Fede e dintorni

Domenica della Parola

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Domenica della Parola.

– Il Vangelo di oggi è come il “manifesto” di Gesù. Eccolo: egli opera con la potenza di Dio, difatti lo Spirito è su di lui.
– La sua non sarà un’opera umana, meno che mai politica, ma la rivelazione del progetto di Dio. La sua missione è quella di accogliere misericordiosamente tutti gli uomini per liberarli. È il compimento della profezia di Isaia di cui Gesù si appropria.  Infatti nella sinagoga di Nazareth Gesù proclama che in lui si sono compiute le Scritture.
– A noi cristiani, membra del suo Corpo, oggi è chiesto di compiere quanto le Scritture annunciano, con una esistenza coerente col Vangelo.
– Questa terza Domenica del Tempo ordinario è la Domenica della Parola: un giorno da vivere in modo solenne per riscoprire il senso pasquale e salvifico della Parola di Dio che spinge in modo sempre rinnovato ad uscire dall’individualismo per rinascere nella carità.
– Il 30 settembre 2019, nella memoria liturgica di San Girolamo, con la Lettera apostolica in forma di Motu proprio “Aperuit illis”, Papa Francesco stabilì che “la terza Domenica del Tempo ordinario sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio”.

Dal Vangelo di questa domenica (Lc 1,1-4; 4,14-21).
♦ Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette.
Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

La PAROLA, presenza viva di Cristo in mezzo a noi.
L’importanza della Parola di Dio per noi cristiani deriva dal fatto che per mezzo di essa Dio stesso, in Cristo, parla alla Chiesa (Sacrosanctum Concilium 7). Soprattutto la lettura del racconto evangelico è presenza viva di Cristo in mezzo a noi.
Ogni volta che ascoltiamo il Vangelo facciamo la stessa esperienza di coloro che, presenti nella sinagoga di Nàzaret, fissano gli occhi su Gesù che parla e dice: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi».
♦ Diventa nostra anche l’esperienza dell’antico popolo che partecipa alla solenne liturgia presieduta dal sacerdote Esdra (I Lettura) in cui l’ascolto della Parola suscita in tutti il dolore per le colpe commesse, ma non per farlo sprofondare nel pianto bensì per rialzarlo, infiammarlo di gioia e stimolarne l’impegno personale e comunitario.
In ogni Messa, noi cristiani, nutriti alla mensa della Parola e dell’Eucaristia (Dei Verbum 21), chiediamo che lo Spirito ci riunisca in un solo corpo.
♦ Non sono parole dette con leggerezza: chiediamo a Cristo di diventare sue membra (II Lettura) e, ciascuno per la sua parte, ci impegniamo a essere eco di lui, che è parola di Dio.
(don Pietro Roberto Minali, ssp in la domenica.it)

Per la preghiera.
* Ascoltiamo la parola che Dio ci rivolge e preghiamo perché questa parola si compia in noi e porti frutto nella nostra vita e nel mondo intero.
* La Chiesa non cessi mai di annunciare il Vangelo, la parola di salvezza che dona senso alla nostra esistenza.
* Tutti i catechisti e gli evangelizzatori da questa Domenica della Parola siano spinti ad essere sempre solleciti e tenaci nel loro servizio.
* Preghiamo per quelle nazioni in cui non si può annunciare la parola di Cristo: il Signore apra nuove strade all’incontro con il Risorto.
* Preghiamo per tutti coloro che sono morti in campi di prigionia e per tutte le vittime della violenza: Dio li accolga nel suo Regno e doni loro la pace.
* Padre, fa’ che l’ascolto della tua Parola, susciti in noi la gioia di amarti e di servirti nei fratelli.

La Domenica della Parola di Dio
Mettere la Parola al centro
Quando l’uomo comincia a leggere le Divine Scritture, Dio torna a passeggiare con lui nel Paradiso Terrestre. (Sant’Ambrogio).

♦ In questa domenica siamo invitati a riscoprire il significato della Sacra Scrittura per la nostra vita personale e per la vita delle comunità.
♦ La Chiesa, come afferma la Dei Verbum – il documento del Concilio Vaticano II sulla Rivelazione – ha sempre venerato le Divine Scritture come il Corpo stesso del Signore.
♦ Perciò non manca mai di nutrirsi del Pane della vita alla doppia mensa: quella della Parola di Dio e quella del Corpo di Cristo. Nella Sacra Scrittura, così come nell’Eucaristia, la Chiesa riconosce, trova, incontra, accoglie e assimila il Corpo del Signore, si edifica e avanza nel cammino.

La Domenica della Parola di Dio ci aiuta a prendere sempre più coscienza di questa realtà che segna l’autenticità dell’esperienza cristiana. La fede, infatti, non nasce da una ricerca umana di Dio, non deriva dai desideri che portiamo nel cuore e ai quali tentiamo di dare una risposta, ma ha origine dalla decisione libera di Dio di venire in cerca dell’uomo, di rivelarsi a lui, di chiamarlo alla comunione con lui, di renderlo partecipe della stessa vita divina.
L’ascolto della Parola invita ciascuno a una risposta.

Papa Francesco, nell’indire questa Domenica,  espresse il desiderio che si trovi il modo per viverla come un giorno solenne, analogamente a quanto si fa per la solennità del Corpo e Sangue del Signore.
♦ Un gesto evocativo è certamente quello dell’intronizzazione, nella liturgia, del testo sacro così da rendere evidente all’assemblea il valore che la Parola di Dio possiede.
♦ Lo stesso sarebbe auspicabile che avvenisse in ogni famiglia cristiana, esponendo la Parola in un luogo prezioso della casa e leggendola alcune volte insieme…
La Domenica della Parola di Dio ci fa scoprire la ricchezza della nostra fede.
(Roberto Ponti, ssp, in domenica.it).

Il 30 settembre 2019, nella memoria liturgica di San Girolamo, con la Lettera apostolica in forma di Motu proprio “Aperuit illis”, Papa Francesco stabilì che la terza Domenica del Tempo ordinario sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio. Un giorno da vivere in modo solenne per riscoprire il senso salvifico della Parola di Dio, la quale ci spinge in modo sempre rinnovato ad uscire dall’individualismo per rinascere nella carità. – La Domenica della Parola di Dio ci fa scoprire la ricchezza della nostra fede.

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