaria condivisione, se guardandoci attorno facciamo qualcosa perché il bisognoso trovi una risposta alle sue necessità.
In tal modo non avremo scontri e ostilità, ma costruiremo una esistenza più solidale e felice per noi e per gli altri.
– Sintetizzando il nostro ragionamento diciamo che la salute, il lavoro, la cultura, il benessere economico, lo sport, la famiglia, gli amici, sono tutti valori meravigliosi, ma non sono mai degli assoluti, perché prima o poi ci mancheranno.
♦ Il figlio, il padre, la madre, altri della famiglia, e tutto il resto non sono il “tutto” della vita; vanno visti e vissuti in contemporanea e ancora meglio alla luce della fede, che spalanca il cielo sopra di noi, dilata gli orizzonti della nostra vita nell’eternità. Allora non diremo “tutto è vanità”, ma “tutto è bello”, e lo sarà per sempre, come è per il Cristo risorto, i nostri Santi e i nostri cari che sono in Paradiso. ♦ Così crediamo, così vogliamo vivere, così sia.
(P. Nicola Fiscante redentorista).

Per la preghiera e l’impegno
* O Dio, fonte della carità, che in Cristo tuo Figlio ci chiami a condividere la gioia del Regno, donaci di lavorare con impegno in questo mondo, affinché, liberi da ogni cupidigia, ricerchiamo il vero bene della sapienza.
* O Dio, in te poniamo la nostra speranza, perché tu sei ricco di ogni bene, al dilà di ogni nostra attesa.
* Signore Gesù, ispira tutti i ministri del Vangelo, perché sostenuti dalla preghiera e dalla carità dei fedeli si conservino credibili ed efficaci servitori della Parola.
* Signore Gesù, sostieni i giovani perché non si lascino ingannare dai cattivi maestri, ma trovino nella fede la forza per resistere al male e lo slancio nel perseguire il bene.
* O Spirito Santo, illumina i governanti e gli amministratori del bene pubblico, perché promuovano sempre la giustizia e la solidarietà, con attenzione particolare alle famiglie senza casa e senza lavoro.
* O Spirito Santo, donaci crescere nella conoscenza del mistero di Cristo, e di esprimerla sempre nel servizio della carità.
* Trinità Santissima, fa’ che, liberati dagli affanni e dagli egoismi del mondo, possiamo testimoniare il tuo Mistero di vita, diventando ricchi solo di te, unico nostro vero bene.
Amen

IL PERDONO DI ASSISI
Da mezzogiorno del 1° agosto alla mezzanotte del 2 è possibile lucrare l’indulgenza plenaria detta “della Porziuncola”, visitando una chiesa dell’Ordine Serafico o la chiesa parrocchiale e recitando un Pater e un Credo alle solite condizioni:
* Esclusione di qualsiasi affetto al peccato anche veniale;
* Confessione sacramentale;
* comunione eucaristica;
* preghiera secondo le intenzioni del Papa

I beni terreni possono impoverire o arricchire – La vita ci fa conoscere tante persone che accumulano ricchezze per mettere in mostra la propria sete di potere sugli altri, suscitando invidia e divisioni. La vita ci fa conoscere anche persone che i beni ricevuti da Dio li condividono con i meno fortunati, suscitando amore e riconoscenza. Bisogna arricchirsi davanti a Dio per non restare schiavi delle cose del mondo. Perciò occorre sforzarsi di condividere i propri beni, per arricchire davanti a Dio: le opportunità ci saranno sempre.

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