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Curiosità della storia: “Sella del diavolo”

Terra misteriosa e sconosciuta, tra storia e leggenda

L’ampio golfo su cui sorge Cagliari si chiama “golfo degli angeli”

Cagliari Castello, Sella del Diavolo, Stagno di Molentargius – foto Delitala
Fenicotteri, Anatra Mandarina – foto Delitala

Situata al centro del mediterraneo, tutti i navigatori antichi ebbero l’opportunità di toccare le sue coste, di usufruire delle sue insenature per ripararsi dalle tempeste e di sfruttare già dal neolitico, 6000 anni prima di Cristo, le preziose risorse offerte dalle sue viscere. Importantissima risorsa per i popoli antichi era l’ossidiana, vetro naturale vulcanico, usato per fare punte di lance e coltelli.
Questo materiale molto abbondante sul monte Arci, in Sardegna, è presente in quantità ridotta solo in un’isola delle Lipari e a Pantelleria; pertanto, in tutto il bacino del Mediterraneo veniva utilizzata l’ossidiana sarda.
Verso il terzo millennio a.c. si inizia a sfruttare il ricchissimo sottosuolo per estrarre rame, piombo, argento e ferro e, tra il decimo e il sesto secolo, oltre che con i fenici, ci sono stretti rapporti commerciali anche con i cartaginesi. Siamo in piena civiltà nuragica e i reperti rinvenuti ci attestano gli intensi scambi commerciali che i nostri antenati avevano con tutti i popoli del mediterraneo.
La città più popolosa è sempre stata Cagliari, la cui nascita risale al periodo eneolitico o neolitico, come attestano i ritrovamenti archeologici. Situata al centro di una grande insenatura, caratterizzata da facili approdi sia a oriente che occidente, con un colle dove ci si può facilmente arroccare in difesa, con saline naturali, ai limiti di una laguna molto pescosa, ai margini della fertile pianura del Campidano e a pochi chilometri dalle ricche miniere dell’iglesiente.
L’ampio golfo su cui sorge Cagliari si chiama “golfo degli angeli”. La leggenda racconta che gli angeli chiesero a Dio di poter vivere sulla terra. Egli li invitò a cercare un luogo veramente speciale ed essi, dopo molte ricerche, approdarono in una terra bagnata da un mare turchino, con una spiaggia bianchissima che lo separava dalle lagune, sette colli verdeggianti lo cingevano e la popolazione viveva serena e pacifica. Si stabilirono quindi in questo luogo ma i diavoli, invidiosi, cercarono di cacciarli e, quando furono sconfitti, Lucifero scagliò la sua sella su uno dei colli che tuttora ne porta l’impronta. Il golfo si chiama “golfo degli angeli” e sul mare si protende la “sella del diavolo”.
Le lagune sono considerate tra le riserve naturali più ricche di varietà di specie di uccelli in Europa, siano essi migratori, che vengono a svernare da terre lontane, che stanziali. Possiamo trovare diverse specie di airone, la gazza ciuffetto, la gazzetta, il cavaliere d’Italia, l’avocetta, il falco della palude, per citarne solo alcuni. I fenicotteri rosa sono diventati stanziali ed ogni sera si possono ammirare al tramonto in perfetta formazione mentre solcano il cielo per trasferirsi dallo stagno di Molentargius a quello di santa Gilla dove trascorreranno la notte, per ripetere il cammino inverso all’alba successiva.

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