Fede e dintorni

Domenica del Battesimo di Gesù 2019

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Domenica del Battesimo di Gesù 2019.

Anche Gesù è stato battezzato, del battesimo di Giovanni, per rendersi in tutto simile a noi, eccetto che nel peccato, come ricorda San Paolo.
– Si è abbassato al nostro livello, per innalzarci alla nuova identità di figli di Dio. Perciò Gesù è il Figlio amato del Padre. È il Padre stesso che lo rivela nel momento in cui Gesù riceve il battesimo da Giovanni: «Tu sei il figlio mio, l’amato».
– La presenza dello Spirito Santo segna l’inizio della missione di Gesù, rivolta a tutti gli uomini.
– Anche noi, resi figli nel Figlio, saremo “figli-amati”. Pertanto oggi ricordiamo con gratitudine il giorno del nostro battesimo.  Diceva San Leone Magno: “Riconosci, o cristiano, la tua dignità, e, divenuto partecipe della natura divina, rifiuta di ritornare alla primitiva viltà”.

Dal Vangelo di questa domenica (Lc 3,15-16.21-22).
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

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La parola “battesimo” è un termine greco che significa “immersione”.
Vi erano delle immersioni proposte dai profeti per significare la purificazione e il cambiamento di vita ed è ciò che il Battista proponeva al popolo che lo seguiva.
Il Signore Gesù non aveva bisogno di essere battezzato, lui che non conosceva il peccato, ma compie un gesto profetico: l’immersione che prefigura la sua morte e l’emersione che annuncia la sua risurrezione. Mentre è in preghiera dopo questo lavacro ecco che il cielo si apre e la presenza dello Spirito Santo ratifica la sua identità di Figlio amato dal Padre.
È quanto avviene nella Cresima, in cui lo Spirito dimora in noi con l’unzione del crisma e ci conferma di essere i figli amati del Padre.
Gustiamoci i sacramenti che ci uniscono al Salvatore: il Battesimo ci immerge in Lui, la Cresima ci porta il profumo dell’amore trinitario, l’Eucaristia ci nutre del mistero pasquale di Cristo morto e risorto. (Elide Siviero in ladomenica.it).

Una fonte per maestra
♦ Tre pellegrini, stanchi del cammino, si fermarono presso una sorgente di limpida acqua.
Dopo essersi rinfrescati, si misero a ragionare tra loro, guardando quella fonte preziosa e benefica.
♦ Il primo osservò: “Come fa bene una fonte ogni tanto sulla strada della vita! Non solo ci rinfresca, ma con la sua limpidezza trasparente ci invita ad essere più sinceri tra noi”.
♦ Intervenne il secondo: ” Il continuo fruscìo di quest’acqua, che scroscia senza stancarsi, mi sembra che dica: “O uomo, lavora, lavora! Non smettere di lavorare, per rendere più bello il mondo”.
Il terzo pellegrino, che era ormai vecchio e profondo nella scienza di Dio, così commentò: ” Amici, è ben vero quello che voi dite, ma ancora una cosa importante vorrei farvi notare. Vedete, questa fonte dà, dà sempre, dà a tutti, senza chiedere nulla a nessuno. Così deve essere ciascuno di noi. – Prendiamo questa sorgente per modello della nostra vita!”.
(Da un racconto di L. Tolstoj).

Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».- L’uomo nuovo per la nuova umanità! Dice San Leone Magno: “Riconosci, o cristiano, la tua dignità, e, divenuto partecipe della natura divina, rifiuta di ritornare alla primitiva viltà”.

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