Attualità

Il “sì” di Maria per salvare l’umanità ferita

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Il “sì” di Maria per salvare l’umanità ferita.

– Il 25 marzo ritorna la solennità dell’Annunciazione del Signore [dicitura liturgica corretta] e come l’anno scorso, molte chiese stanno invitando i fedeli ad invocare in questo giorno con particolare fiducia il materno aiuto della Madonna nella terribile pandemia del coronavirus che ancora assedia l’umanità.
– In questo giorno solenne la liturgia ripropone il momento in cui Maria ricevette l’annunzio dall’angelo e concepì il Verbo di Dio per opera dello Spirito Santo. E qualunque sia il titolo con cui ogni chiesa o santuario venera la Madonna, Ella è invocata soprattutto come Madre di Dio e della umanità.
– A distanza di un anno, anche i fedeli italiani vogliono tornare ad unirsi in preghiera alla Madonna in questo felice giorno in cui Ella nel suo grembo verginale concepisce Gesù, salvezza dell’umanità. Lo fanno, presentando a Lei, Madre Addolorata, le oltre 106.000 vittime del virus, l’eroismo dimostrato da migliaia di medici, infermieri e volontari ai contagiati, e la speranza di ripartire presto come nuova umanità purificata da questa terribile prova.

1. Il mondo intero attende il sì di Maria (San Bernardo)
♦ «Hai udito, Vergine, che concepirai e partorirai un figlio; hai udito che questo avverrà non per opera di un uomo, ma per opera dello Spirito santo. L’angelo aspetta la risposta; deve fare ritorno a Dio che l’ha inviato. Aspettiamo, o Signora, una parola di compassione anche noi, noi oppressi miseramente da una sentenza di dannazione. Ecco che ti viene offerto il prezzo della nostra salvezza: se tu acconsenti, saremo subito liberati. Noi tutti fummo creati nel Verbo eterno di Dio, ma ora siamo soggetti alla morte: per la tua breve risposta dobbiamo essere rinnovati e richiamati in vita.

♦ Te ne supplica in pianto, Vergine pia, Adamo esule dal paradiso con la sua misera discendenza; te ne supplicano Abramo e David; te ne supplicano insistentemente i santi patriarchi che sono i tuoi antenati, i quali abitano anch’essi nella regione tenebrosa della morte. Tutto il mondo è in attesa, prostrato alle tue ginocchia: dalla tua bocca dipende la consolazione dei miseri, la redenzione dei prigionieri, la liberazione dei condannati, la salvezza di tutti i figli di Adamo, di tutto il genere umano.

O Vergine, da’ presto la risposta. Rispondi sollecitamente all’angelo, anzi, attraverso l’angelo, al Signore. Rispondi la tua parola e accogli la Parola divina, emetti la parola che passa e ricevi la Parola eterna. Perché tardi? perché temi? Credi all’opera del Signore, da’ il tuo assenso ad essa, accoglila. Nella tua umiltà prendi audacia, nella tua verecondia prendi coraggio. In nessun modo devi ora, nella tua semplicità verginale, dimenticare la prudenza; ma in questa sola cosa, o Vergine prudente, non devi temere la presunzione. Perché, se nel silenzio è gradita la modestia, ora è piuttosto necessaria la pietà nella parola.

Apri, Vergine beata, il cuore alla fede, le labbra all’assenso, il grembo al Creatore. Ecco che colui al quale è volto il desiderio di tutte le genti batte fuori alla porta. Non sia, che mentre tu sei titubante, egli passi oltre e tu debba, dolente, ricominciare a cercare colui che ami. Levati su, corri, apri! Levati con la fede, corri con la devozione, apri con il tuo assenso.

“Eccomi” – dice Maria – “sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1, 38).
(Dalle Omelie sulla Madonna, di san Bernardo, abate, Om. 4, 8-9; Opera omnia, ed. Cisterc. 4, 1966, 53-54).

11 marzo 2020 – Papa Francesco affida l’umanità alla Madonna.
«Liberaci da ogni pericolo… Possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova…
O Maria, tu risplendi sempre nel nostro cammino come segno di salvezza e di speranza. Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati, che presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù, mantenendo ferma la tua fede.
  Tu, Salvezza del popolo romano, sai di che cosa abbiamo bisogno e siamo certi che provvederai perché, come a Cana di Galilea, possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova. Aiutaci, Madre del Divino Amore, a conformarci al volere del Padre e a fare ciò che ci dirà Gesù, che ha preso su di sé le nostre sofferenze e si è caricato dei nostri dolori per condurci, attraverso la croce, alla gioia della risurrezione. Amen».

11 marzo 2020 – Il cardinale vicario Angelo De Donatis nel Santuario romano del Divino Amore.
«Siamo qui per gridare: “Salvaci Signore per la tua misericordia”… Maria è qui con noi e chiediamo la sua intercessione potente per essere liberati dal male del virus… Siamo qui con tanta fede, ma anche con tanta angoscia. La vediamo nei volti delle persone…
È la stessa angoscia provata da Gesù prima della Passione… Egli però confida nel Padre, ha la consapevolezza permanente che nessuno ha il potere di strapparlo dalle mani di Dio. La stessa consapevolezza ognuno di noi deve custodirla «nel cuore» in questi tempi difficili: “L’antidoto, la terapia all’angoscia del momento presente, è affidarsi alle mani di Dio. Siamo nelle sue mani e nessuno può strapparci da esse…
… Dio ci spingerà in tempi di distanza forzata a stringerci gli uni agli altri, a trovare nuove vie con cui vivere la fraternità senza competizione o la tentazione di salvare noi stessi infischiandocene della vita degli altri».

La preghiera dell’Angelus.
L’Angelo del Signore portò l’annuncio a Maria
ed Ella concepì per opera dello Spirito Santo
Ave Maria…

Eccomi, sono la serva del Signore
si compia in me la Tua parola
Ave Maria…

E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi
Ave Maria…

Prega per noi Santa Madre di Dio
perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo: Infondi nel nostro spirito la Tua grazia o Signore, Tu che nell’annunzio dell’angelo ci hai rivelato l’incarnazione del Tuo Figlio, per la Sua passione e la Sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen

Sub tuum praesídium.
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
Santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,
ma liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.

Un pensiero di S. Alfonso.
Su dunque, o Maria, prega per noi, perché salvandoci per i meriti di Gesù Cristo e per la tua intercessione, possiamo venire un giorno, senza pericolo più di perderci, a salutarti e lodarti col tuo Figlio in cielo per tutta l’eternità. Amen.

Il 25 marzo è la solennità dell’Annunciazione del Signore [dicitura liturgica corretta] e i fedeli ritornano ad invocare in questo giorno con particolare fiducia il materno aiuto della Madonna nella terribile pandemia del coronavirus che ancora assedia l’umanità. – A distanza di un anno, anche i fedeli italiani vogliono tornare ad unirsi in preghiera alla Madonna in questo felice giorno in cui Ella nel suo grembo verginale concepisce Gesù, salvezza dell’umanità. Lo fanno, presentando a Lei, Madre Addolorata, le oltre 106.000 vittime del virus e l’eroismo dimostrato da migliaia di medici, infermieri e volontari ai contagiati, e la speranza di ripartire presto come nuova umanità purificata da questa terribile prova.

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