Fede e dintorni

Il nuovo Beato del Venezuela occasione di riconciliazione

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Il nuovo Beato del Venezuela occasione di riconciliazione.

– E’ stata la gioia di tutto un popolo, un unico popolo, quella di vedere beatificato a Caracas il 30 aprile scorso il Servo di Dio José Gregorio Hernàndez Cisneros, beatificazione attesa da decenni dal popolo venezuelano: un medico straordinario definito dal Papa “medico del popolo”.
– Papa Francesco con questa beatificazione sembra indicare la via per la riconciliazione del Venezuela con un videomessaggio ricco di richiami storici, sociali, religiosi e attuali. Il videomessaggio, accolto anche da Maduro, traccia le linee per risolvere una matassa ingarbugliata e garantire la riconciliazione in un paese diviso da ideologie e ormai allo stremo a causa della povertà e del Covid 19.
– Il nuovo beato José Gregorio Hernàndez Cisneros (1864-1919), medico del popolo, viene proposto dal Papa come modello di vita cristiana e impegno sociale e diventa “compatrono” del ciclo di studi in Scienze della Pace, istituito da Papa Francesco presso la Pontificia università Lateranense nel novembre del 2018. – Una vita spesa nella scienza, nella fede e nell’amore concreto per i poveri. – Durante l’epidemia di febbre spagnola egli accompagnava e curava i malati. Il 29 giugno 1919 venne travolto da un’automobile, mentre si stava recando in una farmacia di Caracas a comprare medicinali per un’anziana paziente. Morì in ospedale poco dopo, invocando la Beata Vergine.

A Roma la messa di ringraziamento nella parrocchia di Santa Maria ai Monti,
con la comunità venezuelana residente nella capitale.

♦ Monsignor Edgar Peña Parra, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato, ha celebrato a Roma, domenica pomeriggio 2 maggio 2021, una Messa di ringraziamento per la beatificazione di José Gregorio Hernández Cisneros, il medico che divenne missionario. Al Regina Caeli Papa Francesco ha ricordato a tutto il mondo indicandolo come modello di vita cristiana e impegno sociale.

Il Beato Hernández, testimone di Gesù con la vita
Le parole di Mons. Edgar Peña Parra – Fratello dei poveri e testimone di Gesù non a parole, ma con la vita, il medico che si fece missionario.
“Quanto è attuale la figura del nuovo Beato, in mezzo a una pandemia che mette tutti alla prova e rischia di far pensare solo a se stessi! E quanto ci consola che questo nostro fratello ci assista dal cielo: in un momento nel quale tutti ci sentiamo un po’ soli e timorosi, possiamo trovare in lui un amico vicino, che si è preso cura della salute della sua gente, perché amava le persone e amava le persone, perché era innamorato di Dio”.

La relazione viva e personale del Beato con Gesù
Mons. Edgar Peña Parrasi è soffermato su tre richiami del vangelo della messa: rimanere, la vite e i tralci, vita vera.
♦ “Rimanere”, è il verbo che designa la condivisione della vita”. Per essere discepoli di Gesù, infatti, non è sufficiente conoscerLo, seguirLo e neppure imitarLo”, ma è fondamentale intrattenere una relazione viva, personale e abituale con Lui”, perché “Gesù non è solo un personaggio da imitare, ma una persona da amare”.
E così ha fatto il Beato Hernández, che partecipava alla Messa ogni giorno e deponeva sull’altare tutto ciò che faceva e i problemi che aveva a cuore, ricevendone la pace.

Una vita spesa al servizio dei poveri.
♦ Il secondo richiamo è “la vite”, raffigurazione “dell’unione vitale tra Gesù e noi, suoi tralci che “veniamo sempre potati, perché è ciò di cui abbiamo bisogno. “Noi viviamo con la fame e la sete di avere, accaparrare, aumentare, invece il Padre desidera semplificare. Come la vite non porta frutto senza essere potata, così la vita, senza essere purificata, perché l’esistenza non si realizza accumulando denaro, riconoscimenti e fama, ma donandola. “Lasciarci svuotare di noi stessi perché il Signore ci riempia di sé”: questo il senso della vita spirituale.
E “le potature” non sono mancate nella vita del nuovo Beato, che ha affrontato rinunce, debolezze e malattia. Ma invece di scoraggiarsi, Gregorio Hernández scelse il Vangelo, scelse di rinnegare se stesso, di spendere la vita per i poveri che “divennero la sua ricchezza”.
Di qui, l’esortazione di monsignor Peña Parra a comprendere che, per possedere a pieno la vita, “occorre donarla” attraverso “l’amore concreto che si fa servizio”.

