Fede e dintorni

GESÙ FIGLIO AMATO DI DIO

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Gesù Figlio amato di Dio.

– Oggi è la domenica del Battesimo di Gesù. – Battezzato Gesù, si aprirono i cieli e come una colomba lo Spirito discese su di lui, e la voce del Padre disse: «Questi è il mio Figlio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
– Al fiume Giordano Dio presenta al mondo Gesù, il Cristo: il Figlio suo, l’amato, e gli dona la forza dello Spirito per compiere la sua missione di Salvatore.
– E al fiume Gesù, il Figlio amato, pur senza peccato, si era messo in fila con i peccatori; scende nel Giordano come un peccatore, esce dall’acqua con la propria missione.
– Infatti Egli per noi è diventato sapienza, giustizia, santificazione e redenzione per condurci tutti a Dio.
– In questa celebrazione, oggi, ricordiamo il nostro Battesimo, nel quale l’acqua e lo Spirito ci hanno rigenerati e fatti diventare figli di Dio: figli nel Figlio, figli amati come Gesù.

Dal Vangelo di questa domenica (Mc 1,7-11)
♦ In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali.
Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
♦ Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni.
  E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Gesù, il figlio obbediente amato dal Padre.
♦ Il battesimo rappresenta una svolta nella missione del Figlio di Dio tra gli uomini.
Come la sua vita terrena è cominciata per mezzo dello Spirito, così per mezzo dello stesso Spirito prende avvio la sua vita apostolica.
♦ Il cuore della pagina evangelica è la voce che dice: «Tu sei il Figlio mio, l’amato». Parole che attestano la relazione di Gesù con il Padre, e che rinviano alla figura del “servo sofferente”: «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio» (Is 42,1).
♦ Fin dallo smarrimento nel tempio, Gesù afferma questa sua peculiare relazione. Tutta la sua missione è finalizzata a compiere la volontà del Padre. Il battesimo inaugura l’inizio del cammino di Gesù per tutta la terra d’Israele.
♦ La voce del Padre è un punto di demarcazione. A partire dal gesto del Battista si prospetta per Gesù un cambiamento che, chiudendo la vita nascosta, apre la sua missione: d’ora in poi Gesù sarà il profeta noto a tutto il popolo.
♦ Sulle rive del fiume Giordano non è presente solo Israele, ma l’intera umanità, chiamata a riconoscere colui che è più forte del Battista. Esteriormente nulla lo distingue dagli altri: è vero Dio e vero Uomo che accetta di caricarsi del male dell’umanità, anticipando con il battesimo il mistero della sua passione.
(don Michele G. D’Agostino, ssp, in ladomenica.it)

Battesimo come Epifania della Trinità.
♦La scena del Battesimo di Gesù si colloca sulle rive del fiume Giordano, dove l’austero ma stimatissimo Giovanni (il Battista) va preparando il popolo all’imminente arrivo del Messia annunciato dai profeti; lo fa con una vibrante predicazione, cui aggiunge un segno penitenziale, il battesimo, chiarendo tuttavia che quel segno è provvisorio: “Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo”.
♦ Dopo queste parole, l’evangelista Marco così prosegue: “Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: Tu sei il Figlio mio, l’amato; in te ho posto il mio compiacimento”.
Si ha qui una chiara epifania. Gesù è individuato come il Messia (o, per dirlo alla greca, il Cristo) annunciato, atteso da secoli e finalmente giunto, a dimostrazione che Dio è fedele alle sue promesse. Il Cristo lì presente non è soltanto un uomo, ma è proclamato da Dio come suo Figlio.
A Dio, che parla dichiarandosi Padre del suo Figlio presente in forma umana, si unisce lo Spirito Santo: è l’epifania della Trinità, l’inattesa rivelazione dell’intima natura divina.
Il cristiano trova in questa pagina quasi una sintesi della sua fede, e in particolare l’invito a riconsiderare il proprio battesimo.  – L’uso di conferire il sacramento ai neonati è del tutto legittimo, fondato e conveniente; ma presenta il rischio di non essere percepito in tutta la sua grandezza. Basti ricordare che esso dà accesso a tutti gli altri sacramenti, perché stabilisce un nuovo rapporto tra Dio e l’uomo.
Il battesimo è l’incomparabile dono divino, per cui chi l’ha ricevuto è assimilato a Gesù, e come lui può rivolgersi a Dio chiamandolo Padre.

Per la preghiera
♦ Dio onnipotente ed eterno, nel battesimo di Cristo al Giordano tu hai operato segni prodigiosi per manifestare il mistero del santo Battesimo.
♦ Dal cielo hai fatto udire la tua voce, perché il mondo credesse che il tuo Verbo abitava in mezzo a noi; con lo Spirito che si posava su di lui come colomba
hai consacrato Cristo tuo Servo inviandolo a portare ai poveri il lieto annuncio.
♦ Nel Cristo, tuo amato Figlio, concedi a noi, tuoi figli di adozione rinati dall’acqua e dallo Spirito, di vivere sempre nel tuo amore.
♦ Per mezzo dello Spirito, nel Battesimo siamo diventati anche noi tuoi figli , aiutaci a custodire sempre la fede con una vita che si nutre di preghiera costante e di opere di carità.

Oggi è la domenica del Battesimo di Gesù.- Battezzato Gesù, si aprirono i cieli e come una colomba lo Spirito discese su di lui, e la voce del Padre disse: «Questi è il mio Figlio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento». Per noi diventa sapienza, giustizia, santificazione e redenzione per condurci tutti a Dio. – Nel battesimo di Gesù oggi ricordiamo anche il nostro Battesimo, nel quale l’acqua e lo Spirito ci hanno rigenerati e fatti diventare figli di Dio, assimilandoci a Gesù, e con Gesù possiamo rivolgerci a Dio chiamandolo Padre.

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