Esempio di carità.
♦ Il terzo richiamo è stato l’aggettivo “vera” associato alla vita. Nel linguaggio biblico, il suo significato rimanda a “fedele, affidabile”, incrollabile: proprio come Dio, che “resta”, che “non delude le attese”, perché “quanto poniamo nelle Sue mani non va perso”. I nostri sforzi, anche quelli più genuini, da soli non bastano, solo Dio rende salda la vita, completa le nostre inadeguatezze e ci porta a compimento”.
♥  “Se nel mondo ci sono buoni e cattivi – diceva il Beato Hernández – i cattivi lo sono perché loro stessi si sono resi cattivi; ma i buoni lo sono solo con l’aiuto di Dio”: questo è “il primato della grazia”, ha concluso monsignor Peña Parra, perché “Dio, che rimane per sempre, è amore; perché solo la carità non avrà mai fine”.

Da scienziato a francescano.
♦ Nato il 26 ottobre 1864 ad Isnotú, nello Stato andino di Trujillo, José Gregorio Hernández Cisneros è il primo di sei fratelli.
♦ Si laurea in medicina a Caracas e prosegue gli studi a Parigi, Berlino, Madrid, New York. Divenuto docente universitario, introduce l’uso del microscopio nel Paese e fonda la cattedra di Batteriologia dell’Università di Caracas.
Vive la sua professione come una missione, dedicandosi soprattutto ai più bisognosi, ai quali spesso dona i farmaci, acquistati di tasca propria.
La sua forte fede lo porta ad entrare, nel 1908, nella Certosa di Farneta, in provincia di Lucca, perché vuole farsi monaco.
♦ Rientrato in Venezuela per motivi di salute, torna a studiare Teologia in Italia qualche anno dopo, frequentando il Pio Collegio Latino-americano di Roma. Ammalatosi nuovamente, diventa Terziario francescano.
Durante l’epidemia di febbre spagnola accompagna e cura i malati. Il 29 giugno 1919 viene travolto da un’automobile mentre si sta recando in una farmacia di Caracas a comprare medicinali per un’anziana paziente. Morirà in ospedale poco dopo, invocando la Beata Vergine.

Le parole del Papa.
La cerimonia per la sua Beatificazione è stata presieduta da monsignor Aldo Giordano, nunzio apostolico in Venezuela e, per l’occasione, Papa Francesco ha inviato un videomessaggio, in cui ha auspicato per il Paese “uno spirito di riconciliazione”.
Al Regina Coeli , poi, il Pontefice ha ricordato il nuovo Beato come colui che “ha saputo riconoscere nei malati il volto del Cristo”.
Ecco un passaggio del videomessaggio: – Sull’esempio del dottor José Gregorio, chiedo a tutti voi
♦ che siate capaci di riconoscervi reciprocamente come uguali, come fratelli, come figli di una stessa Patria.
♦ che vi mostriate disponibili a servire, e abbiate la sufficiente umiltà per lasciarvi servire, per aiutare a lasciarvi aiutare, per perdonare e lasciarvi perdonare. Non dimenticatelo: gli uni agli altri o, come diceva quella vecchietta, “e gli altri agli uni”. Reciproco, sempre.
♦ Prego Dio per la riconciliazione e la pace tra i venezuelani, vorrei venirvi a visitare.
♦ Che le istituzioni pubbliche sappiano offrire sempre sicurezza e fiducia a tutti, e che il popolo di questa bella terra trovi sempre opportunità per lo sviluppo umano e la convivenza.

(fonte: cf Vatican News varie e 2 maggio 2021).

E’ stata la gioia di tutto un popolo, un unico popolo, quella di vedere beatificato a Caracas il 30 aprile scorso il Servo di Dio José Gregorio Hernàndez Cisneros, beatificazione attesa da decenni dal popolo venezuelano: un medico straordinario definito dal Papa “medico del popolo”. – – Il nuovo beato José Gregorio Hernàndez Cisneros (1864-1919), medico del popolo, viene proposto dal Papa come modello di vita cristiana e impegno sociale e diventa “compatrono” del ciclo di studi in Scienze della Pace. – La vita del nuovo Beato fu una offerta continua assistendo i malati: il 29 giugno 1919 venne travolto da un’automobile, mentre si stava recando in una farmacia di Caracas a comprare medicinali per un’anziana paziente. Morì in ospedale poco dopo, invocando la Beata Vergine.

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